Sindrome cerebellare nel gatto, una malattia che colpisce soprattutto i cuccioli. Vediamo di capire le cause scatenanti, i sintomi e se esiste un trattamento per lui.
L’amico felino può vivere situazioni e problematiche che possono devastarlo, sia a livello fisico che mentale. Alcuni mici non hanno la fortuna di nascere e crescere in salute con la propria famiglia. Possono manifestarsi malattie molto complesse nel peloso, ancora prima della sua nascita. Vediamo, in questo articolo, che cos’è la sindrome cerebellare nel gatto e come intervenire a riguardo.
Questa sindrome costituisce un’anomalia localizzata nel cervello del felino, la quale può condizionare negativamente la vita stessa dell’animale. Leggiamo, nello specifico, quali possono essere le cause scatenanti e i sintomi tipici che si presentano in lui.
Una delle scene più drammatiche e dolorose per il padrone di un micio è vederlo in difficoltà per i gesti più semplici, bisognoso di aiuto e sofferente per non avere il controllo di sé.
Poter sostenere il proprio felino è un dovere ma fa male essere consapevoli che sarà limitato nelle sue attività ed esperienze quotidiane. Una situazione simile può verificarsi in caso di sindrome cerebellare nel gatto.
Parliamo di una malattia che colpisce il cervelletto, situato nella parte inferiore del cervello e che ha il ruolo di controllare i movimenti dell’animale, coordinando arti e dandogli equilibrio. Tale problema può essere generato da diverse cause.
La sindrome cerebellare nel gatto, in particolare nei cuccioli durante i 2-3 mesi di vita, può essere causata da alcune malattie e disturbi, quali:
Nel gatto colpito da questa sindrome complessa, si possono manifestare dei sintomi e segnali che variano in base alla causa scatenante e sono tipici di essa. La sintomatologia è la seguente:
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In caso di sospetta sindrome cerebellare nel proprio felino, saranno necessari dei controlli e degli accertamenti per verificarne la presenza. Vediamo come comportarsi per aiutare l’animale domestico e se esiste una cura per il suo caso.
Il felino colpito da tale sindrome dovrà essere sottoposto ad una serie di esami e test, come l’esame fisico completo e l’esame neurologico. Naturalmente, il primo passo è avvisare il veterinario di fiducia, il quale consiglierà come muoversi.
In realtà, non esiste un trattamento definitivo per la sindrome cerebellare.
Conoscendo la causa precisa di questa patologia sarà possibile intervenire a riguardo, curando alla radice. Soltanto in caso di panleucopenia felina, la situazione sarà molto grave e incurabile.
Esistono delle terapie di sostegno per il gatto, ma nel corso della vita l’animale continuerà a manifestare tremori e movimenti scoordinati.
Con tanta pazienza e affetto, il piccolo micio può vivere una vita tranquilla e felice protetto nella casa, poiché all’esterno avrebbe pochissime possibilità di sopravvivenza.
Crescendo, il cucciolo imparerà a gestire i suoi tremori e a muoversi nei posti più sicuri, per quanto i suoi sintomi possano consentirgli questa possibilità.
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