Se devi cambiare casa, e temi di stressare troppo il tuo gatto con il trasloco, ti diamo noi tutti i consigli più utili.
I gatti non amano i cambiamenti, tanto meno quelli legati alla loro routine giornaliera e ai loro spazi. Cambiare casa per loro rappresenta un cambiamento importante che, se non gestito bene, potrebbe arrecare danni alla loro quotidianità. Quindi il cambio di casa per lui uno stress: per questo è importante seguire pochi ma semplici consigli per renderlo più ‘liscio’ possibile.
Diciamola tutta: cambiare casa è uno stress anche per noi. Non è piacevole abbandonare gli spazi cui eravamo abituati per adattarci a dei nuovi, magari anche più piacevoli ma non ‘nostri’ (non ancora, almeno).
Non è escluso che il gatto possa agitarsi proprio perché nota in noi la stessa agitazione, quindi vive il medesimo stress. Inoltre dobbiamo ricordarci delle sue cose, col rischio di dimenticare qualche oggetto prezioso per la sua attività quotidiana.
Il gatto è un animale estremamente abitudinario, quindi cambiare la routine influirà sul suo buonumore. Anche quando lo adottiamo e lo portiamo a casa con noi il gatto potrebbe subire uno stress non indifferente.
Per questo è importante lasciargli il giusto tempo per abituarsi alla nuova condizione, magari procedendo a piccoli passi.
Bastano dalle 2 alle 7 settimane di età del felino per abituarsi a socializzare con persone, ambienti e altri animali e circostanze come quella del trasloco.
Potrebbe sembrare scontato ma vedere la casa piena di scatoloni di cartone potrebbe destabilizzare il gatto: abituato magari a vedere la casa sempre in ordine e con le cose messe a posto, sarebbe opportuno che il micio prendesse confidenza con gli scatoloni da imballaggio.
Magari consentiamogli di entrarvi dentro e di esplorarli dall’interno. Tutto il suo mondo finirà in questi contenitori di cartone e sarà trasportato in un ambiente nuovo, dove ancora non ci sono tracce del passaggio felino.
Anche la sistemazione degli oggetti deve essere ben organizzata e diversa il meno possibile da quella originaria: se notiamo che un posto gli è più comodo di un altro proviamo ad accontentarlo e a rendergli tutto più semplice.
Proviamo a distrarlo e farlo diventare un gioco: lasciamolo saltare all’interno dello scatolo e facciamolo uscire a suo piacimento, magari stimolando l’uscita con uno snack o uno dei suoi passatempi preferiti. Questo lo aiuterà a renderlo meno stressato e più distratto dalla situazione circostante.
Anche prendere confidenza con gli scatoloni consentendogli di strusciarvi contro è un’ottima idea: il gatto lascerà i suoi odori su di esse e li sentirà più ‘suoi’.
Un accessorio indispensabile che dimostra la sua utilità nei piccoli e nei grandi spostamenti. Come portare il tuo gatto dalla vecchia alla nuova casa? Nel trasportino!
Se non hai mai avuto occasione di portarlo con te in brevi e lunghi tragitti, procedi con la scelta del trasportino più adatto alle tue esigenze e soprattutto a quelle del tuo gatto.
Abitualo a questo nuovo, seppur più ristretto ambiente: il gatto potrebbe sentirsi più a suo agio all’interno del trasportino piuttosto che nel resto della nuova casa, almeno per i primi tempi.
Rendi il piccolo habitat più confortevole, introducendo passatempi, oggetti a cui è particolarmente legato e magari con qualche indumento che non usi più.
Il cibo può diventare uno stimolo ad entrare oppure a fargli fare qualcosa che in un primo momento il gatto è restio a fare: meglio non esagerare per evitare di ritrovarsi un gatto obeso.
Se la nuova abitazione non è così distante dalla prima, portiamo il nostro gatto a fare un primo sopralluogo.
Iniziare a prendere confidenza con gli spazi che ‘saranno suoi’ può aiutarlo ad ambientarsi meglio.
Lasciamogli tempo e spazio per gironzolare da solo in casa: facciamo solo attenzione che non scappi o non si faccia male. Non forziamo i suoi tempi e soprattutto le sue volontà.
Il giorno del trasloco è sempre un gran trambusto. Se non abbiamo provveduto a portare già qualcosa nella nuova casa, sarà ancora più complicato gestire il tutto.
Rumori, disordine e pacchi volanti rappresentano uno stress per lui… ma passerà!
Magari può essere utile riservargli uno spazio libero della vecchia casa, mentre siamo impegnati nelle cose da fare, oppure conviene lasciarlo direttamente nel trasportino e coprirlo con un lenzuolo per attutire luci e rumori molesti.
Non dimentichiamo le sue esigenze alimentari: anche il giorno del trasloco il nostro gatto dovrà mangiare e bere. Quindi non dimentichiamo le sue necessità primarie.
Se può essere utile a tranquillizzarlo usiamo anche uno spray ai feromoni per calmare la sua ansia. Lettiera, cuccia e accessori del gatto dovranno essere le ultime cose ad essere caricate per il trasporto.
Come può essere traumatico il carico di oggetti dalla casa vecchia, allo stesso modo vi è il trambusto dello scarico a infastidire il gatto.
Può nuovamente essere una buona idea chiuderlo in una stanza tranquilla. Facciamo attenzione che nessuno entri a disturbarlo. Una volta che si sono sistemati mobili e oggetti, non resta che far abituare il gatto alla sua nuova casa.
Predisponiamo i suoi oggetti in modo che l’ambiente possa sembrargli più familiare. Magari possiamo accompagnarlo ad esplorare una stanza e poi un’altra, fino a completare il giro della casa.
Prima di far entrare il gatto nelle nuove stanze proviamo a spargere il suo odore con un panno sulle superfici: il micio riconoscerà i suoi umori e sarà portato ad avvicinarsi al mobilio (anche i feromoni possono aiutare).
Se la casa ha spazi all’esterno facciamo attenzione che il micio non si allontani da solo e scappi. Dovrà abituarsi agli spazi esterni e anche quelli interni. Anche i suoi simili e altri animali potrebbero essere un pericolo per lui.
Quando saremo sicuri che è abbastanza esperto della casa (ci vorranno almeno 2-3 settimane) lasciamolo ibero di uscire o entrare a suo piacimento. E’ preferibile che esca a stomaco vuoto, così da usare il cibo come richiamo per attirarlo in casa.
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Può capitare che il gatto riconosca la via di ritorno verso la vecchia casa e sia portato a intraprenderla per tornare nei suoi ‘luoghi sicuri’.
Facciamo in modo che il gatto abbia sempre al collo la medaglietta di riconoscimento. E magari avvertiamo i vecchi vicini di casa che se dovessero notare la presenza del felino, di allertarci al telefono.
Se il problema dovesse presentarsi costantemente sarebbe opportuno valutare, dietro consiglio del veterinario, la possibilità di installare un microchip al micio.
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F.C.
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