Il tartaro nel gatto è un problema che non va mai sottovalutato. Questo disagio può sviluppare nell’animale importanti problemi di salute, se viene trascurato. L’igiene orale e la salute della bocca, nel micio, meritano la giusta attenzione. Vediamo insieme quali sono le cause del tartaro nel felino e come è possibile rimediare.
Anche il nostro micio ha bisogno di cure per quanto riguarda la pulizia della bocca e una corretta igiene orale. Un controllo periodico dello stato di salute della bocca è molto importante per la prevenzione delle malattie. Di solito, il primo segnale di un problema orale nell’animale è l’alito cattivo, la spia di qualcosa che non va. É necessario ispezionare, spesso, tutta la bocca del peloso: gengive, denti e labbra. Ma come si comporta il tartaro nel gatto? Vediamo cos’è che lo provoca e quali sono i rimedi per eliminarlo.
Il tartaro nel gatto: quali sono le cause del disagio
La presenza di tartaro nel nostro gatto rivela un accumulo di batteri sottoforma di strati solidificati. Se non si interviene in tempo, il tartaro può avere conseguenze molto dannose per la sua salute della bocca. Vediamo meglio nell’articolo.
Per capire se le condizioni di salute orale nel nostro peloso sono buone e sane, oltre all’odore del suo alito, dobbiamo osservare bene il colore della bocca: labbra e gengive sono rosa quando sono in buona salute. Se le gengive del micio hanno un colore diverso, significa che c’è un problema. Anche labbra e mento possono rivelare la presenza di un disturbo: se presentano cattivo odore, gonfiore e infiammazione sarà necessario consultare il proprio veterinario di fiducia.
Il tartaro si diffonde in maniera subdola: non si ferma sulla superficie del dente ma si diffonde anche sotto la gengiva. Quello strato giallo che pensiamo di vedere solo sul dente, in realtà è presente anche nel tessuto che ricopre l’osso dove è attaccato il dente. Questo diffondersi lento tra le gengive può portare a fastidiosi dolori e disagi, come gli ascessi. Sappiamo che i denti, per essere sani, devono essere bianchi e con radici forti. Il tartaro è quella sostanza morbida e gialla dai resti del cibo nella bocca. Rappresenta il punto di sviluppo di infezioni e disturbi alle gengive, come gengivite nel gatto e peridentite.
Non si escludono, poi, la caduta di denti e il perenne alito cattivo come conseguenze gravi di questo disagio nel felino. L’accumulo di tartaro nel micio può consumare la gengiva fino a farla ritirare. In questo caso, non sarà più in grado di sostenere i denti. Questo insieme di batteri nella sua bocca, a lungo andare, può predisporre l’animale alle seguenti malattie:
- Ascessi dolorosi;
- Malattie renali infiammatorie;
- Malattie cardiache nel gatto
- Malattie gastriche;
- Sinusiti mascellari.
Come controllare, allora, la condizione della bocca del nostro gatto? Semplice. Basta sollevare delicatamente il labbro e vedere il colore delle gengive. Per verificare se la circolazione del sangue è normale, bisogna esercitare una pressione con il dito per notare se la gengiva sbianca. Diversamente, le gengive del peloso che presentano altri colori rivelano problemi seri. Se le gengive sono gialle: può esserci itterizia o malattie del fegato nel gatto, oltre a possibili parassiti nel sangue.
Le gengive rosse, invece, indicano la presenza del sangue in bocca, infezione, sintomo di febbre nel felino. Gengive bianche rivelano anemia nel gatto o emorragia, così come per le gengive rosa chiaro. Infine, le gengive cianotiche nel micio comunicano uno stato di shock per la mancanza di ossigeno.
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Il felino e il tartaro: prevenzione e cura del problema
Una volta accertata la presenza del tartaro, con le conseguenze che porta con sé per il gatto, occorre capire come poter intervenire per curarlo in modo corretto e come fare prevenzione per tutelare l’igiene orale e la sua salute generale. Ecco consigli utili per agire!
Abbiam capito quanto è importante avere l’atteggiamento di giusta attenzione nei confronti della salute della bocca del nostro peloso domestico. Per combattere il tartaro nel micio, l’unica soluzione è la sua asportazione. L’esportazione del tartaro avrà bisogno dell’anestesia per l’animale, poiché è impossibile pretendere da lui la collaborazione necessaria durante l’intervento, restare immobile e con la bocca spalancata per tutto il tempo. Grazie all’anestesia, l’intervento potrà essere effettuato dal medico in sicurezza, permettendo quei movimenti che sarebbero dolorosissimi da sopportare.
Sarà possibile, così, rimuovere tutto il tartaro sottogengivale, quello più pericoloso per il suo organismo. Ad ogni modo, prima di far affrontare quest’intervento al peloso, verranno effettuati tutti i controlli preventivi, come conoscere l’età del felino e il suo stato di salute generale. Per prevenire la formazione del tartaro nel gatto, si consiglia di abituarlo, fin da cucciolo, a farsi lavare i denti regolarmente, utilizzando uno spazzolino adatto o quello per i bambini. Pulire delicatamente anche le gengive, per più tempo possibile ed evitando di usare dentifrici per umani, altamente tossici per l’animale!
Il lavaggio completo della bocca si può effettuare con l’aiuto di un’altra persona per lato; in questo modo sarà più facile mantenergli la bocca bene aperta ed effettuare una pulizia profonda e corretta. Un consiglio efficace per la prevenzione del tartaro nel micio, è quello di offrirgli ogni tanto del cibo secco o fargli rosicchiare delle ossa. Ricordiamo di fare periodicamente il controllo della bocca del nostro amico, per tutelarlo e proteggerlo da dolori e malattie che può, tranquillamente, evitare di affrontare.
Ilaria G