Adolescente lancia cane dalla scogliera

Adolescente lancia cane dalla scogliera

Un filmato raccapricciante di un giovane adolescente che lancia il cane dalla scogliera

Una scogliera alta 30 metri nei pressi di Falmouth, Cornovaglia, nel Regno Unito. Scenario di una crudeltà che ricorda molti altri casi di abusi sugli animali. La scena è stata registrata lo scorso 1 maggio e ha sollevato un’ondata d’indignazione in rete dopo la pubblicazione del video sconcertante nel quale si vede un giovane adolescente lanciare il cane giù dalla scogliera.

L’animale, di razza simil spaniel appare evidentemente terrorizzato. Cerca di dimenarsi tra le braccia del giovane. Ha una pettorina e un guinzaglio. Elementi che portano a pensare che il cane sia di famiglia. Il giovane ridendo non si fa impietosire e lancia, senza neanche pensarci, il povero cane dalla scogliera. Pochi secondi finali nei quali si vede il cane nuotare che raggiunge la spiaggia.

Immediato lo sdegno in rete e la segnalazione del caso alle autorità. La polizia locale ha diramato un comunicato in cui rende di aver avviato un’indagine subito dopo la segnalazione. Il video pubblicato tramite la app instant messaging Snapchat è stato rimosso.

Dopo l’ondata di polemiche, la polizia ha tenuto a rassicurare sulle condizioni dell’animale che si sarebbe salvato e non avrebbe riportato ferito. Smentendo le indiscrezioni, secondo le quali il cane fosse stato stato abbattuto per una brutta frattura.

“Siamo molto preoccupati per questo incidente e vorremmo rassicurare le persone sul fatto che siamo indagando”, scrive la polizia di Devon e Cornovaglia.

La polizia ha poi confermato che il cane è stato salvo, esprimendo il massimo riserbo sul caso, in quanto ci sono indagini in corso.

“Chiediamo che le persone, compresi gli utenti dei social media, non speculino sulle circostanze di questo incidente o sul giovane indagato”, precisa la polizia.

Sul caso è intervenuta anche la Società di protezione animali britannica la Rspca, annunciando di seguire il caso, auspicando di essere coinvolta nelle indagini.

“Nel 2018 la RSPCA ha indagato su oltre 130.000 casi di presunta crudeltà, arrivando a 1678 condanne per reati contro il benessere degli animali”, scrive il DailyMail, ricordando che per casi di crudeltà sugli animali, la condanna arriva fino a 5 anni di carcere.

C.D.

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