Il gatto può soffrire della sindrome di Tom e Jerry, cerchiamo quindi di capire di che cosa si tratta e quali sono i sintomi evidenti.
Impossibile non aver visto almeno una volta Tom e Jerry, le avventure di un gatto e di un topo che si rincorrono all’infinito e si fanno molti dispetti. A volte, però, stringono alleanze in quello che è un rapporto molto complicato.
Da questo cartone nasce il nome di Sindrome di Tom e Jerry, una condizione che può interessare il gatto e che non va trascurata. In questo articolo cercheremo di approfondire l’argomento.
Vediamo, dunque, qui di seguito, qual è il nome scientifico di questa malattia, come si manifesta, le cause e che cosa si può fare per aiutare il micio che ne è affetto.
Sindrome di Tom e Jerry: cos’è e come si manifesta
La malattia conosciuta come Sindrome di Tom e Jerry ha un nome scientifico ed è epilessia riflessa audiogenica felina. Interessa per la maggior parte gatti adulti e, forse, pensando al comportamento del gatto Tom nel famosissimo cartone si può già pensare a cosa potrebbe essere.
Parliamo di una condizione esaminata da scienziati e studiosi che poi hanno pubblicato ricerche, test e conclusioni. Andiamo avanti punto per punto.
Questa patologia si scatena quando il gatto sente dei rumori forti e questi provocano in lui una reazione molto forte come crisi epilettiche e convulsioni. Gli è stato dato il nome del cartone creato da William Hanna e Joseph Barbera perché Tom si spaventa e trema ogni volta che sente un rumore forte.
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Mark Lowrie e Laurent Garosi, della Davies Veterinary Specialists, e Robert Harvey della University College London of School of Farmacy hanno avviato uno studio osservando ben 96 gatti di età compresa tra i 10 e i 19 anni.
Alla fine della loro ricerca hanno dimostrato che in media sono i gatti di 15 anni ad avere questo problema e c’è una particolare predisposizione nel gatto Birmano.
Oltre ad un attacco epilettico possono verificarsi strappi muscolari e perdita di coscienza. Insomma, una reazione grave che può portare il gatto in condizioni anche fatali.
Cosa scatena la reazione
Secondo gli studiosi alla causa di questa reazione c’è l’udito del gatto troppo sviluppato e sensibile per un ambiente domestico.
Lo studio appena descritto ha evidenziato una serie di rumori che più di altri provocano crisi epilettiche e convulsione nei gatti adulti o anziani. Questi sono:
- accartocciare carta o plastica
- rumore di chiavi o monete che sbattono
- tazza appoggiata sul tavolo
- sbattere cucchiaio di metallo
- tastiera o mouse del pc
- accartocciare la carta stagnola
Alcuni gatti presi in esame nel test erano particolarmente sensibili allo schioccare della lingua di una persona. Quindi, potrebbero essere anche rumori che per noi non sono fastidiosi, ma per il micio lo sono parecchio.
Non c’è una cura, l’unica cosa da fare è cercare di evitare di esporre il gatto a rumori forti di questo tipo o altri simili e tutelarlo. In generale, sappiamo bene che un gatto anziano ha comunque bisogno di più attenzione e più riguardo.