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Salute dei Gatti

Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto: cause, sintomi, cura

Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto, che cos’è? Scopriamo insieme in cosa consiste questa rara e, purtroppo, grave malattia che colpisce il felino.

(Foto Pixabay)

L’affetto e le preoccupazioni per il proprio felino domestico sono sempre sullo stesso livello. Non sempre si è pronti a dominare le proprie emozioni, sapendo che l’animale con cui si convive non sta bene e che, forse, ha un male molto grave. É una situazione che, purtroppo, può colpire chiunque e ci si deve armare di coraggio e reagire. Parliamo della Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto, cos’è nello specifico e di come agire.

Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto: cos’è, le cause e i sintomi

Si tratta di una rara patologia anche complessa da diagnosticare nel felino. Questa sindrome, inoltre, non manifesta veri e propri sintomi chiari e può provocare molte conseguenze negative all’animale domestico. Vediamo meglio qui nell’articolo.

(Foto Pexels)

Per il nostro amico peloso esistono malattie complesse di cui è molto difficile accorgersi nel corso del tempo. Una patologia rara che cambia radicalmente la vita del felino è la Sindrome di Wolff-Parkinson White. Ma di cosa si tratta esattamente e perché spaventa così tanto?

La Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto è, precisamente, una malattia cardiaca rara e può essere sia congenita che ereditaria.

Parliamo di una patologia scoperta dai tre studiosi Wolff, Parkinson e White, i quali la definirono come preeccitazione ventricolare. Con questa espressione si indicano gli impulsi ricevuti da alcuni ventricoli che provocano una tachicardia sopraventricolare.

In pratica, normalmente nel felino (così come in noi esseri umani) l’impulso elettrico per far battere il cuore comincia nel nodo senoatriale per poi essere trasmesso ai ventricoli; questo meccanismo preciso non avviene nel gatto affetto da tale Sindrome, causando nel peloso un malfunzionamento e debolezza cardiaca.

La grave Sindrome può essere sia un difetto congenito oppure è associabile ad altre patologie cardiache congenite, come la cardiomiopatia ipertrofica nel gatto. Esistono alcune razze feline più predisposte a questa malattia, come il Ragdoll, il Maine Coon e il gatto Persiano.

Il problema dell’assenza dei sintomi nel peloso

Questa particolare Sindrome felina, purtroppo, non manifesta alcun sintomo nel gatto durante la sua fase iniziale. É possibile accorgersi della sua presenza nell’animale quando le sue condizioni diventano drammatiche e il suo cuore non riesce più a reggere.

Quando la Sindrome è nella sua fase avanzata presenta questi sintomi:

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Il felino e la patologia cardiaca: diagnosi, cura e controlli

La Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto è, dunque, difficile da individuare e proprio per questo motivo si deve agire con serietà e rivolgersi all’aiuto del veterinario. Vediamo insieme cosa può fare il medico per aiutare il felino e perché sono importanti i controlli.

(Foto Unsplash)

A causa della sua complessità ed essendo pericolosa per la vita stessa del proprio gatto, è fondamentale affidare l’animale all’occhio esperto del medico veterinario, il quale effettuerà visite regolari, durante le quali è basilare riportare gli eventuali sintomi notati in precedenza.

Descrivere precisamente i segnali che si sono osservati nell’animale può aiutarlo e salvarlo; così come informare il veterinario circa ulteriori malattie cardiache o altri disturbi vissuti prima. Il medico richiederà, poi, gli esami del sangue, l’emocromo completo e le analisi delle urine. Ma solo attraverso l’elettrocardiogramma sarà possibile rilevare la Sindrome in lui.

Per la Sindrome di Wolff-Parkinson White non esiste una cura specifica, poiché tutto dipende dalle condizioni cardiache del gatto. Si può aiutare il micio ad andare avanti, con la somministrazione di farmaci per il controllo della frequenza cardiaca e che evitino la formazione di coaguli di sangue.

La possibilità di peggioramento della Sindrome di Wolff-Parkinson White nel gatto

In base alle condizioni di salute del micio, verranno stabiliti con il medico dei controlli periodici in cui si effettuerà, ogni volta, l’elettrocardiogramma e si verificherà se il felino necessita di un nuovo trattamento con farmaci diversi.

Esiste una terribile possibilità che la salute dell’animale peggiori. Nei casi molto gravi, il micio può non riuscire più a camminare e a reggersi in piedi.

Questi sono segnali che indicano uno stadio avanzato della Sindrome e bisogna consultarsi assolutamente con il veterinario che lo ha seguito dal principio.

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Ilaria G

Ilaria Grimaldi

Ho studiato Editoria e Pubblicistica e ho molte passioni oltre ai cari animali domestici. Mi interesso di poesia, musica e cinema, amo praticare sport e partecipare alle attività culturali. Scrivere mi permette di esprimermi.

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