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Salute dei Gatti

Quando il gatto sta per morire: segnali e perché vogliono stare soli

Molto spesso chi ha un gatto si domanda come mai questi animali si isolano quando si avvicina il momento della fine: questo è solo uno dei segnali di quando il gatto sta per morire

Quando il gatto sta per morire: segnali (Foto Pixabay)

Anche se non vorremmo mai pensarci, bisogna riconoscere che prima o poi la fine arriva per tutti, anche per i nostri amatissimi animali domestici. I gatti in particolare, rispetto agli esseri umani, sentono con chiarezza quando si avvicina per loro il momento del decesso ed è per questo che tendono a isolarsi nel periodo che precede la loro morte.

Ma la tendenza a voler stare da soli non è certo l’unico segnale che sta ad indicare quando il gatto sta per morire: ci sono alcuni comportamenti tipici che è un bene saper riconoscere, considerando che in questo momento difficile è facile pensare che micio potrebbe in realtà sentire il bisogno di avere vicino la famiglia umana che l’ha tanto amato durante la sua vita.

Cosa succede quando un gatto sta per morire? Segnali inconfutabili

Segnali di malattia grave nel gatto (Foto Pixabay)

Secondo la credenza popolare, i gatti si allontanano da tutto e tutti quando stanno per morire perché preferiscono affrontare quel momento da soli: in realtà, i gatti vorrebbero essere confortati in un momento tragico e spaventoso come quello della morte, ma il loro istinto naturale li porta a nascondersi da potenziali predatori quando stanno male al punto tale da non avere più la forza di difendersi o scappare.

Ecco perché saper riconoscere i segnali che precedono la morte del gatto è fondamentale: potremmo riuscire a stargli accanto anche in quel momento, dopo una vita insieme, ovviamente se non si tratta di uno di quei casi di decesso improvviso del micio.

Ma quali sono, quindi, i segnali da non sottovalutare per capire quando un gatto sta per morire?

Come capire se il gatto sta per morire (Foto iStock)

1. Cambiamenti nella personalità

Quando un gatto è malato, il suo comportamento abituale cambia: ad esempio, i gatti che stanno per morire o che sono gravemente ammalati evitano il contatto fisico e le coccole, mostrandosi particolarmente irritabili quando si prova ad avvicinarli. Ciò non significa per forza che il gatto non voglia essere toccato: a volte, è plausibile che accusi dolore al contatto.

Un altro esempio è il cambio di personalità dei gatti normalmente molto indipendenti, che improvvisamente diventano coccoloni e bisognosi di attenzione. Infine, attenzione al gatto che non riesce più a mangiare da solo: se micio mangia soltanto in tua presenza, o addirittura solo se sei tu a dargli la pappa, è probabile che stia davvero molto male.

2. Il gatto si nasconde

Quando un gatto è molto malato o sta addirittura per morire è probabile che tenda a nascondersi spesso: questo comportamento deriva dal suo bisogno di riposare in un luogo tranquillo e confortevole, dove non possa essere disturbato. Di solito, i gatti preferiscono nascondersi il luoghi fresci e ombreggiati.

Un gatto che sta per morire e si nasconde va cercato perché potrebbe non muoversi più nemmeno per mangiare, bere o utilizzare la lettiera: ecco perché diventa fondamentale cercarlo con cura e attenzione.

Se il gatto è abituato a uscire, è possibile che sia difficile poi riportarlo a casa: di solito si nasconde sotto i cespugli o sotto una macchina parcheggiata.
Se invece il gatto è abituato a stare in casa, i nascondigli tipici sono sotto il letto, negli armadi, in soffitta e in cantina: non dimentichiamo che i gatti amano i posti alti.

3. Comportamento alimentare

I gatti hanno delle abitudini alimentari un po’ strane, ma spesso il cambiamento quando sono molto malati o stanno per morire è basato sul rifiuto: se il gatto si nasconde e, anche quando l’hai trovato, rifiuta comunque di mangiare e bere anche se gli porti il suo cibo preferito è veramente probabile che la fine sia vicina.

Se invece il gatto rifiuta il cibo e l’acqua per un giorno solo, ma poi riprende a mangiare tranquillamente, non c’è da preoccuparsi. In generale, bisogna rivolgersi al veterinario se micio non mangia per due giorni di seguito.
Attenzione, poi, all’acqua: se il gatto si stabilisce accanto alla ciotola è probabile che sia ammalato o stia per morire.

4. Cambiamenti nell’aspetto fisico

Tutti sanno che i gatti sono animali molto attenti alla cura e all’igiene personale: se il gatto presenta un aspetto trasandato, quindi, sta lanciando un segnale ben preciso di malessere. Il problema sta nel fatto che è troppo debole per prendersi cura di sé e del proprio pelo.

Attenzione anche a eventuali macchie opache sul mantello del gatto: se micio non ha abbastanza forze per raggiungere la lettiera, potrebbe farsi la pipì addosso e le macchie di urina opacizzerebbero il pelo.

Un altro segnale da non sottovalutare riguarda poi gli occhi del gatto: se le pupille appaiono dilatate, gli occhi vitrei e infossati, se toccando l’angolo dell’occhio il micio non reagisce sbattendo le palpebre, è probabile che sia già incosciente.

5. Convulsioni

Quando un gatto sta per morire si presentano spesso brutti episodi di crisi convulsive: se le convulsioni si presentano una sola volta nell’arco di 3 o 4 mesi non è un segnale preoccupante, ma se le convulsioni si ripetono a cadenza quasi quotidiana c’è qualcosa che non va.

Le convulsioni del gatto si riconoscono perché micio inizia a miagolare forte e rovescia la testa all’indietro, inarcando la schiena: di solito l’animale resta incosciente per la durata della crisi. Dopo un episodio del genere è bene consultare il veterinario.

Come prendersi cura del gatto che sta per morire

Come aiutare il gatto che sta per morire (foto Pixabay)

Se un gatto sta per morire a causa di una malattia che ha fatto il proprio corso, o di vecchiaia, non c’è molto che tu possa fare se non accompagnare micio mentre la natura fa il proprio corso. La cosa migliore da fare è dare al gatto un posto tranquillo e confortevole dove sistemarsi.

Fai sentire al gatto la tua presenza, ma non toccarlo troppo e non essere invadente: fagli delle piccole carezze di tanto in tanto, in modo che possa sentirsi rassicurato dalla tua presenza e attraversare questo momento senza ansia e paura.
Quando arriva il momento, stai con lui fino all’ultimo: apprezzerà la tua compagnia e saprà di non essere solo.

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C.B.

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Chiara Burriello

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, esperta di comunicazione web e social, laureata in marketing ed economia, amante della fotografia e della natura, da sempre appassionata alla scrittura e al mondo dell’informazione: amo lavorare nella redazione di Amoreaquattrozampe, dove ho la possibilità di coniugare la passione per le parole con quella per gli animali. Lavoro ogni giorno con la voglia di conoscere e imparare come punto di partenza, sperando di riuscire a trasmettere e diffondere contenuti utili e interessanti per chi ha scelto di assumersi la grande responsabilità di prendersi cura di un amico a quattro zampe (e non solo quattro!).

Published by
Chiara Burriello

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