Può capitare che colpisca anche il nostro micio, sebbene sia meno frequente che nei cani: che cos’è l’aspergillosi nel gatto e come curarla.
Come noi umani, anche i nostri amici animali sono soggetti a malattie e infezioni e alcune di esse possono dipendere da organismi esterni, come funghi e muffe, che colpiscono il corpo di Micio proliferando all’interno di esso. Ma che cos’è l’aspergillosi nel gatto e quali conseguenze può portare? tutto quello che c’è da sapere su questo fastidioso problema che, per fortuna, è meno frequente di quello che si pensa.
Quando i funghi ‘attaccano’ il gatto: le infezioni più comuni
Se l’aspergillosi è piuttosto rara nei felini, quali sono le infezioni comuni che possono colpire il nostro amico a quattro zampe? innanzitutto è bene specificare che non sono sempre solo a rischio i gatti appena nati o quelli malati ma tutti. I funghi possono colpire sia l’esterno e dunque la pelle dell’animale (in questo caso si parla di dermatofitosi) sia l’interno, coinvolgendo organi quali polmoni, cervello ma anche naso, come vedremo a breve).
Se per alcune c’è poco o quasi nulla di cui preoccuparsi, per altre è necessario fare più attenzione poiché potrebbero evolvere se non trattete per tempo e in maniera efficace. Ma quale fungo è responsabile dell’aspergillosi? Uno che dà proprio il nome all’infezione, ‘Aspergillus’ appunto, molto comune sia all’interno delle case che all’esterno.
L’aspergillosi nel gatto: come può contrarre l’infezione
L’Aspergillus tuttavia non consiste in un solo tipo di fungo ma comprende almeno 150 muffe, che nascono e proliferano sia come patina sugli alimenti in decomposizione, sia sul concime sia sulle foglie morte. Ma in che modo il gatto entra in contatto con loro? Aspirandole, poiché si tratta di particelle fluttuanti nell’aria e che facilmente sono inalabili.
La fortuna del felino è che può evitare l’inalazione grazie a una sorta di meccanismi che lo proteggono, ovvero:
- lo starnuto (che espelle elementi esterni),
- il muco,
- i seni nasali.
Tutti questi elementi fungono da scudi per impedire l’accesso alle spore infettive e, grazie a muco e peli, le cacciano fuori dalle vie aeree senza contaminarle. Ma non sempre vi riescono, quindi qualora riuscissero ad entrare, alcuni ceppi di muffe possono causare malattie nel felino.
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L’aspergillosi nel gatto: conseguenze e i tipi
Se dunque i meccanismi di difesa nasali falliscono, cosa accadrà al gatto che inala le spore del fungo Aspergillus? Alcuni potranno subire come una reazione allergica, mentre altri svilupperanno l’infezione, che può essere di due tipi, in base alla sua localizzazione. Infatti si possono distinguere l’aspergillosi:
- nasale,
- sistemica o disseminata.
La più comune e comunque invasiva è quella nasale, che distrugge le ossa dei seni nasali, provoca secrezioni nasali, perdita di sangue dal naso, starnuti e irritazioni. potrebbe essere coinvolto anche l’occhio, e in questo caso si tratterebbe di aspergillosi seno-orbitale (che può portare anche alla cecità).
Nella tipologia sistemica o disseminata, l’infezione raggiunge le ossa e la colonna vertebrale. Oltre a sintomi quali alte temperature, uveite, inappetenza e dimagrimento eccessivo, può accadere che il gatto zoppichi oppure non sia coordinato nei movimenti.
Si può curare l’infezione?
Purtroppo il più delle volte, quando si manifestano i primi segnali, la vita del gatto è già a rischio: purtroppo anche per quanto riguarda le cure, non è ancora trovata una cura efficace e che soprattutto non abbia effetti collaterali altamente tossici (soprattutto sull’apparato renale).
Attraverso un tubo endotracheale, vengono iniettati gas anestetici e ossigeno e poi un antimicotico. In alternativa c’è anche un trattamento antimicotico orale con l’itraconazolo (soprattutto quando sono coinvolti non solo i seni nasali ma l’infezione è ormai arrivata al cervello)