Con l’età, anche i felini diventano fragili e delicati: in questo articolo vi suggeriamo alcuni rimedi naturali per la cura del gatto anziano
Il gatto è un animale domestico molto indipendente, ma con l’avanzare dell’età le sue necessità aumentano e diventa bisognoso di maggiori cure e attenzioni. Il gatto comincia a essere considerato anziano dopo i 10-12 anni di età.
E’ importante sottolineare come la vecchiaia non sia una malattia, ma per farla vivere in maniera serena al nostro micio è utile mettere in atto alcuni accorgimenti, che vanno da una variazione dell’alimentazione all’introduzione di alcuni elementi nutritivi importanti.
Vediamo insieme i principali rimedi naturali per la cura del gatto anziano.
Micio deve adattarsi a questa nuova condizione esistenziale e per farlo è fondamentale il nostro sostegno, così da garantirgli una migliore aspettativa di vita. I controlli dal veterinario dovrebbero intensificarsi ed essere fatti ogni sei mesi, in modo da verificare costantemente il suo stato di salute e fare degli esami più approfonditi in caso di necessità.
Come per il cane, anche per il gatto anziano è importante cambiare la sua alimentazione: il cibo dovrà essere più facilmente digeribile, meglio evitare carboidrati, ridurre l’apporto di sodio e fosforo e inserire proteine di qualità. Sarà importante introdurre nella dieta alimentare giusti quantitativi di zinco, acidi grassi omega-3 e omega-6, l’acido arachidonico (contenuto nell’olio di pesce o nel grasso del pollo); vitamina B e fibre di cellulosa.
Si può ricorrere anche alla fitoterapia, che migliora le condizioni di salute dei gatti vecchiotti grazie a preparati a base di fosfatidilserina, ginkgo biloba, che riduce la letargia e il declino cognitivo con un effetto tonico sul cervello e vitamina E.
All’interno di un integratore fitoterapico è poi importante riconoscere la presenza di questi elementi, utili in caso di vecchiaia del gatto, ovvero:
Visto che la produzione di batteri sani diventa ridotta in età avanzata, molte ricerche scientifiche affermano che i probiotici portino significativi benefici, soprattutto agli animali anziani (più soggetti ad avere una flora squilibrata).
Vediamo alcuni esempi positivi:
Enzimi digestivi: la loro aggiunta nel cibo aiuta a mantenere sano ed efficiente il sistema digestivo dell’animale.
Fungo Shiitake (Lentinula edodes): contiene gli aminoacidi essenziali, aumentando la funzione immunitaria quando serve e riducendola quando non è necessaria. Alcuni studi hanno evidenziato persino una sua attività antitumorale e antivirale, oltre a mantenere un livello ottimale di colesterolo e a fornire un importante supporto cardiovascolare.
Tarassaco: conosciuta anche col nome di dente di leone, questa pianta stimola il rilascio di bile dal fegato, favorendo la digestione. Inoltre, protegge contro eczemi e altre malattie cutanee.
Curcuma: è una delle 10 erbe aromatiche e spezie salutari per il gatto. E’ un eccezionale antinfiammatorio naturale con proprietà anti-tumorali; diminuisce le borsiti, le tendiniti e l’artrosi; aiuta nella digestione di grassi e zuccheri; contrasta diverse allergie alimentari; riduce le infiammazioni alle gengive e contrasta l’alito cattivo.
Infine, anche i fiori di Bach rappresentano rappresentano un valido aiuto.
In modo particolare: Cerato, Clematis e Scleranthus aiutano nel miglioramento della coordinazione e, se uniti a Hornbeam, danno anche grande energia al micio; Gorse, Water violet, Wild rose e Hornbeam riportano la voglia di partecipazione; Walnut e Beech aiutano nell’affrontare i cambiamenti.
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R.B.
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