Rogna notoedrica nel gatto, una patologia molto pericolosa. Vediamo, insieme, le cause scatenanti, i diversi sintomi e la terapia indicata per aiutare micio.
Ci sono dei rischi quotidiani che mettono in ansia ogni padrone di un micio, soprattutto ora che l’estate è alle porte. I parassiti, in particolare, possono essere un vero incubo per l’animale domestico e scatenare gravi conseguenze per lui. Vediamo, qui, in cosa consiste la rogna notoedrica nel gatto e come intervenire.
Rogna notoedrica nel gatto: cause e sintomi tipici
Si tratta di una malattia parassitaria dalle conseguenze molto gravi per la salute del peloso domestico. Leggiamo, nello specifico, da cosa può essere provocata e attraverso quali sintomi si manifesta nel micio.
Tenendo molto alla vita e, quindi, alla salute del proprio felino, è normale temere specifiche situazioni, soprattutto al di fuori dell’ambiente domestico.
Micio è costantemente esposto al rischio di malattie e disturbi di ogni tipo, quando entra in contatto con la realtà esterna, tra i suoi simili, gatti randagi e parassiti di varia natura.
A proposito di ciò, infatti, esiste una patologia parassitaria molto contagiosa e che può colpire anche l’essere umano.
Stiamo parlando della rogna notoedrica nel gatto, conosciuta anche come scabbia felina, che viene spesso collegata alla FIV.
La rogna notoedrica nel felino viene causata dall’acaro Notoedres cati che è ospite sul soggetto in un tempo di 14–21 giorni. Di solito, l’acaro può vivere sulla superficie della pelle, scavando e nutrendosi dei fluidi e detriti.
Il contagio di questa pericolosa malattia avviene con il contatto diretto ed è molto diffusa nei luoghi in cui vivono molti gatti, come le colonie o per strada, mentre è più rara tra i mici di casa.
Ma questo tipo di acaro può sopravvivere anche nell’ambiente esterno, per cui il contagio della malattia può avvenire anche indirettamente.
I sintomi della rogna notoedrica nel gatto
La sintomatologia della rogna notoedrica è tipica, in quanto ben visibile all’occhio umano. I sintomi a cui fare molta attenzione sono i seguenti:
- Presenza di croste e scaglie sul muso e sul collo del felino;
- Scaglie sul padiglione auricolare;
- Prurito forte nel gatto;
- Croste spesse colore grigio-giallastre sulla cute (rughe);
- Infezione batterica;
- Erosioni;
- Ulcere;
- Lesioni sugli arti e sulla zona perineale;
- Alopecia felina.
I gatti immunodepressi, portatori di FIV o FeLV tendono ad ammalarsi di questa patologia parassitaria, ma possono esserne colpiti anche i felini immunocompetenti.
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Il felino e la patologia: diagnosi e terapia
Nel caso in cui micio manifesti uno o più sintomi visibili, sarà necessario recarsi dal veterinario per sottoporlo ad alcuni esami base. Vediamo, qui di seguito, in cosa consiste la diagnosi e qual è la terapia più adatta.
Quando si notano croste e lesioni sospette sul proprio felino domestico, è importante agire subito e contattare il veterinario di fiducia per un controllo immediato.
In presenza del veterinario, sarà possibile effettuare un raschiato cutaneo superficiale per evidenziare la presenza di acari e uova nel gatto. Se la malattia c’è, ci sarà un numero notevole di acari.
Allo stesso tempo verranno verificate, per la diagnosi, anche altre malattie, quali dermatite atopica del gatto, eventuali allergie alimentari, dermatite da morso di pulce e micosi.
I prodotti topici per curare la malattia
Oltre a curare l’infezione batterica, nel nostro Paese, in caso di rogna notoedrica nel gatto, si procederà con l’utilizzo di prodotti topici con spugnature oppure la selamectina spot–on.
Come già accennato in apertura articolo, anche l’essere umano può essere contagiato dalla rogna notoedrica.
Questo, però, non diviene suo ospite per molto tempo, per cui si possono presentare, di solito, papule rossastre, il cui prurito è molto forte e fastidioso.