La dignità e la salute di ogni animale dovrebbe essere garantita soprattutto quando si parla di allevamenti, ma non è sempre così infatti spesso all’interno degli allevamenti la situazione che ci si trova ad osservare è agghiacciante.
30 cani tra labrador e cani corso sono stati rinvenuti nella provincia di Grosseto in condizioni atroci che hanno fatto rabbrividire le forze dell’ordine, nel 2019/2020 infatti le condizioni orribili dei poveri cani erano venuti alla luce dando inizio ad una battaglia legale.
Dopo circa tre anni di battaglie legali un allevatore della provincia di Grosseto è stato finalmente condannato a una pena di 4 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 4.000 euro, per avere tenuto oltre trenta cani tra Labrador e cani Corso in condizioni disumane
Ribolla nella provincia di Grosseto, dopo svariate segnalazioni i Carabinieri della forestale erano intervenuti nella proprietà di un allevatore sequestrando 33 cani, i cani tra cui alcuni Labrador e Cani Corso erano in condizioni pietose mostrando evidenti segni di maltrattamenti ed erano evidentemente stati trascurati
Lndc, Lega Nazionale per la Difesa del Cane si è costituita parte civile nel processo che ha coinvolto l’allevatore le loro condizioni orribili hanno destato molta preoccupazione e tutti gli animali sono stati affidati in custodia giudiziaria a un canile in convenzione a Roccastrada.
La denuncia è stata formalizzata proprio dall’ LNDC che ha monitorato attentamente la situazione dei poveri cani detenuti in modo orribile, dopo tre anni di attesa, finalmente la sentenza di primo grado è stata emessa.
L’uomo è infatti stato condannato ad una pena detentiva e pecuniaria, l’allevatore è infatti stato condannato a risarcire le parti civili e a coprire le spese legali e mediche degli animali .
Gli stabili utilizzati per detenere i cani in quelle tremende condizioni saranno distrutti . Per quanto riguarda il futuro dei cani , i cuccioli secondo quanto affermato dalla Presidente della Lndc, Piera Rosati saranno riabilitati e reintegrati nella società .
Trattandosi di una sentenza di primo grado l’allevatore ha il diritto di procedere con un ricorso e la battaglia legale potrebbe quindi continuare. Se bene l’uomo possa ricorrere in giudizio l’associazione ha deciso che resterà al fianco delle povere creature maltrattate con la speranza che la giustizia faccia il proprio corso e che gli animali non subiscano più questi tremendi abusi.
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