12 anni prima, l’elefante era stato salvato dal veterinario da una grave malattia. Quando lo ha incontrato di nuovo lo ha riconosciuto
Gli elefanti appartengono ai mammiferi proboscidati. La loro proboscide, nata dall’unione tra labbro e naso, è un organo dotato di molte terminazioni nervose e prensile. Questi animali hanno grandi dimensioni, hanno due zanne in avorio, enormi orecchie mobili e piccoli occhi e per questo hanno olfatto e udito molto più sviluppati rispetto alla vista.
Sono erbivori e al loro passaggio la vegetazione ne esce devastata, per questo si spostano in continuazione. Vivono circa 70 anni, e hanno un carattere non proprio facile, portandoli ad essere aggressivi anche verso l’uomo. Si dice “avere una memoria da elefante” proprio perché questi animali ne hanno una di ferro, potendo riconoscere persone nonostante il tempo passato.
Ed è proprio quello accaduto a Pattarapol Maneeon, che è stato riconosciuto dall’elefante, Plai Thang, al quale aveva salvato al vita 12 anni prima.
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“Il battito tremava, il mio cuore se ne era andato, ma le mie gambe erano ancora lì…” queste le parole del veterinario, Pattarapol Maneeon, che accompagnano il post dell’incontro tra i due. La prima volta era stata 12 anni prima, quando nel lontano 2009, il veterinario aveva soccorso l’elefante dalle gravi condizioni di salute nelle quali versava.
Portato nella provincia di Lampang, Thailandia, precisamente al Department of National Parks, Wildlife and Plant Conservation, all’animale era stata diagnosticata una malattia infettiva che può portare alla morte. Era una malattia parassitaria nel sangue, che porta perdita di appetito, occhi infiammati, febbre, edemi su collo, addome e mento, schiena rigida fino a poter arrivare ad un punto di non ritorno.
Molto il tempo della guarigione, che è durato mesi, alla fine dei quali, grazie al suo veterinario eroe, l’animale è potuto tornare libero e in salute. L’uomo racconta di come si ricordasse che l’elefante inizialmente fosse stato aggressivo, e che poi probabilmente capendo che stavano solo cercando di aiutarlo, è diventato più docile.
Tanta la sorpresa quando, dopo non aver avuto più notizie dopo il ritorno al suo habitat, durante una perlustrazione il veterinario ha udito un barrito conosciuto, che poi dichiarerà essere inconfondibile. Animale e uomo si sono avvicinati, dopo che Maneeon ha chiamato ad alta voce il suo vecchio amico, e il gesto che ha compiuto l’elefante ha commosso l’uomo: ha allungato la sua proboscide.
“Ci ricordiamo l’un l’altro… ci salutiamo” così racconta l’incontro il veterinario attraverso un post Facebook “Ho sentito il grido di
questo elefante selvaggio. In un tono che non era mai stato sentito da nessun elefante prima. Sorpreso“.
Una bellissima storia quella di 12 anni fa, ovvero quella di un sorprendente salvataggio, e ancora più emozionante quella avvenuta qualche mese fa, quando veterinario e elefante si sono ritrovati.
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F.D.M
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