Alcune persone pensano di essere così superiori agli altri che a volte commettono atti di crudeltà che lasciano davvero senza parole. Come gli occupanti di una casa che si sono allontanati dimenticando il “pacchetto” più importante di tutti: il loro cane di 12 anni. Anche se dimenticare è una parola grossa: pochi sono i dubbi che lo abbiano fatto volontariamente. E’ accaduto a Marsiglia, dove la locale Spa (l’Enpa francese) ha accusato: “Questo cane di più di 12 anni ha avuto una morte lenta e dolorosa… è morto di fame, sete, freddo e solitudine… E siccome gli animali hanno un cuore, loro, avrà sicuramente pensato al suo padrone con amore… magari anche chiedendosi se stesse bene…”.
Insomma, i proprietari del cane, una volta lasciata casa, non si sono preoccupati di portare il loro cane con loro. Solo che qui sorge un problema. Infatti, un cane mangia, beve e respira. Come gli umani. E ha ovviamente bisogno di molto affetto. A tante persone questo sembra assurdo, almeno a giudicare da come si comportano. Invece, è proprio così, gli animali hanno un cuore. E questo povero cane abbandonato in quel modo non è sicuramente un’eccezione.
Perché abbandonare qualcuno dovrebbe sembrare accettabile quando si tratta di un animale che ha gli stessi bisogni di noi? A rendere ancora più tragico l’accaduto è che nonostante tutti i tentativi di salvarlo, il povero animale non ce l’ha fatta. Atrocemente magro, il povero cane era disidratato e malnutrito. Poco dopo il ritrovamento è deceduto. E i volontari di Spa Marsiglia non hanno alcun timore nel dire che questo animale è stato barbaramente ucciso.
Un mese fa, dalla Francia e in particolare dalla capitale Parigi, era arrivata la vicenda di Fennec. La denuncia è stata portata avanti dall’associazione Fondation Assistance aux Animaux. Gli animalisti hanno infatti fatto irruzione nei giorni scorsi in un appartamento, dopo la segnalazione di un vicino. “Picchiato violentemente dal suo proprietario, questo cane deve la sua sopravvivenza al rapido intervento della nostra fondazione”, scrivevano gli animalisti su Facebook, raccontando quanto accaduto. Secondo i volontari, “di per sé, Fennec è una vera lezione di vita. Appena un anno, ha vissuto il peggio, ma ora è stato salvato. E ai suoi occhi sembra che solo ciò abbia importanza”.
GM
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