Rabbia nel gatto, una malattia molto pericolosa, perché può mettere a rischio la sua vita. Vediamo cosa la provoca, la sintomatologia e se è possibile curarla.
La salute del proprio felino è qualcosa di molto prezioso e che non va trascurata mai. Ogni comportamento di micio fa capire il suo stato di salute mentale e fisica e bisogna essere sempre pronti a intervenire in suo aiuto, in particolare se esce spesso di casa. Vediamo, in questo articolo, come si manifesta la rabbia nel gatto e qual è la cura per essa.
Si tratta di una grave patologia il cui contagio può avvenire per il morso di un altro animale infetto, incrociato fuori casa. Vediamo, nello specifico, come avviene e quali sono le sue fasi, insieme ai sintomi tipici.
Ogni padrone vuole proteggere il più possibile l’animale che è divenuto un vero compagno di vita.
Eppure, nonostante le attenzioni continue, micio può essere vittima di problemi più grandi e si può fare poco per evitarlo.
Però, si può conoscere ciò che colpisce il gatto e cercare di capire come intervenire in suo aiuto, senza commettere errori di cui ci si può pentire nel corso del tempo.
Oltre a quelle problematiche comuni che si verificano nel corso della sua esistenza, il felino domestico può essere vittima di patologie molto serie, come la pericolosa rabbia.
La rabbia nel gatto è, precisamente, una patologia infettiva gravissima che colpisce il sistema nervoso centrale, fino a sviluppare una encefalite acuta.
Non può comparire da sola ma sempre tramite un contagio: essa viene trasmessa da un animale infetto, che sia vivo o morto.
Basta un piccolo morso o una ferita procurata da una lotta a far avvenire il contagio, poiché il virus della rabbia si trova nella saliva e nelle secrezioni di animali.
Occorre subito sapere che la rabbia non ha una cura, per cui un felino che ne viene colpito rischia, purtroppo, di morire.
Parliamo di una patologia che si sviluppa, nell’animale colpito, in diverse fasi e sono le seguenti:
Durante la fase finale della malattia, il felino cambia il carattere e modo di interazione con gli altri. Purtroppo, è molto comune che si verifichino convulsioni nel gatto e molti problemi nervosi.
I sintomi tipici di questa terribile patologia possono variare da un gatto all’altro e sono i seguenti:
Se si è consapevoli delle uscite frequenti del proprio felino, bisogna informarne subito il veterinario e sottoporlo alla visita.
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Come abbiamo detto, la rabbia non ha ancora una cura che possa aiutare l’animale a sconfiggerla. Però, la prevenzione e il vaccino sono lo strumento utile a fare sì che il gatto non ne venga colpito. Leggiamo ancora qui di seguito.
Già in apertura articolo, abbiamo chiarito che non esiste cura per la rabbia nel gatto. Eppure, si può fare molto per il peloso domestico, garantendogli protezione in anticipo.
Esiste la prevenzione, che può essere attuata mediante la vaccinazione, unica strada per proteggere il felino da una malattia simile.
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Si tratta di un vaccino antirabbico, unica arma di prevenzione contro di essa. Raggiunti i tre mesi, il gatto riceve la prima somministrazione e, dopo, avrà i successivi richiami.
Il rischio di contrarre la rabbia è più rischioso in alcuni luoghi del mondo, rispetto ad altri. Dipende tutto dalla vita che conduce e dai posti che il felino frequenta. Rispettare il calendario delle vaccinazioni può essere di grande aiuto.
Nelle sue lunghe giornate, si deve controllare che micio non entri in contatto con i suoi simili o altri animali selvatici, quando si muove per ore lontano da casa.
Nel caso in cui il proprio gatto sia stato contagiato, il veterinario di fiducia deciderà di farlo isolare, per evitare che infetti altri animali. Per molti, viene scelta l’eutanasia come unica soluzione.
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