Abbandonata alla fine di una fiera del bestiame: l’orrore dell’indifferenza

Abbandonata alla fine di una fiera del bestiame: l’orrore dell’indifferenza

l214

Amarezza, sconcerto, rabbia espressi dall’associazione animalista francese L214, nota per le sue inchieste sugli allevamenti d’Oltralpe.

L’associazione ha diramato una fotografia di una povera mucca da latte, stramazzata a terra e abbandonata dagli allevatori e commercianti al termine di una fiera del bestiame che si è svolta domenica scorsa a Rethel, nel dipartimento delle Ardenne, nella parte nord-est del paese.

Il povero esemplare aveva i muscoli e i tendini dei posteriore strappati e non poteva reggersi in piedi. All’indomani della fiera un testimone ha scoperto il povero animale segnalando il caso alle autorità e facendo scoppiare lo scandalo. Per la mucca non c’è stato nulla da fare ed è stata soppressa dopo due giorni dalla fiera.

L214 ha reso noto di aver presentato una denuncia alla Procura di Charleville-Mézières sottolineando che la storia di questa mucca, abbandonata, sofferente nell’indifferenza “riempie di tristezza e di collera”: “Pensiamo a lei, alla solitudine degli ultimi istanti di vita e all’ingiustizia di una società che acconsente a barattare la sua vita in cambio di un pezzo di carne”, scrive l’associazione.

I vertici della L214 hanno poi aggiunto che al di là del decorso che vi sarà per ottenere giustizia in tribunale, la speranza è quella di arrivare ad un cambiamento nella società affinché apra gli occhi sugli animali.

Profonda indignazione anche per quanto riguarda l’organizzazione stessa della fiera: non solo il commerciante o l’allevatore è responsabile di questa crudeltà, ma la stessa organizzazione che gestisce gli spazi concessi per la manifestazione e gli altri espositori che andando via non si sono accorti della mucca abbandonata a terra o volutamente hanno fatto finta di nulla. Bastava solo segnalare il caso ed evitare 48 ore di sofferenza ad un povero animale già di per sé sfruttato e stressato per gli spostamenti e l’esposizione al mercato, il cui benessere ancora volta non è stato garantito.

Ci si chiede come sia possibile che questo tipo di cose accadano in una società “civile” .

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