56 cani in condizioni devastanti: due uomini banditi dal possesso di animali

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By Loriana Lionetti

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Due uomini sono stati finalmente condannati per i loro crimini dopo che all’interno della loro proprietà erano stati rinvenuti oltre 56 animali in condizioni deplorevoli.

56 cani in condizioni devastanti: due uomini banditi dal possesso di animali
56 cani in condizioni devastanti: due uomini banditi dal possesso di animali (Foto Facebook ISPCA)

A maggio infatti il giudice Brian O’Shea ha emesso pene detentive di quattro mesi a Patrick e Michael O’Brien di Monaman, Lismore, Co. Waterford, entrambi si erano dichiarati colpevoli di crudeltà nei confronti degli animali.

Gli uomini, due fratelli, sono stati anche condannati a non poter più possedere a vita un animale domestico, oltre a dover pagare le spese veterinarie degli animali rinvenuti, e questo rallegra, date le terribili condizioni in cui 56 cani riversavano all’interno di uno stabile chiuso privo di areazione e luce naturale.

Il ritrovamento di 56 cani in condizioni deplorevoli

56 cani in condizioni devastanti: due uomini banditi dal possesso di animali
56 cani in condizioni devastanti: due uomini banditi dal possesso di animali (Foto Facebook ISPCA)

Nel 2020 l’ispettore per il benessere degli animali dell’ISPCA Alice Lacey ha dato seguito alle indagini stilando un rapporto riguardo ai locali degli O’Brien.

Dopo le prime indagini l’ispettrice dell’ ISPCA ha catalogato il caso come uno dei peggiori casi di crudeltà verso gli animali che avesse mai visto.

Gli animali infatti erano tutti rinchiusi in un capannone poco arieggiato e senza luce naturale, l’accesso all’acqua per tutti e 56 gli animali era scarso e non mancavano gli escrementi sparsi ovunque.

Gli animali erano feriti e ridotti in condizioni degradanti, il manto di ogni cane era incrostato di feci e urina e molti soffrivano anche di una serie di problemi di salute, tra cui malattie della pelle mai curate , malnutrizione, ferite da morso.

Molti dei cani erano cechi una conseguenza probabile della consanguineità. Uno degli aspetti più scioccanti era che molti dei cani erano selvaggi e sembravano non aver mai visto gli esseri umani, ed erano estremamente terrorizzati.

L’ispettrice dell’ ISPCA, Alice Lacey, ha infatti asserito in merito al ritrovamento : “Questo è stato un caso estremamente impegnativo e angosciante da affrontare in termini di numero di cani e gravità della loro sofferenza” “L’odore era indescrivibile e le condizioni di vita erano orribili.”

“È molto difficile capire come qualcuno possa lasciare che una situazione sfugga di mano e far soffrire così tanti animali.” “La maggior parte dei cani non era abituata a stare fuori all’aria aperta e rabbrividiva a qualsiasi segno di contatto umano.”

“Purtroppo, erano completamente impotenti riguardo alla loro educazione e il risultato di ciò si è concretizzato in uno dei casi più tragici e sconvolgenti di crudeltà verso gli animali che abbia mai incontrato, come ispettore del benessere degli animali”.

Molti degli animali sono stati riabilitati ovviamente dopo aver trascorso molto tempo sotto le diligenti cure dell’ISPCA, quelli pronti al contatto con gli esseri umani sono andati in case amorevoli.

Dopo aver pronunciato la sentenza, il giudice O’Shea ha elogiato il lavoro dell’ISPCA e dell’ispettore Lacey.

Il giudice ha infatti detto che il caso era “all’estremità superiore della gamma di gravità” e “senza dubbio il peggior caso di abuso di animali” che avesse visto.

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