Gli strongili nel gatto sono una patologia polmonare molto diffusa nei nostri animali domestici in questi ultimi anni. Questa malattia viene spesso sottovalutata. Vediamo di capire di cosa si tratta e attraverso quali sintomi la malattia si manifesta nel felino.
Si tratta di una patologia molto diffusa in Europa e anche in Italia. É una malattia di cui si sta notando l’espansione negli ultimi anni e le cui vittime sono i nostri amati amici domestici, sia gatti che cani. Ma cosa sono di preciso gli strongili nel gatto? Quali sono i sintomi che lo colpiscono? Scopriamolo nell’articolo.
Il felino e le malattie polmonari: quanto è importante riconoscerle
Le malattie polmonari sono molto comuni nel felino. É importante riuscire a individuarle e comprenderne i sintomi, per evitare che altri organi dell’animale vengano colpiti in conseguenza dei problemi respiratori. Vediamo di saperne di più.
Le malattie dei polmoni nel felino sono spesso causate da infezione da batteri, virus, parassiti e anche dall’inalazione di sostanze tossiche per il suo organismo. Il gatto può anche sviluppare malattie respiratorie a causa di difformità alla nascita, come narici ristrette e restringimento della trachea. Tumori e polipi possono contribuire all’insorgere di malattie polmonari.
I sintomi comuni che segnalano la presenza di una malattia polmonare nel gatto sono: difficoltà respiratorie, fiato corto, tosse secca, con muco o sangue, fattori che ci devono far allarmare. Altri sintomi sono i grugniti durante i respiri e dolore generale. Tra le cause di malattie polmonari troviamo lo svezzamento, il freddo, cambi improvvisi della dieta, polvere.
Se nella cavità pleurica, tra polmoni e torace, si accumulano, sangue, pus, aria, queste sostanze bloccano la respirazione, esercitando pressione sui polmoni del gatto. Vediamo attraverso quali strumenti si verifica la presenza di un disturbo nel felino.
Il felino che manifesta sintomi come tosse e difficoltà respiratorie, verrà sottoposto a una radiografia del torace, ad un’analisi del gas nel sangue per verificare la quantità di ossigeno nel sangue. Se il gatto presenta sintomi più gravi e, quindi, una possibile malattia dei polmoni, il veterinario opterà sicuramente per il lavaggio transtracheale e per il lavaggio broncoalveolare, utili per rilevare i batteri presenti.
Il trattamento del veterinario per il gatto con disturbi respiratori, prevede la rimozione più semplice delle secrezioni delle vie aeree, con l’aiuto del drenaggio e anche dell’umidità nell’aria. In presenza di un’infezione batterica, vengono impiegati antibiotici, che aiutano l’organismo dell’animale a liberarsi dei liquidi nei polmoni. Qualsiasi trattamento per le malattie polmonari nel gatto deve essere sottoposto esclusivamente dal veterinario.
Potrebbe interessarti anche: Malattie respiratorie del gatto: i rimedi naturali più efficaci
Gli strongili nel gatto: caratteristiche e cura della patologia
Una patologia che può essere molto pericolosa per il nostro amico domestico, soprattutto se non diagnosticata in tempo o se trattata con indifferenza. Il gatto è vittima, insieme al cane, di questa recente malattia. Vediamo di conoscerla meglio nell’articolo.
Solo in questi ultimi anni si sta prestando attenzione alla diffusione di questa patologia parassitaria polmonare, diffusissima in tutta Europa e anche in Italia. Gli strongili bronco polmonari o Strongilosi nel gatto, è una malattia provocata da vermi tondi, che colpisce gli animali domestici, tra cui il nostro gatto. Vediamo come questi parassiti colpiscono il nostro peloso.
Va precisato, innanzitutto, che questa patologia non colpisce l’essere umano, quindi non vi è pericolo di contagio. Questi parassiti sono dei vermi cilindrici, i nematodi. Gli animali che trascorrono molte ore all’aperto, in giardino e nei parchi, o quelli che vivono nella natura, sono i bersagli preferiti di questi parassiti. Il felino viene, quindi, invaso da questo parassita, che è una chiocciola o una lumaca.
Questi parassiti si posizionano nei dotti alveolari e nei bronchioli dell’animale. Il gatto si infetta per ingestione di un mollusco o tramite roditori, rettili e uccelli. Il parassita ingerito dal felino attraversa il tratto gastrointestinale, attraversando i vasi linfatici, per raggiungere i polmoni, dove diverrà adulto. Quando il parassita diviene adulto, produce uova da cui usciranno larve minuscole che si diffonderanno nei bronchi e nella trachea.
Qui verranno, poi, deglutite ed eliminate dall’animale attraverso le feci. A loro volta, queste saranno ingerite dalle lumache. Conosciamo, allora, quali possono essere i sintomi di questa patologia nell’animale. I sintomi degli strongili nel gatto sono vari, non è semplice verificare la presenza del parassita, poiché questa malattia può essere asintomatica, e se non lo è i sintomi variano da lievi a gravi.
I sintomi più frequenti della patologia sono:
- Difficoltà respiratoria
- Tosse nel gatto
- Scolo nasale
- Lacrimazione del gatto
- Intolleranza all’esercizio
Potrebbe interessarti anche: Perché il gatto ha il respiro affannoso: le cause e il trattamento
Strongilosi nel felino: diagnosi e cura
La diagnosi di strongili o strongilosi felina si può effettuare tramite l’esame delle feci del gatto, per verificare la presenza di larve in esse con la tecnica di Baermann, che si può ripetere più volte per sicurezza. Questa tecnica si esegue sulle feci fresche dell’animale, perché le larve siano ancora vive durante l’esame. Per capire la gravità della sua condizione, verrà fatta la radiografia del torace.
I risultati della radiografia mostreranno segni di: interstiziale nodulare, peribronchiolare e alveolare. Conseguenza di questa patologia è l’ipertensione polmonare, che può resistere anche dopo la morte del parassita. Perciò, questa patologia non deve essere sottovalutata e se viene diagnosticata in tempo, non è fatale per l’animale. Come si cura la patologia parassitaria?
L’eliminazione di questi parassiti avviene tramite una terapia antiparassitaria specifica: per via orale, con febendazolo più praziquantel; per via topica, con selamectina più imidacloprid. Se il caso è più grave, occorrerà una terapia con ossigeno e corticosteroidi ad azione antiinfiammatoria e, in alcuni casi, i broncodilatori. Purtroppo, non esiste vaccino che protegga il gatto da questa patologia parassitaria.
É bene, però, informarsi sul posto in cui vive o che frequenta il nostro gatto, capire se è particolarmente infestato da vermi e, nel caso, limitare le sue uscite. Se il nostro peloso vive in sicurezza, una cura farmacologica preventiva può aiutarlo a difendersi.
Ilaria G