Quanto spesso il vostro piccolo micio si avvicina alla lettiera? Cosa capire in base a quante volte fa pipì il gattino, quando è normale e come riconoscere eventuali problemi di salute.
‘Dimmi quanta ne fa e ti dirò come sta’: potrebbe essere questo lo slogan per capire, in base alle ‘abitudini urinarie’ del micio il suo stato di salute. Si tratta infatti di un buon indicatore di alcune patologie che possono colpirlo sia a livello renale sia può essere un comportamento non legato ad alcun problema di salute. Vediamo dunque quanto spesso un gatto dovrebbe urinare e cosa possiamo intendere in base a quante volte fa pipì il gatto.
In realtà quando ci troviamo di fronte a un gatto adulto, che vive con noi già da tempo, è facile individuare subito se ci sono dei problemi nel tratto urinario poiché ben conosciamo le sua abitudini fisiologiche.
Ma quando si tratta di un gattino appena nato dobbiamo fare attenzione a percepire qualsiasi segnale possa inviarci il suo piccolo corpicino: in questo modo saremo pronti ad affrontare il problema e magari risolverlo in breve tempo.
Ma quanto spesso dovrebbe fare la pipì un gattino? Ovviamente non c’è alcuna regola scritta sulla questione, in quanto si tratta di un fattore abbastanza personale. Un gattino che si nutre in modo adeguato e che assorbe acqua non solo dalla ciotola ma soprattutto dagli alimenti, dovrebbe urinare circa 1/2 ml di urina per ogni kg di peso.
Tradotto in termini di ‘volte’ il numero dovrebbe aggirarsi intorno alle 2-3 al giorno: è ovvio che qualsiasi netto cambiamento rispetto a questi numeri, potrebbe far scattare un campanello d’allarme.
Se vediamo spesso il gattino avvicinarsi alla lettiera oppure troviamo continuamente tracce della sua urina sparse per casa, potremmo iniziare a preoccuparci. I casi di poliuria del micio non sono in realtà sempre un problema ma piuttosto una conseguenza: se il gattino beve troppo, avrà maggiore necessità di urinare.
Ma purtroppo, in alcuni casi, possono essere segnale di qualche patologia in corso, come ad esempio il diabete mellito nel gatto, oppure qualche problema epatico, una ipercalcemia o ancora un’infezione se si tratta di un esemplare femminile.
Generalmente un altro sintomo che accompagna la minzione eccessiva è un dolore quando emette urina: se vediamo che il nostro gattino soffre nel fare la pipì, è probabile che si tratti di un’infezione di natura batterica o cistite.
E se il problema fosse inverso? E’ probabile che un gattino appena nato e che è stato allontanato dalla mamma precocemente non si sia ancora abituato alla minzione, perché non costantemente stimolato.
Così come per le feci, anche per l’urina è mamma gatta a provvedere con continue stimolazioni nella parte genitale: se dobbiamo farlo noi, consigliamo dei leggeri ma costanti massaggi alla pancia del felino.
Ma nei casi peggiori potrebbe anche essere un segnale della presenza di calcoli renali che, come dei piccoli sassolini, fungono da ostacolo alla normale minzione del felino. Un altro segnale importante da notare sono tracce di sangue anche nella lettiera; infine potrebbe trattarsi di un’insufficienza renale oppure di un vero e proprio blocco o ostruzione a livello urinario: in questo caso è opportuno allertare immediatamente il veterinario.
Non dimentichiamo che i gatti, fin da cuccioli, assumono sempre un atteggiamento per imporre la loro presenza, come ad esempio quello di rilasciare tracce di urina. Sebbene fastidioso e poco igienico, è il loro modo per marcare il territorio. Si tratta infatti di piccole quantità di urina che il micio rilascia per definire il suo spazio e per lasciare una traccia del suo passaggio: ‘Sono stato qui, sappilo!’.
Ma purtroppo in altri casi può anche essere lo sfogo di un disagio nel felino: in questo modo ci sta comunicando che qualcosa lo turba. Dunque oltre a marcare il territorio, la minzione eccessiva potrebbe essere uno dei segnali di stress nel gatto: è opportuno capirne le cause per affrontarlo e risolverlo.
Il consiglio è quello di fare attenzione a questi primi segnali e di tenere sempre sotto controllo lo stato di salute del gatto con controlli periodici dal veterinario: soprattutto se si tratta di un cucciolo, bisogna fare maggiore attenzione al suo fisico ancora fragile.
Francesca Ciardiello
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