Il test DNA esiste anche per i gatti: ma è davvero necessario effettuarne uno sul nostro amico a quattro zampe? A quale scopo? Scopriamolo insieme.
Nel campo della medicina veterinaria, negli ultimi anni, sono stati fatti dei notevoli passi in avanti; anche in tema di prevenzione. Ed è quello che i test DNA per gatti si propongono di fare: essere dei validi strumenti di cui avvalersi nella prevenzione di malattie, all’insorgenza delle quali i felini possono essere particolarmente predisposti; vediamo come.
Ammettetelo: ogni gattaro che si rispetti, almeno una volta nella vita, ha avuto il desiderio di conoscere le reali origini del proprio amico a quattro zampe; insomma, le razze degli avi del nostro gatto.
Va da sé che parliamo dei gatti meticci. Anche i più esperti avrebbero difficoltà a ricostruire, senza un valido sostegno scientifico, il passato genetico del piccolo felino.
Ma al di là di questa pura curiosità, a cosa serve un test DNA per gatti? O meglio, serve davvero al nostro piccolo amico a quattro zampe, o è utile solo a soddisfare una nostra piccola vanità?
In realtà il test può porsi come un ausilio fondamentale nella prevenzione di alcune malattie genetiche del gatto, partendo dalla conoscenza del patrimonio genetico del piccolo felino.
Conoscere le razze dei progenitori del nostro amico a quattro zampe ci consentirà di individuare le patologie all’insorgenza delle quali può essere maggiormente predisposto.
Un aiuto notevole per proteggere il nostro gatto.
Potrebbe interessarti anche: Esiste un test di fertilità per il gatto? I metodi per capire se il felino non può procreare
Ma come funziona in concreto un test DNA per gatti? Se avete deciso di sottoporre il vostro amico a quattro al test, non dovrete far altro che rivolgervi ad un centro specializzato in materia.
I costi del test sono accessibili ai più, non superando di norma i 100 euro.
È anche giusto segnalare la perplessità espressa sull’efficacia dei tali test (non solo quelli dedicati al gatto), qualche anno fa, da tre veterinari e ricercatori dell’Università di Harvard (Lisa Moses, Steve Niemi ed Elinor Karlsson) con un articolo pubblicato sulla rivista Nature.
Potrebbe interessarti anche: Il gatto perde le unghie: tutte le cause possibili, le cure adatte e la prevenzione
In ogni caso, potete sempre consultarvi con il vostro veterinario di fiducia sul da farsi. Se avete comunque deciso di effettuare il test, dovrete prelevare dalla bocca del vostro gatto un campione di materiale genetico, con l’apposito tampone rilasciato dal centro a cui vi siete rivolti.
I risultati saranno disponibili a partire dalla quarta settimana.
I geni del gatto vengono confrontati con quelli presenti nel database del centro procedente. Potrebbe capitare che il vostro micio abbia, tra i suoi avi, progenitori appartenenti a razze feline non censite, il che potrebbe influire sulla precisione dei risultati del test.
Certo, tutto è perfettibile; con il passare del tempo i test DNA per gatti avranno un margine di errore sempre più ridotto.
Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.
Tutti noi abbiamo ben presente la classica boccia trasparente per i pesciolini, ma sappi che…
Osservare il proprio cane che sposta il cibo fuori dalla ciotola è un fenomeno molto…
Cani e gatti possono avere il mal di testa: ecco i segnali a cui prestare…