I 21 daini sottoposti a una vera e propria mattanza ora sono salvi: per loro si è trovata una soluzione in tempi davvero da record.
C’è sempre un buon motivo per rischiare e mettersi in gioco. C’è sempre un motivo per rendersi utile a una causa che grida giustizia. Dovrebbe essere uno dei principali compiti di noi esseri umani, ma ogni tanto, forse spesso, ce ne dimentichiamo l’importanza, lasciando che altri si occupino, in malo modo, di gestite situazioni delicate.
E in questi situazioni c’entrano anche i nostri amici a quattro zampe. Non solo i consueti animali domestici, ma anche quelli selvatici. Esemplari che finiscono nelle mani di qualcuno che non ha tatto e sensibilità per potersi prendere cura di loro. Anzi, alcune volte la fine può essere davvero tragica.
E lo stava per essere anche per i 21 daini che nel Novarese erano destinati alla macellazione. Una mobilità nazionale, però, ha fatto che sì che le parti in causa raggiungessero un accordo tra di loro per portare a termine una situazione molto delicata. L’importante era salvare la vita agli animali.
La mobilità è quella che conta, sempre. Soprattutto nel caso in cui si vogliono salvare degli essere che, in natura, sono molto più deboli di noi. Ma non a livello fisico, bensì a livello comportamentale. E i 21 daini, che rischiavano di essere mandati al macello, ora hanno una nuova casa per via di una vera e propria mobilitazione.
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Ne avevamo parlato qualche giorno fa. Un anziano signore, nel Novarese, esattamente nel comune di Agrate Conturbia, si ammala e poi muore. Con lui c’erano una 50ina di daini. Un erede prende in mano la sua tenuta, ma dei daini non ne vuole sapere nulla. Così comincia la prima mattanza. Ne vengono eliminati circa 30.
A quel punto, sapendo dell’accaduta, si mobilitano i volontari del Rifugio Miletta, che provano a mettersi in contatto con l’erede per provare a fermare tutte le uccisioni. La vicenda parte lo scorso novembre 2020, per poi arrivare, quasi, ad un’amara conclusione. Ma solo nelle ultime ore, grazie anche alla mobilitazione di radio e tv, i daini sono riusciti a trovare una nuova casa.
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Una signora li prenderà sotto la propria custodia in una tenuta vicina a quella dove stava per accadere la mattanza. Finalmente salvi, finalmente vivi, finalmente di nuovo liberi di poter vivere la propria vita senza dare conto a delle leggi che, come ha detto una volontaria del Rifugio, di nome Alessandra Motta: “Quando non si hanno ancora delle nuove leggi che tutelano la vita di alcuni esseri viventi, bisognerebbe usare una morale di coscienza, per preservare la vita dei nostri amici a quattro zampe e non solo”.
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