A bordo di un aereo col tuo amato felino? Ecco tutti i consigli più utili affinché viaggiare in aereo col gatto non diventi un incubo.
Vogliamo andare in vacanza e non abbiamo alcuna intenzione (o non possiamo) affidare il nostro amato gatto a qualcuno che possa prendersene cura mentre siamo assenti? Non ci resta che portarlo con noi. Ma chiariamolo: al nostro gatto non piacerà! Infatti in generale i felini non amano abbandonare la loro routine giornaliera e si distaccano a fatica dalle loro abitudini: quindi se proprio non possiamo lasciarlo a casa, nel suo ambiente, cerchiamo quanto meno di rendergli l’esperienza meno traumatica possibile. Consideriamo che viaggiare in aereo col gatto non è come farlo in macchina o su un treno, né per lui né per noi padroni. Quindi vediamo cosa serve per partire e come ci si comporta a bordo di un aereo.
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Abbiamo deciso che partiremo col nostro micio? Allora dobbiamo preparare un bagaglio anche per lui! E facciamo attenzione a non dimenticare nulla. Per evitare che il gatto, dopo l’esperienza già ‘traumatica’ del viaggio, si senta ancora più spaesato portiamo con noi tutto ciò che possa farlo stare a suo agio durante il soggiorno (viaggio compreso). Ecco cosa non dovrà mai mancare.
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Naturalmente la prima cosa da fare è accertarsi che la compagnia scelta accetti a bordo animali domestici: infatti alcune consentono il viaggio per i nostri piccoli amici solo nella stiva, altre invece anche in cabina col proprio padroni. Quando si prenota il biglietto bisogna segnalare la presenza del micio e va pagata una tassa. Con l’avvento dell’emergenza Covid è sempre meglio chiedere informazioni dettagliate alla compagnia per eventuali nuove regolamentazioni e limitazioni di animali a bordo: le norme potrebbero essere diventate più stringenti, proprio a causa dell’emergenza sanitaria.
Se si è diretti all’estero informiamoci sul tipo di documentazione relativa al gatto per farlo entrare in un nuovo Paese. Basterà andare sul sito del relativo Consolato, o dell’Ambasciata o la IATA, ma è meglio procurarsi in tempo un passaporto europeo (la cui cifra si aggira intorno ai 200 euro). Le dimensioni del ‘bagaglio-gatto’ possono variare da compagnia a compagnia (ad esempio Ryanair accetta animali solo in stiva): tutte le info si trovano sui loro siti. Su alcuni aerei è consentito portare anche più di due animali da compagnia alla volta, ma ogni passeggero può portarne solo uno.
Se la compagnia non consente la sua presenza in cabina con il padrone, oppure per problemi di peso, sarà costretto ad andare nella stiva. In questo caso il nostro gatto, ahimè, sarà considerato un bagaglio e come tale sarà prelevato sul nastro una volta atterrati. Generalmente questo locale non è illuminato e questa assenza di luce in realtà può avere un effetto tranquillizzante sui nostri amati felini. Anche in stiva il gatto dovrà restare nel trasportino, le cui ruote dovranno essere bloccate e la porticina chiusa (ma senza lucchetto) per evitare che il gatto possa fuggire o essere sballottato. Prima di lasciarlo andare assicuriamoci che la stiva sia pressurizzata e riscaldata.
Come è facile prevedere, il costo cambia a seconda della compagnia scelta. Si passa da una cifra di circa 70 euro per alcune compagnie come Airfrance fino ai 200 euro. Ovviamente molto cambia anche in base alla tratta da percorrere in volo. Ma anche qui il sito della relativa compagnia può fornirci tutte le spiegazioni necessarie.
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Dopo i controlli di sicurezza, cui sarà sottoposto anche il micio, dovremo affrontare il volo vero e proprio. I rumori del motore e l’aumento di pressione in cabina possono infastidire il gatto, sebbene alcuni padroni fortunati non assistano ad alcuna crisi. In ogni caso il gatto non potrà uscire dal trasportino, poiché c’è il rischio che possa scappare via tra i seggiolini e infastidire gli altri passeggeri.
Possiamo tentare di calmarlo con dell’acqua e coprirlo con una coperta se sente freddo. Non è escluso che il gatto, dopo aver accumulato nervosismo dovuto a controlli e vari spostamenti, rumori e luci, faccia i suoi bisogni: siamo pronti a pulirli per evitare che il cattivo odore sia motivo di rimostranze da parte degli altri passeggeri.
Prima di partire, per evitare lo smarrimento del trasportino e del gatto, mettiamo delle etichette col nome del gatto e i suoi dati, così sarà più facile recuperarlo. Copriamo il fondo del trasportino con una coperta o della carta assorbente (da cambiare all’arrivo).
Qualche giorno prima della partenza facciamo in modo che il micio preda confidenza con il suo trasportino, dato che dovrà passarvi parecchio tempo all’interno. Sempre il giorno prima riduciamo la quantità di pappa al gatto ed evitiamo di farlo mangiare nelle 12 ore precedenti il volo.
Francesca Ciardiello
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