Bloccato camion con 35 cani e gatti provenienti dalla Puglia
Un vero e proprio buisness celato dietro alle adozioni di animali provenienti dal Sud. Già in passato, Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) accesi i riflettori sul tema del traffico illegale degli animali verso il Nord e l’estero.
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Tuttavia, come sempre, c’è chi trova il modo di lucrare, facendo leva sui sentimenti. Si è venuto a creare un fenomeno collaterale piuttosto redditizio non solo per le raccolte fondi, per le adozioni ma anche per il trasporto degli animali da adottare.
Le cosidette staffette, un termine ormai noto nell’ambito dei volontari, consistono nel trasferire un animale che è stato adottato da una città, una provincia o una regione ad un’altra. Attraverso gli appelli si crea una sorta di “car sharing” per pelosi in cerca di casa, che grazie ai volontari raggiungono la destinazione.
Nella maggior parte dei casi, si dovrebbe trattare di un trasporto gratis o con rimborso spese viaggio per chi si presta a portare l’animale.
In alcuni casi, le staffette si possono anche avvalare del trasporto animali vivi e potrebbero celare un vero e proprio commercio.
E’ quanto emerso da un’operazione condotta dalle Guardie zoofile del nucleo di Forlì-Cesena che hanno bloccato e controllato un furgone nell’area di servizio Bevano est, in direzione Bologna.
Il mezzo trasportava ben 35 animali, tra i quali 25 cani e 9 gatti, provenienti dalla Puglia.
In realtà, il mezzo era già nel mirino delle guardie zoofile Puglia che hanno condotto un’operazione con appsotamenti, in collaborazione con il Nucleo Provinciale delle Guardie Enpa, la Polizia Autostradale e il Servizio Veterinario della Ausl Romagna dipartimento di Forlì.
“L’intervento si è reso necessario visto il continuo aumento delle cosidette staffette, che spesso dietro una parvenza di amore per gli animali nascondono interessi pecuniari rilevanti”. E’ quanto dichiara Leonardo Poli, capogruppo delle Guardie Zoofile Enpa Meldola.
Secondo quanto riferisce Poli, “un carico come quello intercettato permette all’associazione di farsi rimborsare circa 3.500 euro per un viaggio di circa 900 chilometri, con animali spesso ammalati o cuccioli che ancora non hanno raggiunto i due mesi e sono tenuti in condizioni di viaggio al limite della legalità. Si pensi che questo tipo di trasporto avviene con cadenza settimanale, con un rimborso di 14.000 euro mensili”.
Un vero e proprio giro d’affari che come sempre sfrutta animali bisognosi.
Inoltre, questo tipo di traffico di animali comporta anche la diffusione di malattie infettive di animali (zoonosi) anche in altri territori cove non erano presenti.
Ad esempio, sottolinea Poli “la comparsa della leishmaniosi, inesistente fin a qualche decennio fa al nord, ma presente al sud, e oggi comparsa anche nella nostra provincia”.
Ecco perché, il capogruppo delle Guardie Zoofile Enpa Meldola ha invitato a fare attenzione nel caso di adozioni di cani provenienti dal Sud.
“Richiedere prima dell’arrivo del cane copia del libretto contenente le vaccinazioni e i test della filaria e della leishmaniosi (quest’ultimo solo per cani oltre i sei mesi di età) e di valutare se la richiesta economica di rimborso del viaggio è confacente alle spese sostenute dal trasportatore”.
C.D.
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