Quando bisogna sterilizzare il gatto? Quali sono le cose da sapere assolutamente prima di farlo? Vi spieghiamo i benefici e gli svantaggi della sterilizzazione del gatto.
Spesso chi possiede un gatto, sia maschio che femmina, si pone delle domande sulla sterilizzazione del suo amico a quattro zampe: quali sono i vantaggi di sterilizzare il gatto? Quando bisogna procedere alla sterilizzazione? Queste sono soltanto alcuni dei dubbi più comuni che probabilmente avrai anche tu, se possiedi un gatto.
In realtà, la sterilizzazione del gatto è un intervento chirurgico molto simile a quello che il veterinario pratica quando si sterilizza un cane: si asportano i testicoli nei gatti maschi, si rimuovono le ovaie e in alcuni casi anche l’utero per le gatte.
Naturalmente, come qualsiasi intervento, anche la sterilizzazione del gatto comporta vantaggi e svantaggi che approfondiremo in questo articolo dedicato al tema.
Tradizionalmente sia i gatti maschi che le femmine vengono sterilizzati all’età di sei mesi. In realtà ci sono diversi motivi per cui sarebbe meglio anticipare l’intervento di sterilizzazione, soprattutto nel caso di gatti randagi: chi si occupa di questi animali tende a procedere intorno alle otto settimane di età.
Per le gatte femmine è consigliabile procedere alla sterilizzazione prima della maturità sessuale, e quindi prima che compaia il primo calore. Questo momento cade a età differenti, a seconda della razza e dello sviluppo individuale del gatto. Solitamente il momento migliore per sterilizzare una gatta è intorno ai sei mesi di età.
Per i gatti maschi, invece, la sterilizzazione precoce intorno alle 8 settimane è consigliabile in quanto il gatto maschio tende a scappare di casa per incontrare le femmine in calore. Inoltre sono soliti spruzzare urina per marcare il territorio ed emettere suoni molesti per richiamare le femmine.
A differenza di quanto accade nei cani, le gatte femmine non sterilizzate tendono ad andare in calore regolarmente ogni due settimane per tutto l’anno: in questo periodo gli esemplari maschi si concentrano in zona con comportamenti molesti come quelli appena descritti.
Inoltre, una gatta sterilizzata non rischia gravidanze indesiderate che possono portare all’abbandono dei cuccioli. Infine, la gatta sterilizzata ha un minor rischio di contrarre la piometra, un’infezione dell’utero molto comune in vecchiaia.
Quando i gatti maschi non sono sterilizzati è facile che tendano a scappare per rincorrere le gattine in calore, allontanandosi anche di molto da casa. Spesso si rischia che si perdano e non tornino più.
Inoltre, i gatti maschi che non vengono sterilizzati rischiano maggiormente di contrarre e trasmettere alcune malattie infettive come FIV e FeLV ad altri gatti, perché tendono a combattere con altri maschi per l’accoppiamento.
Come accennato in precedenza, la sterilizzazione precoce è spesso praticata sui gatti per ovviare ad una serie di possibili inconvenienti.
Cerchiamo di capire insieme quali possono essere i rischi sulla base dei timori più diffusi tra chi possiede un gatto in casa:
In conclusione, la sterilizzazione precoce (a otto settimane) è consigliata per i gattini abbandonati e selvatici o per quelli pronti ad essere adottati.
Se il gatto è acquistato da un allevamento o in caso di cucciolate domestiche non programmate, il felino dovrà essere sterilizzato all’età di circa 4 mesi.
I gattini adottati da rifugi e associazioni possono essere sterilizzati dall’associazione stessa o dai proprietari in base ad accordi ben precisi, solitamente tra le 8 e le 12 settimane di vita.
C.B.
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