Potresti aver notato un velo rosa che compare nell’occhio del tuo gatto quando dorme: è la terza palpebra del gatto che, se ‘sana’, ha un ruolo fondamentale.
Gli occhi dei gatti, oltre ad essere bellissimi per la particolarità dei loro colori, sono anche molto delicati. Il gatto, grazie alla particolare pupilla che varia la sua grandezza a secondo della luminosità circostante, ha una vista eccellente e questo meccanismo è stato adottato anche dalle più sofisticate macchine fotografiche.
Il gatto possiede non due, ma tre palpebre. Le prime due palpebre sono simili alle nostre, una sulla parte superiore e una inferiore che si incontrano nel centro dell’occhio quando le palpebre sono chiuse. La terza palpebra, nota anche come membrana nittitante, è una membrana retrattile situata nell’angolo interno di ciascun occhio (vicino al naso).
Vediamo nel dettaglio cos’è, a che cosa serve e quando può diventare un problema per il gatto.
La terza palpebra è presente nella maggior parte dei mammiferi, tra cui anche i cani. Fanno in genere eccezione i primati. E’ composta da tessuto connettivo ed è situata vicino alla cornea. Normalmente non riusciamo a vederla, anche se si potrebbe riuscire a notare quando il gatto dorme o quando è sedato per un intervento chirurgico come un leggero velo tra l’occhio e le palpebre.
La membrana nittitante ha una funzione di difesa dell’occhio, infatti serve a proteggerlo da aggressioni e corpi esterni. In questi casi la terza palpebra viene fuori dal suo luogo abituale per difendere il bulbo oculare e in un paio d’ore rientra al suo posto. Quando un animale sbatte le palpebre, la terza palpebra scorre attraverso le cornee sotto le palpebre, agendo come un tergicristallo per eliminare detriti, pollini, polvere, ecc.
Al suo interno ha una ghiandola, detta di Harden, che rilascia del liquido che ha la funzione di idratare l’occhio del gatto per il 50% delle sue necessità, permettendone il corretto funzionamento e anche una funzione antibatterica.
Se invece la terza palpebra è sempre visibile oppure non rientra entro 6 ore all’interno dell’occhio è il caso di far visitare il tuo gatto da un veterinario, perché le cause potrebbero essere davvero molte.
Il problema viene definito ‘occhio a ciliegia’ perché per colore, gonfiore e forma la membrana visibile ricorda proprio una ciliegia. Questo si verifica quando la ghiandola della terza palpebra si infiamma e si gonfia e solleva la terza palpebra. Vediamo quali possono essere le cause di questo problema.
Se la terza palpebra è visibile solo su uno dei due occhi, quell’occhio potrebbe avere un problema. Se entrambe le terze palpebre sono visibili, e se il tuo gatto ha altri problemi, potrebbe essere un’indicazione che la causa non è necessariamente correlata all’occhio.
È importante non ritardare la visita veterinaria perché un gatto che ha una terza palpebra visibile probabilmente avverte dolore e /o disagio. Dovrebbe essere fatto un esame oftalmologico completo per controllare ulcere corneali, pressione intraoculare elevata, uveite, masse, ecc.
La risoluzione del problema dipende innanzitutto dalla causa. Nel caso di presenza di corpi estranei il veterinario potrebbe provvedere a rimuoverli oppure a prescrivere un collirio. Curabili con i farmaci sono anche le ferite e la congiuntivite.
Se il problema è dovuto alla inadeguata idratazione dell’occhio, probabilmente il tuo gatto non beve abbastanza quindi la soluzione potrebbe essere dargli un quantitativo maggiore di acqua e un cibo più acquoso, come quello in scatola.
Nel caso della sindrome di Haw la palpebra rientrerà normalmente una volta curati i problemi intestinali. Se il problema è invece di tipo genetico, dopo un’accurata visita, il veterinario stabilirà se la membrana sta danneggiando la vista del gatto ed è il caso di intervenire chirurgicamente.
Generalmente l’intervento mira a riposizionare al suo posto la membrana. Infatti, come detto, ha una funzione di difesa e di lubrificazione dell’occhio quindi, tranne nei casi in cui non sia possibile riposizionarla, è sempre preferibile non asportarla.
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T.F.
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