Torna a far discutere la vicenda della donna romana di 57 anni affetta da gravi disturbi psichici, che segregava in casa animali di diverse specie. Nei mesi scorsi, la donna è stata sospettata delle morte di quattro gatti. I felini sono stati rinvenuti privi di vita nell’abitazione del quartiere Appio Latino, in seguito allo sgombero ottenuto da Antonio Colonna. Successivamente, era stata trasferita in una struttura protetta, ma ora è tornata a vivere nella cosiddetta “casa degli orrori”.
Nelle scorse ore, era arrivata la denuncia di Enpa, Lav e LNDC che in una nota comune, hanno spiegato di voler monitorare la situazione. Scrivono le associazioni: “Enpa, Lav e Lndc intendono seguire da vicino una vicenda drammatica che ha luogo da tempo in un quartiere romano e chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico per risolvere definitivamente la situazione. Necessaria maggiore attenzione da parte dei servizi sociali”. Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero “decine, forse centinaia, di gatti di tutti i tipi e di tutte le età segregati in un appartamento”.
Il parere del criminologo sulla killer dei gatti
Della vicenda si occupa ora anche il settimanale ‘Giallo’, che ha chiesto di esprimersi in merito al criminologo Ciro Troiano. Questi ha sostenuto che a suo avviso la donna sarebbe affetta da “disturbo da accumulo di animali”. A giugno, peraltro, in casa della donna vennero trovate tonnellate di rifiuti. Ma nel caso specifico, le problematiche sarebbero molteplici.
“Questa patologia porta ad accumulare all’interno dei propri spazi un numero spropositato di animali”, ammette il criminologo. Nei comportamenti della donna, non ci sarebbe però cattiveria. Si tratterebbe di persone che non hanno intenzione di uccidere gli animali, anzi il contrario, tentano di salvarli. La patologia, spiega ancora Ciro Troiano, coinvolge soprattutto donne. Dopo aver “adottato” gli animali, non riescono a prendersene cura e avviene quello che è accaduto alla 57enne romana.
Si tratta peraltro di una vicenda annosa: sono circa tre lustri che i vicini di casa della donna le hanno promesso battaglia, ma solo nei mesi scorsi si sono rivolti alle autorità competenti. Ora però la 57enne è tornata in libertà, in quella casa, e per questa ragione i vicini si dimostrano altamente preoccupati. Bisogna intervenire subito, spiegano, prima che sia troppo tardi.
GM