Dopo l’addio al Pontefice Joseph Ratzinger viene alla luce quel che faceva, ogni giorno, per i gatti: soltanto in pochi ne erano a conoscenza.
Voltando lentamente pagina da quello che si è dimostrato un sentito addio a Benedetto XVI, spirato nella mattina dello scorso 31 dicembre, alcuni dettagli sulla vita privata del Pontefice Joseph Ratzinger sono iniziati a riemergere in contemporanea all’omaggio dedicatogli da gran parte del mondo in questi ultimi giorni. E, in particolare, riguardante il suo amore per l’universo dei felini.
Ancor prima di ritirarsi nell’ex monastero Mater Ecclesiae, nel 2013, Ratzinger avrebbe dato vita a una vera e proprio colonia di felini in nome del profondo affetto che nutriva nei loro confronti.
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Colui che ha preceduto la nomina di Papa Francesco, secondo alcune testimonianze riportate da chi gli era più vicino, non solo avrebbe apertamente simpatizzato per i gatti durante il suo pontificato ma ne avrebbe adottati anche in gran numero per lasciarli vivere liberamente all’interno dei giardini del Vaticano.
L’amore per i gatti di Benedetto XVI sarebbe nato tempo addietro, quando era ancora un ragazzo, grazie all’abitudine della sua famiglia di origine di voler accogliere felini in casa propria anche qualora quest’ultimi non fossero ufficialmente a loro seguito.
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Sembra che Ratzinger non dimenticasse mai di salutare i suoi amici felini prima di svolgere le sue mansioni giornaliere, presentandosi ogni mattina tra i felini abitanti della colonia adottiva e impegnandosi a lasciar loro dei gustosi spuntini quanto a pronunciare delle tenere parole di accompagnamento nella sua lingua madre. Questi ultimi, date le consuete attenzioni riservate dall’ex Pontefice, “uomo mite e schivo che amava più stare sui libri che nei contesti mondani“, non avrebbero tardato a seguirlo in più d’una occasione.
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Tale fedele comportamento dei gatti avrebbe inoltre generato diverse reazioni di sorpresa nell’animo delle Guardie Svizzere che popolano tutt’oggi gli ampi cortili del Vaticano. Oltre ai suoi amati felini, però, Ratzinger nutriva in sé anche una grande passione per altre specie di animali, tra cui – come è possibile notare in alcuni scatti divenuti popolari durante il suo pontificato – cani e uccelli.
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