Forse aveva troppe pulci per essere presa tra le braccia da chi l’ha abbandonata in una scatola di cartone, lasciando la stessa rete da pesca che era stata impiegata molto probabilmente per prenderla.
Una cucciola di sei mesi è stata trovata in gravi condizioni di disidratazione con una ferita alla testa e un’infestazione da pulci, a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, presa in cura dai volontari della sezione locale della LIDA.
Il povero animale, chiamata Sofia, era stato abbandonato dentro una scatola chiusa, senza acqua né tanto meno del cibo.
Un ennesimo abbandono, le cui modalità indicano il profilo psicologico di chi si libera di un problema, un animale considerato poco meno di un oggetto scomodo con il quale non si entra in contatto. Un modo che mostra la totale indifferenza nei riguardi di una piccola vita.
Il caso ha sollevato di nuovo il tema dell’assenza delle istituzioni, sottolineando che nonostante le diverse segnalazioni nessun ente preposto è intervenuto: “Ancora una volta intervengono i volontari”, ha commentato l’associazione, rendendo noto che, non appena si sarà ripresa, Sofia sarà data in adozione.
Quello dell’assenza delle autorità è un argomento scottante piuttosto diffuso in tutta la penisola.Troppe volte, gli enti non intervengono oppure si recano sul posto anche dopo sei ore dalla segnalazione di un caso. Per questo, in casi gravi, i cittadini o volontari coinvolti sono costretti ad intervenire e a prendersi carico dell’animale e delle sue cure, a volte costose, portando l’animale in una clinica o un veterinario privato. Si tratta di un sistema che grava sui cittadini e di un servizio scadente le cui competenze e responsabilità nei casi di ritrovamenti, andrebbero senz’altro riviste.
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