Sono stati destinati 15 milioni di dollari per riportare in vita i Mammut e farli vivere di nuovo tra di noi
Mentre gli appassionati aspettano in trepidante attesa l’uscita del nuovo Jurassic World 3, del quale hanno da poco terminato le riprese, c’è qualcuno che pensa di poterlo far diventare realtà.
Chiunque vorrebbe poter aver l’occasione di osservare da vicino gli animali che hanno abitato la terra prima di noi, e dei quali abbiamo studiato le caratteristiche nei libri a scuola, visto le gesta nei cartoni animati e che ci hanno terrorizzato nei film. In molti hanno fantasticato su come possano essere, su come nella realtà abbiano vissuto, e di quanto possano essere affascinanti.
Tutto questo potrebbe diventare reale, in quantità decisamente ridotta rispetto al film, e non con un Tirannosauro Rex che mangia gli ospiti di un parco a tema, ma con un Mammut che potrebbe tornare a camminare sul nostro stesso Pianeta. Per far si che questo sia realtà, saranno investiti 15milioni di dollari nel progetto. Vediamo i dettagli.
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Si è arrivati alla cifra di 15 milioni di dollari per far si che un Mammut nasca di nuovo. L’idea con tanto di progetto arriva dagli Stati Uniti, dove la società Colossal, proprietà del genetista George Church, e Ben Lamm un imprenditore, porteranno a termine entro quattro o sei anni, la clonazione dei mammut.
Questi animali estinti da più di 4mila anni potrebbero quindi tornare a camminare sul nostro stesso pianeta insieme a noi. Il loro scopo è quello di creare un embrione incrociando geneticamente un elefante asiatico e le tracce di DNA ritrovate nel permafrost appartenenti al mammut.
Le tracce ritrovate sembrerebbero quindi abbastanza per poter far si che gli scienziati possano sequenziare in laboratorio il codice genetico, per poi riprodurlo, di questi imponenti animali. Convinti del fatto che un esemplare di elefante asiatico femmina se ingravidato, riuscirebbe ad arrivare a fine gravidanza e far così nascere un piccolo Mammut, Church e Lamm hanno un obiettivo ben chiaro in testa.
Vorrebbero riprodurre un elefante che sia resistente alle rigide temperature, anche a 40 gradi sotto lo zero, e che fisicamente e nei comportamenti assomigli all’animale estinto, modificando aspetti fisici per poterli avvantaggiare nell’adattamento alle bassissime temperature, come orecchie più piccole per non disperdere il calore corporeo.
Sembra davvero la trama di un film, e forse, se non si pensa alla strabiliante scoperta scientifica che significherebbe, sarebbe meglio lasciare riposare in pace un essere vissuto davvero molto tempo fa e che non ha vinto la sua battaglia con la natura. Come esseri umani provochiamo davvero tanto male al nostro pianeta, e forse inserire di nuovo in natura un animale che non dovrebbe esserci, non è proprio una così buona idea.
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F.D.M
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