E’ partita una petizione per liberare Kiska l’orca in un parco acquatico da 40 anni ormai sola e sull’orlo della pazzia
Le strutture che ci permettono di poter osservare da vicino animali che altrimenti non vedremo mai in tutta la nostra vita, è inutile negarlo, attirano tutti. La curiosità è intrinseca nell’essere umano, e non è un male. Ma oltre alle nostre necessità, e alla nostra voglia di sapere, di conoscere, dovremmo anche capire cosa questo comporta a tutto quello che ci circonda, compreso i nostri amici animali.
Non sono oggetti da mettere in mostra, potendoli guardare ogni volta che vogliamo e spostarli al meglio per poter scattare la foto perfetta da condividere sui nostri social.
Sono esseri viventi, provano dei sentimenti. E ci deve essere chiaro, che oltre all’amore, alla lealtà, fedeltà e alla gioia, provano anche tutto il resto.
Tristezza, abbandono, dolore e soprattutto solitudine. Quest’ultima, negli animali che per natura sono abituati a vivere in branco è qualcosa che potrebbe portarli alla pazzia.
E purtroppo è quello che sta accadendo alla povera orca Kiska, soprannominata ormai l’orca più sola al mondo. Vediamo la sua storia.
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Dopo 40 anni in un parco acquatico, si vuole la liberazione dell’orca più sola al mondo
Kiska, è un orca che vive da ben 40 anni nel parco acquatico canadese MarineLand. Portata via dalle acque islandesi, ha avuto una vita molto longeva, perdendo nel corso della sua permanenza nel parco i suoi figli e i suoi simili. Dal 2011 è l’unica sopravvissuta e vive completamente sola in una vasca senza stimoli, ma soprattutto senza compagni.
Il suo malessere si manifesta da molto tempo, passando da periodi nei quali resta immobile, non muovendosi all’interno dell’acqua, a momenti ben più crudeli. Ci sono periodi nei quali sbatte con violenza contro le pareti della vasca, come a volersi infliggere dolore.
Il comportamento che ormai è una routine che alterna i due momenti, e chiaramente autolesionista, è causato dallo stress e dalla solitudine. Phil Demers, un attivista, ha condiviso su Twitter le raccapriccianti e tristissime immagini dell’auto sabotaggio dell’orca, diventate virali in pochissimo tempo.
“Questo filmato è stato girato il 4 settembre 2021. Gli attivisti anti-cattività sono entrati in MarineLand e hanno osservato Kiska” scrive nel post che accompagna il video “la loro ultima orca sopravvissuta che sbatteva la testa contro il muro. Per favore guarda e condividi. Questa crudeltà deve finire. #FreeKiska“.
Per salvarla è stata fatta partire una petizione, per rintrodurla in natura, ovvero in mare aperto, dopo un percorso riabilitativo. Dopo essere stata in mare libera, aver vissuto 40 anni rinchiusa in una vasca e aver perso i suoi cari, Kiska si merita un po’ di pace e serenità per il resto della durata della sua vita.
This video was taken on Sept 4th, 2021. Anti-captivity activists entered MarineLand and observed Kiska, their last surviving orca bashing her head against the wall. Please watch and share. This cruelty must end. #FreeKiska pic.twitter.com/sBCaKleH19
— Phil Demers (@walruswhisperer) September 8, 2021
This video was taken on Sept 4th, 2021. Anti-captivity activists entered MarineLand and observed Kiska, their last surviving orca bashing her head against the wall. Please watch and share. This cruelty must end. #FreeKiska pic.twitter.com/uKCxF1AScz
— Phil Demers (@walruswhisperer) September 8, 2021
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F.D.M