Sabato scorso, Bobi, nato nel 1992, si è spento all’età di trentuno anni e mezzo: addio al quattro zampe entrato nel Guinness dei primati come il cane più vecchio del mondo.
«Trentuno anni e cento sessantatré giorni e non sono stati ancora abbastanza per chi lo ha amato». Con queste parole la famiglia di Bobi, il cane più anziano al mondo, ha dato l’ultimo saluto al suo amato quattro zampe. Dallo scorso sabato 21 ottobre, quando è stata annunciata la morte del cagnolino, il mondo intero ha espresso la propria vicinanza agli umani di Bobi. A dare per prima l’annuncio della scomparsa è stata la veterinaria che ha avuto in cura il quattro zampe, la dottoressa Karen Becker, la quale ha scritto in un commovente post su Facebook: «C’è mai abbastanza tempo? Non credo proprio. Ieri sera, questo dolce ragazzo si è guadagnato le ali. Nonostante sopravviva a ogni cane della storia, i suoi 11.478 giorni sulla terra non sarebbero mai abbastanza, per chi lo amava».
Giornali di tutto il mondo hanno riportato la notizia della morte del cagnolino e i post condivisi sui social network con le foto di Bobi hanno ricevuto milioni di visualizzazioni.
Lo scorso 11 maggio Bobi aveva festeggiato trentuno anni, diventando ufficialmente il cane vivente più anziano del mondo e il cane più vecchio mai esistito. Il segreto della sua longevità secondo gli umani che hanno vissuto con lui da quando è nato, è stato l’ambiente sano e tranquillo della piccola casetta situata vicino alla costa occidentale del Portogallo.
Lo scorso primo febbraio 2023 Bobi era stato nominato dal Guinness World Records come il cane più vecchio del mondo, battendo il precedente record detenuto fino ad allora da un cagnetto australiano di nome Bluey, morto nel 1939 all’età di 29 anni e cinque mesi. Bobi è un cane di razza Rafeiro do Alentejo, una razza canina che ha un’aspettativa di vita media compresa tra i dodici e i quattordici anni. A volte però la scienza commette degli errori come ha dimostrato l’esempio di Bobi. Il primo febbraio il cagnolino, all’età di trenta anni e duecento ventisei giorni, è stato insignito di una targa da parte del Guinness World Records. La sua età è stata ufficialmente convalidata dal database degli animali domestici del governo portoghese, gestito dall’Unione nazionale dei veterinari. La nomina di Bobi come cane più vecchio del mondo è arrivata due settimane dopo la nomina sempre da parte del Guinness World Records di Spike, un Chihuahua di ventitré anni, come il cane vivente più anziano.
Il Guinness World Records, conosciuto dal suo inizio nel 1955 fino al 1999 come The Guinness Book of Records (e nelle precedenti edizioni degli Stati Uniti come The Guinness Book of World Records), è un libro pubblicato annualmente che elenca i record mondiali raccogliendo tutti i primati del mondo, da quelli naturali a quelli umani. A febbraio il Guinness ha aggiornato i propri record e Bobi è stato nominato sia come cane più anziano vivente sia come cane più vecchio di sempre superando anche Spike e battendo il record detenuto fino ad ora dal cagnolino Bluey, morto nel 1939 all’età di ventinove anni e cinque mesi.
Iscriviti al nostro nuovissimo canale WHATSAPP e ricevi ogni giorno storie e video inediti solo per te
L’umano di Bobi, Leonel Costa, ha trovato Bobi quando era un cucciolo di poche settimane. Gli altri cagnolini della cucciolata erano stati tutti uccisi, mentre Bobi era riuscito miracolosamente a salvarsi. Leonel aveva solo otto anni; ha portato a casa con sé il cagnolino, nascondendolo inizialmente ai suoi genitori con l’aiuto dei fratelli. Quando la madre e il padre di Leonel hanno scoperto il cucciolo hanno deciso di tenerlo. Bobi è entrato a far parte della famiglia e da allora per i successivi trentuno anni è vissuto nella stessa casa.
Vi aspettiamo sul nostro nuovo canale TELEGRAM con tanti consigli e novità
Leonel racconta che il segreto della longevità di Bobi risiede nell’amore sconfinato che ha ricevuto, nell’ambiente pacifico in cui vive e nel cibo che mangia: «Tra una lattina di cibo per animali o un pezzo di carne, Bobi non esita e sceglie il nostro cibo». Gli anni sono trascorsi sereni per il cagnolino, a parte qualche difficoltà nel camminare e la vista che negli ultimi tempo era peggiorata. In tutta la sua vita non è mai stato male, tranne nel 2018 quando era stato ricoverato in ospedale dopo essere improvvisamente collassato a causa di difficoltà respiratorie. A questo dolcissimo cagnolino, amante di tutti gli esseri viventi e in particolar modo amico dei gatti (come ricorda Leonel), i social network hanno rivolto l’ultimo commovente saluto: «Buona fortuna, Bobi… hai insegnato al mondo tutto quello che sarebbe stato sbagliato non insegnare». (di Elisabetta Guglielmi)
Il gatto si rilassa ascoltando la musica: la scoperta degli etologi permette ai pet mate…
Attenzione ai pericoli autunnali che può incorrere il tuo amico a quattro zampe, bisogna prestare…
Questi gatti sembrano dei cani anche se la recente tendenza ad accostarli a una razza…