Quanti anni vive un gatto? La vita media di un gatto è condizionata da differenti fattori: scopriamo quali sono gli elementi principali che influiscono sulle aspettative di vita del nostro felino
Quanti anni vive un gatto?
Cominciamo con il dire che la vita media di un gatto è all’incirca 6 volte più corta rispetto a quella di noi esseri umani. L’età media di un gatto cresciuto in buone condizioni ambientali e di salute, è indicativamente di 15 anni. Ovviamente, Questo non vuol dire che non ci siano gatti che possano vivere molto di meno o di molto di più, basti pensare che il gatto più longevo mai entrato nel Guinness dei primati è vissuto ben 38 anni, l’equivalente dei nostri 168 anni. In generale, anche nella realtà quotidiana, non è così difficile trovare gatti che raggiungono i 18-20 anni di età.
A proposito, come conteggiare gli anni per i felini? In molti credono, erroneamente, che un anno di vita di un gatto equivalga a sette anni di un essere umano, ma non è così.
Infatti, il primo anno di vita del gatto corrisponde a circa quindici anni di un essere umano, mentre il secondo anno di vita equivale a circa nove anni nostri. Quindi, quando il gatto raggiunge di due anni di vita, è come se ne avesse 24. Una volta superato il secondo anno, ogni anno ulteriore corrisponde a quattro anni umani. Facendo dei rapidi calcoli, un gatto di 5 anni avrà un’età biologica pari a 36 anni umani, a 10 anni avrà 56 anni e a 16 anni è come se ne avesse 80!
Vita media di un gatto: i fattori da considerare
Chiarito l’aspetto del calcolo dell’età del gatto in anni umani, vediamo ora quali sono i fattori che condizionano maggiormente la qualità e la durata di vita di un gatto.
Sicuramente, il primo elemento da tenere in considerazione è la razza del gatto. Alcune razze, infatti, possono essere soggette a determinate malattie, anche gravi e letali, che possono manifestarsi con una certa frequenza al raggiungimento di una specifica età e che possono quindi abbassare la durata media della vita. Per esempio, l’aspettativa di vita media di un gatto siamese è di circa 15 anni, mentre per un gatto persiano può arrivare fino a 17 anni.
Anche lo stile di vita e l’ambiente in cui vivono sono fattori che influiscono su quanto vivono i felini: un gatto castrato vivrà tendenzialmente più a lungo rispetto a un gatto che non ha subito questo tipo di intervento, perché probabilmente andrà meno in giro, fuori dalla propria abitazione e sarà di conseguenza meno esposto a pericoli in strada e a malattie infettive che ne accorcerebbero la durata di vita. D’altro canto, è più probabile che i mici castrati diventino obesi, non riuscendo a consumare tutto quello che mangiano quotidianamente e l’obesità potrebbe rivelarsi a sua volta un problema da considerare per la stima della loro aspettativa di vita.
Un ulteriore e importante aspetto da considerare riguarda l’alimentazione: dovrebbe essere regolare ed equilibrata e dovrebbe prevedere una dieta alimentare proporzionata in base alle specifiche esigenze nutrizionali del gatto.
Naturalmente, anche le cure mediche che riceve un gatto in caso di problemi di salute con malattie più o meno gravi, occasionali o croniche, hanno un’influenza decisiva sulla durata della sua vita.
Proprio soppesando il differente impatto di questi molteplici fattori sulla vita del nostro amico felino, al fine di stimare la sua aspettativa di vita, è necessario fare una distinzione fra gatti domestici e gatti randagi.
Gatto domestico
L’aspettativa di vita di un gatto da appartamento si aggira intorno ai 15 anni, con un range che va dai 12 ai 18 anni. E’ probabile infatti che la sua sia un’esistenza “agiata” e di qualità medio-alta, con un’alimentazione regolare e una dieta bilanciata, avendo sempre a disposizione del cibo e dell’acqua fresca da cui poter attingere più volte al giorno. E’ accudito e amato da chi lo circonda, con la possibilità di un aiuto immediato in caso di problematiche di salute. Inoltre, il fatto di essere stato sterilizzato e anche vaccinato contro determinate malattie ne allunga senza dubbio la durata di vita.
Gatto randagio
La stima di durata di vita media per un gatto randagio è, invece, decisamente più bassa e oscilla tra i 4 e gli 8 anni. Infatti, andando in giro per strada è più soggetto a incidenti stradali, pericoli di diversa natura e malattie infettive, per non parlare poi delle condizioni climatiche avverse che deve fronteggiare, soprattutto in caso di grandi freddi durante la stagione invernale. Probabilmente soffrirà anche di disidratazione e avrà un’alimentazione scorretta, con pasti non regolari e incompleti dal punto di vista nutrizionale. Va da sé che questa bassa qualità di vita che caratterizza un gatto senza fissa dimora ne influenza in maniera determinante la longevità.
Come migliorare le aspettative di vita del proprio gatto
In base a quanto riportato finora e in maniera similare rispetto a ciò che accade per gli essere umani, è chiaro che un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano possano influire sulla durata della vita dei gatti.
Ecco allora alcune indicazioni utili per migliorare le aspettative di vita per il proprio gatto:
- fare ricorso a vaccinazioni preventive per ridurre il rischio di contrarre determinate patologie;
- nutrirlo con alimenti di qualità e adattati in base alle esigenze nutrizionali della sua fase di crescita, soprattutto da cuccioli e in età avanzata;
- incoraggiarlo a svolgere dell’attività fisica, magari utilizzando dei giochi specifici;
- è importante intervenire in maniera tempestiva in caso di problemi di salute di ogni genere e sottoporre il micio a esami veterinari annuali di controllo.
Infine, come già riferito, la castrazione o la sterilizzazione aumentano in maniera notevole la durata di vita media del gatto: un maschio sarà meno soggetto a problemi alla proposta o al cancro ai testicolo e la femmina avrà meno probabilità di sviluppare cisti, cancro al seno, tumori ovarici o infezioni uterine.
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R.B.
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