Spondilosi deformante nel gatto è una condizione degenerativa e non infiammatoria della colonna vertebrale. Vediamo le cause, i sintomi e la cura.
La spondilosi deformante nel gatto, è caratterizzata dalla produzione di speroni ossei lungo la parte inferiore, laterale e superiore delle vertebre della colonna vertebrale.
Questi speroni ossei, sono semplicemente escrescenze ossee proiettate.
Generalmente, si manifestano con l’invecchiamento o per lesione. Tale condizione, tende a verificarsi, principalmente nelle vertebre del torace del gatto.
Vediamo, quindi, quali le cause, i sintomi che si possono individuare nell’animale affetto, come avviene la diagnosi da parte del veterinario e qual è il trattamento di questa patologia.
Cause della spondilosi deformante nel gatto
Le cause della spondilosi deformante nel gatto possono essere fondamentalmente le seguenti:
- microtraumi ripetuti: pressione ripetitiva sulle stesse articolazioni o ossa, attraverso determinati esercizi o altre attività;
- predisposizione ereditaria agli speroni;
- trauma maggiore: il corpo risponde tentando di far crescere nuovo osso.
Sintomi
I segnali non sono facilmente individuabili in quanto nella maggior parte dei casi i gatti affetti da questa condizione sono asintomatici.
Solitamente, la crescita ossea può essere avvertita durante un esame fisico completo del gatto, da parte del veterinario.
Il veterinario, palpando l’area solo al tatto può notare il problema e successivamente potranno essere evidenti eventuali cambiamenti comportamentali nel gatto.
Altri sintomi possono essere:
- dolore in seguito alla frattura di speroni ossei o ponti
- dolore;
- movimento limitato;
- rigidità;
- depressione nel gatto.
Se il gatto mostra segnali del genere è opportuno portarlo a visita dal veterinario.
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Diagnosi e trattamento della spondilosi deformante nel gatto
Per poter diagnosticare la spondilosi deformante nel gatto, il veterinario dovrà inizialmente eseguire un esame fisico completo sul tuo gatto.
Nel frattempo, il padrone del gatto dovrà descrivere la storia clinica pregressa dell’animale fino al manifestare dei sintomi ed eventualmente, specificare se si sono verificati incidenti in precedenza, dopodiché procederà con esami più precisi, quali:
- profilo biochimico;
- emocromo completo;
- analisi delle urine e un pannello elettrolitico, al fine di escludere o confermare altre malattie, come il cancro;
- raggi X del torace e dell’addome (vista laterale) sono essenziali per diagnosticare la spondilosi deformante.
Tuttavia, davanti ad una diagnosi poco chiara, il veterinario potrebbe scegliere se continuare ad eseguire altri esami, come ad esempio:
- mielografia: esame che utilizza l’iniezione di una sostanza radiopaca per l’imaging interno; tomografia computerizzata (TC);
- risonanza magnetica (RM).
Una volta avute tutte le risposte dal laboratorio, potrà stabilire la terapia più adeguata a seconda della gravità delle condizioni.
Perciò se il danno è minimo e il gatto sente un po’ di disagio e dolore, verrà trattato in regime ambulatoriale. Il veterinario prescriverà farmaci antidolorifici e rigoroso riposo.
Mentre, se le condizioni sono più gravi e il dolore è forte e la crescita ha raggiunto il punto da danneggiare i nervi, i tessuti o altro, il veterinario interverrà chirurgicamente, con il ricovero immediato.
Dopo l’intervento, sarà possibile trasferire il gatto a casa, ma dovrà rimanere a riposo in disparte da caos, altri animali e bambini.
L’attività del gatto dovrà essere ridotta al minimo, ragion per cui, occorrerà avvicinare tutti gli accessori per mangiare, bere e anche per fare i bisogni.
Solo quando, il gatto mostrerà una buona ripresa potrà iniziare a vivere la propria vita normalmente.