Davanti al canile Municipale di Palermo è stato abbandonato all’interno di una scatola con un biglietto che recava la scritta: “Non posso più occuparmi di lui, abbiatene cura”. Un bel gatto maschio cieco che di certo ha bisogno di maggiori attenzioni e di un luogo consono dove essere custodito. Ecco perché è stato immediatamente diramato un appello per la sua adozione raccolta dall’associazione “Un atto d’amore Onlus” di Catania.
Sconforto da parte della volontaria dell’associazione Ada, Giusy Caldo che ha ritrovato il micio, esprimendo il proprio disappunto per gli abbandoni:
“Incredibile, ma non ci meravigliamo. Succede un po’ di tutto. Forse, in questo caso, chi lo ha abbandonato credeva che eravamo come lui. Non si preoccupi, al gatto che ha abbandonato in strada non mancherà nulla”, ha commentato la volontaria, condannando il gesto.
Il gatto dopo le prime cure al canile sarà trasferito presso l’associazione.
Troppe volte di fronte alle difficoltà c’è chi preferisce abbandonare il proprio animale domestico senza considerare le conseguenze. L’abbandono è punito dal Codice Penale ma va incontro ad una semplice contravvenzione. Una pena blanda che di certo non contribuisce a sanzionare chi si sbarazza di un animale.
A volte però ci sono persone che si separano del proprio animale a malincuore, dovendo prendere una decisione per loro difficile e straziante. Ci sono stati diversi casi di abbandoni nei quali i proprietari hanno lasciato una lettera a chi avrebbe trovato il loro animale come la storia di Cletus un simpatico cane lasciato in un parco pubblico con una cesta piena di palle da tennis e un messaggio che descriveva il suo splendido carattere, sottolineando che non voleva essere portato in canile. Sempre quest’anno negli Stati Uniti una persona ha abbandonato il proprio gatto dentro una scatola con un messaggio davanti ad un canile. Purtroppo, la forte pioggia che si era abbattuta nella notte aveva bagnato il cartone, consentendo al gatto di scappare. I volontari che sono arrivati al mattino hanno trovato il messaggio senza il gatto, disperandosi nelle sue ricerche.
Casi che probabilmente raccontano anche il dolore di chi lascia il proprio animale ma che al contempo fanno capire i pericoli per gli esemplari lasciati soli e incustoditi.
Una questione complessa che porta ad interrogarci su un sistema che deresponsabilizza le persone delle proprie azioni. Al contempo, a volte condanniamo determinati gesti, senza cercare di capire i problemi che hanno portato ad un gesto simile. Ma come ci ricorda una bellissima canzone di De Gregori, forse, in realtà, “non c’è niente da capire”.
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