Setticemia nel gatto. Perché si verifica e come prevenirla

Setticemia nel gatto. Perché si verifica e come prevenirla

Di rado può capitare che il nostro gatto stia davvero male perché è stato colpito da una setticemia. Ma come possiamo prevenirla?

Gatto malato
(Foto da Pixabay)

Associare la parola setticemia al nostro gatto fa venire sempre i brividi. Non vorremmo mai che magari per una nostra negligenza una piccola infezione di Micio, curabile benissimo, degenerasse in qualcosa di più esteso e pericoloso per la sua vita. Ma da che cosa dipende e come possiamo fare per prevenirla?

Setticemia nel gatto

È senza dubbio una condizione che mai ci augureremmo per il nostro amico a quattro zampe: sarebbe una lotta con la malattia e, purtroppo, non sempre viene vinta.

Gatto con febbre
(Foto da AdobeStock)

Sono tante le cause per cui l’organismo di Micio arrivi ad essere invaso letteralmente dall’infezione che, nella peggiore delle ipotesi, si concluderebbe con uno shock mortale.

Tuttavia è altrettanto vero che i casi di setticemia nel gatto oggi sono sempre più rari: la corretta prevenzione, affidata a visite periodiche di controllo dal veterinario, permettere di individuare una malattia agli inizi, di trattarla tempestivamente ed evitare così gravi complicazioni.

Si parla di setticemia quando una infezione batterica, soprattutto dovuta a batteri Gram negativi, scatena nell’organismo del gatto una serie di meccanismi che ne ostacolano la vita:

  • Aumento eccessivo della temperatura corporea;
  • Insufficienza circolatoria;
  • Raffreddamento e cianosi delle estremità del corpo;
  • Insufficienza renale;
  • Collasso cardiocircolatorio;
  • Morte.

In realtà questo accade soltanto successivamente: dopo che il corpo ha combattuto fino allo stremo, senza aiuti esterni, per contrastare l’infezione batterica, ad un certo punto non ce la fa più a reggere; le sue difese si arrendono e di lì a poco la malattia prenderà il sopravvento.

Ma come arriva io nostro gatto ad avere una setticemia? Sono tante le cause che potrebbero comportarla:

  • Traumi: devono essere curati subito perché sono una porta d’ingresso per i microorganismi nel corpo. Questi si moltiplicherebbero in breve tempo e potrebbero colonizzare il gatto.
  • Danni agli organi causati da corpi estranei;
  • Danni agli organi da cause interne: come ad esempio lesioni alla vescica causate dalla formazione di calcoli di grandi dimensioni;
  • Investimenti;
  • Tumori della muscolatura liscia;
  • Patologie renali;
  • Pericardite;
  • Pleurite infettiva;
  • Complicazioni innescate da sovrainfezioni: dopo un intervento chirurgico può nascere un’infezione che, se non curata, può arrivare ad infettare tutto il circolo sanguigno;
  • Infezioni nate in seguito ad un brusco abbassamento delle difese immunitarie durante il corso di gravi malattie (come ad esempio se già il gatto soffrisse di Peritonite infettiva Felina (FIP) o di un tumore all’utero).

Il campanello di allarme che ci indica un’infezione in atto è sempre la febbre. Qualora vedessimo il nostro gatto apatico, inappetente e sempre stanco, è opportuno portarlo dal veterinario.

Se si fosse procurato una ferita tra le dita, e noi non ce ne fossimo accorti, potrebbe essersi innescata un’infezione: presa in tempo, il veterinario potrebbe optare per una antibiotico ad ampio spettro ed una corretta disinfezione. Passerebbe in breve tempo.

Se invece tardassimo nel portarlo dal medico, questi sarebbe costretto a scegliere una terapia con antipiretico ed antibiotici molto più forti, e dunque pesanti per Micio, come il ceftriaxone e l’enrofloxacina. Comunque bisognerebbe vedere come e se il gatto reagisce.

Ad ogni modo il veterinario verifica una setticemia già da esami di routine:

  • Emocromo del sangue: si nota un forte scompenso sia dei globuli bianchi che dei globuli rossi;
  • Esami a fegato e reni: risultano scompensati, con aumento degli enzimi epatici e creatininemia molto alta; è probabile un’epatite in corso con insufficienza renale;
  • Analisi delle urine: a volte anche nelle urine si riscontrano batteri;
  • Glicemia: si riscontrano alti livelli di glucosio nel sangue;
  • Ecografia all’addome;
  • Esami al cuore: potrebbe riscontrarsi tachicardia, ipertensione oppure forte ipotensione, fino ad un infarto miocardico.
  • TAC total body per evidenziare anche solo un piccolo danno al corpo.

Nella maggior parte delle volte la prima cosa che fa il veterinario è una flebo per reidratare il gatto, in cui magari aggiungere antibiotici, farmaci ipertensivi, farmaci antipiretici ed antidolorifici.

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Da tener presente

È importante essere molto vigili se si tratta della salute del nostro gatto, ma non andiamo subito in panico pensando ad una setticemia quando si sarà solo graffiato giocando: basterebbe disinfettare il graffio.

gatto
(Foto da Pinterest)

Se abbiamo eseguito tutti i vaccini consigliati per il gatto, se è ben seguito dal suo medico e non presenta malattie congenite forse non è il caso di allarmarsi.

Tuttavia il nostro gatto sappiamo amare la libertà, d’altronde è un cacciatore per natura, ma dobbiamo sempre cercare di sapere i luoghi e gli altri animali che frequenta: potrebbe ferirsi in giro magari con un oggetto arrugginito, rischiare il tetano e noi ce ne saremmo accorti troppo tardi.

Il problema inizia a porsi quando, ad esempio, anche solo per una piccola ferita iniziamo a dargli un antibiotico pensando sia “per sicurezza”: in questo caso stiamo contribuendo ad aumentare il fenomeno della resistenza negli antibiotici.

E questo significa che quando poi il nostro animale avrà davvero bisogno di quell’antibiotico, questo non farà più effetto contro il batterio da sconfiggere. A volte non sempre esiste ampia scelta di cura e rischiamo di non riuscire a trovare una terapia adatta.

Se sappiamo che il nostro gatto soffre di una patologia severa come può essere un tumore all’utero felino, è opportuno seguire tutte le indicazioni del veterinario: l’animale è già debilitato e basta davvero poco perché un batterio prenda il sopravvento.

Fondamentale è sempre la corretta igiene per il gatto: eviterebbe problemi alla pelle ed al pelo ma anche infezioni che potrebbero colpire l’apparato urinario o la bocca in generale.

Una corretta alimentazione con l’inserimento di vitamina C per il gatto e vitamina D gli garantirebbe una grande protezione per le cellule nonché un rinforzo per il suo sistema immunitario.

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In questo modo, prima che possa svilupparsi una setticemia, un organismo ben difeso saprà magari debellare da sé una piccola infezione iniziale di cui non ce ne eravamo accorti.

La cosa fondamentale è sempre quella di mantenere il gatto in buona salute: una nutrizione adeguata, ottime cure, un ambiente sereno privo di stress per il Micio ed eseguire tutti i controlli dal veterinario e tutte le vaccinazioni sono un’ottima base di partenza.

S.A.

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