Perché il pane e altri alimenti inadatti possono mettere a rischio la salute del tuo gatto: guida completa su cosa evitare e cosa offrire con moderazione
Il pane non è un alimento adatto ai gatti. Sebbene possa essere consumato occasionalmente in piccole quantità senza causare problemi immediati, bisogna ricordare che il gatto è un carnivoro stretto, il cui metabolismo non è progettato per digerire i carboidrati in modo efficiente.
Questo significa che, anche se l’ingestione occasionale non è tossica, un consumo frequente o eccessivo può avere conseguenze negative a lungo termine, portando a problemi digestivi o altre complicazioni di salute. Per questo motivo, è sempre consigliabile limitare al minimo il consumo di pane e concentrarsi su un’alimentazione più adatta alle esigenze fisiologiche del gatto. Se si decide di dare il pane al proprio gatto, è importante farlo con moderazione, somministrandone pochi pezzetti una o due volte alla settimana. Deve essere sempre cotto e mai crudo, poiché la pasta lievitata può causare problemi digestivi significativi, come ostruzioni o gonfiori intestinali.
Inoltre, il pane non apporta alcun beneficio nutrizionale al gatto, e il suo consumo regolare può portare a un accumulo di carboidrati nell’organismo, un elemento che può trasformarsi in patologie importanti nel tempo. Proprio per questo motivo, molti veterinari e esperti consigliano di scegliere alimenti low grain, ovvero con un basso o nullo contenuto di cereali, per garantire un’alimentazione più in linea con le necessità biologiche del felino.
Esistono solo poche situazioni in cui il pane può essere considerato accettabile per un gatto. La prima riguarda l’occasione speciale in cui si desidera accontentare un gatto particolarmente goloso, ma senza far diventare questa pratica una regola. La seconda è legata alla somministrazione di medicine.
Chiunque abbia avuto un gatto sa quanto possa essere complicato fargli ingerire una pastiglia; in questo caso, un pezzetto di pane può servire per camuffare il farmaco e facilitare la terapia. Al di fuori di queste eccezioni, il pane dovrebbe essere evitato. È inoltre fondamentale tenere lontani i gatti da altri alimenti comuni che possono essere tossici o dannosi per loro. Tra questi ci sono il caffè, lo xilitolo, l’uva e l’uvetta, alcune tipologie di funghi, noci come quelle di macadamia, mandorle e pecan, agrumi, cipolla, aglio, erba cipollina, sale, zucchero e cibi conditi con spezie, burro o olio.
Anche alimenti apparentemente innocui come pomodori e patate crude, pasta lievitata o cruda, carne e pesce crudi, oltre al cibo per cani, possono causare gravi problemi di salute nei felini. Alcuni di questi alimenti possono provocare effetti immediati, come vomito o diarrea, mentre altri possono causare problemi meno visibili ma potenzialmente fatali, come intossicazioni o infezioni batteriche.
Per quanto riguarda gli alimenti che i gatti possono mangiare, è importante ricordare che devono essere privi di sale, zucchero, spezie o altri condimenti. Una dieta bilanciata può includere occasionalmente petto di pollo spadellato senza grassi o sale, sfilettato per facilitarne il consumo. Le scatolette di tonno al naturale possono essere utilizzate solo in caso di emergenza, ma non dovrebbero mai essere un alimento regolare a causa del loro contenuto di sale.
Inoltre, chi desidera seguire una dieta BARF (a base di ossa e cibo crudo) per il proprio gatto deve farlo sotto la supervisione di un veterinario, per garantire un’alimentazione sicura e bilanciata. Il pane integrale, rispetto a quello bianco, non offre alcun vantaggio significativo per i gatti. Entrambi sono alimenti che non fanno parte della loro dieta naturale e, pur non essendo tossici, dovrebbero essere somministrati con estrema parsimonia. I gatti, essendo carnivori obbligati, non traggono benefici dall’assunzione di carboidrati, frutta o verdura.
Una dieta incentrata su cibi d’origine animale, ricchi di proteine e taurina, è invece ideale per il loro benessere, favorendo una migliore qualità del pelo, maggiore energia e salute complessiva. Un discorso analogo vale per i grissini, che non sono adatti ai gatti. A differenza del pane, contengono spesso sale e spezie, che sono particolarmente nocivi per il metabolismo felino. Anche i grissini fatti in casa, pur senza condimenti, sono costituiti principalmente da cereali e rappresentano una fonte concentrata di carboidrati, da evitare nell’alimentazione dei gatti. Offrire cibi sani e appropriati è essenziale per la loro salute a lungo termine, evitando il rischio di malattie croniche o problemi digestivi legati a una dieta inadeguata.
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