Socializzazione del cucciolo di gatto: come funziona, quando farla e perché

Socializzazione del cucciolo di gatto: come funziona, quando farla e perché

La socializzazione è una fase fondamentale per il cucciolo di gatto: necessaria per integrare il gattino con persone e animali, ecco come farla e quali sono i tempi giusti.

socializzazione cucciolo gatto
La socializzazione del cucciolo di gatto (Foto Pixabay)

Accogliere in casa un gattino significa occuparsi di lui a tutto tondo, proprio come se fossimo i suoi genitori: bisogna assicurarsi che il nuovo arrivato abbia a disposizione acqua e cibo, un posto comodo e caldo per poltrire, spazi e giocattoli giusti per divertirsi e sfogare le energie che scorrono a tutta forza in un giovanissimo esemplare di felino domestico.

Ma occuparsi dell’alimentazione, del gioco e dell’habitat del gattino non basta ad essere certi che la sua vita sia all’insegna della buona salute e del benessere: è fondamentale occuparsi anche della socializzazione del cucciolo di gatto, in modo tale che il micino sia capace di interagire senza problemi con altri animali e con le persone che incontrerà nella sua nuova famiglia umana.

In questo articolo, scopriamo come funziona la socializzazione nei gatti cuccioli, perché è così importante, quando e come farla nel modo più efficace possibile.

Socializzazione del cucciolo di gatto: tutto ciò che devi sapere

Colonia di gatti

La fase di socializzazione del gattino inizia intorno ai 15/20 giorni di vita del cucciolo e prosegue fino ai due, tre mesi circa: in generale, più precocemente si inizia a educare il gattino alla socializzazione, migliori saranno i risultati ottenuti.

Rispetto a quanto accade per la socializzazione del cane, infatti, è necessario educare il gattino al contesto molto prima: il gatto, infatti, nasce con un cervello già ben sviluppato e pertanto sarà pronto prima a immagazzinare informazioni e imparare nuovi comportamenti.

Questa fase è fondamentale per il cucciolo di gatto, che impara a interagire nel contesto sociale con altri gatti, con altri animali domestici e anche con le persone. Si tratta di un processo molto importante per evitare che l’animale sviluppi in età adulta problemi comportamentali di vario genere, come ad esempio paure e fobie, ansia e aggressività nel gatto domestico.

Socializzazione del gattino con i suoi simili

gatti socializzati
Gattino tra i suoi simili (Foto Pixabay)

I primi contatti che il gattino ha fin dalla nascita sono con la mamma, il papà e i fratellini: si può dire che la socializzazione del cucciolo di gatto inizia proprio da qui. L’ideale è lasciare che il piccolo stia con mamma gatta e gli altri cuccioli almeno fino a 10/12 settimane di vita, in modo tale da imparare a interagire con i suoi simili diventando un gatto capace di convivere con altri gatti in età adulta.

Inoltre, l’indole e il comportamento di mamma gatta e papà gatto fungono da esempio pratico a cui il gattino potrà rifarsi: se la mamma è socievole, riuscirà a trasmettere il giusto grado di sicurezza al cucciolo, che imparerà presto ad esplorare l’ambiente circostante e quindi a interagire con tutto ciò (e tutti coloro) che incontra. Anche il papà socievole ha una certa influenza: il loro coraggio li rende un esempio di adattamento alla vita sociale e alle curiosità che il mondo offre ogni giorno.

Socializzare il cucciolo di gatto con altri animali

cane e cucciolo di gatto
Cane e gattino che giocano (Foto Pixabay)

Anche se fin dalla nascita ha imparato ad interagire con i propri genitori e fratellini, il gatto cucciolo ha bisogno di socializzazione rispetto alla presenza di altri animali domestici che potrebbe incontrare nella sua vita: se ad esempio in famiglia c’è un cane oppure degli animali di piccola taglia come uccellini o pesci, è fondamentale che il micio impari fin da piccolo a riconoscerli come familiari per non sviluppare poi comportamenti aggressivi o grosse paure nei loro confronti.

Bisogna quindi fare in modo che fin dalla più tenera età il gattino possa incontrare in tutta tranquillità cani, cavalli, tartarughe, conigli, cavie, criceti, eccetera: soltanto in questo modo crescerà sapendo che è tutto normale, e non vedrà nessun altro animale come una preda da cacciare né tantomeno come un predatore da cui fuggire.

La socializzazione del gatto cucciolo con gli umani

aiutare gattino
Un gattino tra le braccia del suo amico umano (Foto Pixabay)

Anche nel caso degli esseri umani vale la regola della socializzazione precoce: il cucciolo di gatto abituato a interagire con le persone, ad essere preso in braccio e accarezzato, sarà un gatto adulto perfetto per vivere in famiglia. Probabilmente imparerà ben preso ad apprezzare il contatto fisico con gli umani, diventando un gatto che fa le fusa e si strofina sulle gambe delle persone.

Se si vuole abituare fin da piccolo il gattino al contatto umano, è bene invitare a casa fin da subito molte persone diverse: giovani, adulti, bambini, anziani di aspetto fisico di vario tipo che potranno interagire (con le dovute cautele) con il cucciolo prendendolo in braccio, accarezzandolo e abituandolo alle coccole. Probabilmente, all’inizio il micio tenderà a mostrarsi un po’ aggressivo perché spaventato dalla situazione: ma con un po’ di pazienza, imparerà ben presto a lasciarsi avvicinare e a fare amicizia.

Un discorso a parte merita la costruzione della relazione con la persona che sarà la sua “mamma umana” (che può essere sia un uomo, che una donna): in una linea temporale immaginaria di prosecuzione naturale delle cose, infatti, il gatto imparerà a vedere nella persona che si occuperà di lui (offrendogli cibo, protezione e calore) la sostituta della mamma gatta. Un comportamento tipico dei gatti, quello di “fare la pasta”, è la dimostrazione pratica di tutto questo: richiama il gesto che da piccolo faceva alla mamma per avere il latte.

C.B.

Amoreaquattrozampe è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI

Gestione cookie