Affido condiviso del cane, il giudice sceglie di consegnare Fido ad entrambi i proprietari che hanno effettuato il divorzio. Una scelta importante per tutti
Un fatto spiacevole che segna la vita di un’intera famiglia. Non tutte le storie hanno un lieto fine e spesso, l’aspetto negativo si ripercuote non solo su moglie e marito, o conviventi, ma anche, inevitabilmente su tutti i membri della famiglia. E non dovrebbe sorprendere se, a pagarne le conseguenze è anche un cane. Si chiama Caronte, ed è un esemplare di Bracco italiano che si è ritrovato a vivere con uno dei due conviventi che si sono separati. Un giudice del Tribunale di Lucca, però ha deciso dopo sei mesi di concedere ai proprietari l’affido condiviso.
La decisione del giudice è basata su un aspetto molto semplice e mai banale. “Il cane è come un figlio” poiché è stato definito un essere senziente, e come tale, merita di godere di tutti i benefici che gli devono essere concessi.
Una decisione importante che per la prima volta vede in causa un giudice effettuare una scelta così fondamentale per il benessere dell’animale. Inoltre, il giudice ha ritenuto opportuno classificare l’affido con carattere di urgenza vista l’età del cane. Quest’ultimo infatti, è stato adottato quando aveva nove anni e oggi ne ha tredici. Inoltre, il togato, disponendo l’affido condiviso del cane ha obbligato la ex a risarcirgli quattromila euro come spese legali.
Il tema dell’affido del cane è stato spesso oggetto di dibattito nel momento in cui capita una situazione di divorzio. Un esempio ha riguardato il caso di un 38enne e di una 31enne che dopo 4 anni di matrimonio si sono separati, non riuscendo a trovare un accordo per il loro quattro zampe. Il giudice aveva dato ragione all’ex moglie, la quale aveva ottenuto il cane in affido anche attraverso un contributo di mantenimento di 50 euro al mese dall’ ex coniuge. La cifra risultava dimezzata rispetto a quella richiesta all’inizio e il legale ha provveduto a far sapere dell’esistenza di un vuoto normativo. Dunque, la decisione più appropriata è quella di agire, come nel caso in cui siano coinvolti i figli. Ciò dimostra che la situazione sarebbe stata, di gran lunga migliore se entrambe le parti avessero raggiunto un accordo privato.
Un clima familiare sereno è la condizione indispensabile attraverso la quale una controversia giuridica può essere risolta nel migliore dei modi.
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B.F.
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