Quando fare l’ecografia al gatto: quando e perché è necessaria questa tecnica di imaging per la salute del felino. Vediamo anche quando farla.
L’ecografia, è uno strumento prezioso per diagnosticare e valutare una serie di problematiche di salute, in questi caso del gatto.
Si tratta, di una tecnica che produce immagini mediante l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza. Ma quando è opportuno fare l’ecografia al gatto?
Scopriamo, quali le condizioni e i motivi per cui il proprietario in accordo con il veterinario potrebbero decidere di fare l’ecografia al gatto.
L’ecografia al gatto, viene eseguita da un veterinario specializzato in medicina diagnostica, mediante l’uso di un apparecchiatura ecografica che emette onde sonore in un’area specifica del corpo, che è in esame in quel momento.
Queste onde sonore, vengono poi riflesse dai tessuti interni del gatto e catturate dall’ecografo che traduce in immagini visualizzabili su uno schermo.
Si tratta di una tecnica non invasiva, sicura e molto utile nella medicina veterinaria, quanto in quella umana, poiché, fornisce informazioni dettagliate sulla salute degli organi interni del gatto, aiutando il veterinario a diagnosticare e trattare una serie di condizioni mediche.
Vediamo quindi, in quali situazioni è necessario fare l’ecografia al gatto e anche quando non è indispensabile o non eseguibile.
Quando si sospetta della gravidanza nel gatto, è opportuno ricorrere all’ecografia per averne la certezza.
L’ecografia, può essere utilizzata per confermare che la gatta è effettivamente incinta, inoltre è possibile conoscere il numero di cuccioli.
La consapevolezza del numero di cuccioli all’interno dell’utero può aiutare il proprietario e il veterinario pianificare il parto.
Un’ecografia, può anche fornire informazioni sulla salute dei cuccioli, inclusa la loro posizione nell’utero, e il loro battito cardiaco e le loro dimensioni.
Inoltre, questa tecnica diagnostica può essere utilizzata per calcolare approssimativamente una data del parto, in modo da poter intervenire adeguatamente.
L’ecografia, può essere utilizzata per valutare la situazione e decidere il trattamento appropriato in caso di segnali di complicanze, come ad esempio aborti spontanei.
A differenza di altre procedure diagnostiche, come la laparotomia (chirurgia addominale), l’ecografia non è invasiva.
Come infatti, l’ecografia non richiede incisioni chirurgiche o anestesia generale, il che riduce il rischio per l’animale, consente una diagnosi precoce e una valutazione senza eccessivi disagi o rischi.
L’ecografia, permette la visualizzazione dettagliata degli organi interni, dell’addome del gatto oltre che la dimensione, la forma e la localizzazione di eventuali masse.
Questo strumento, infatti, è particolarmente utile per individuare eventuali masse anomale o tumori nei vari organismi, come il fegato, il pancreas, la milza, l’intestino e i reni.
L’ecografia, può anche essere utilizzata per esaminare l’intestino tenue e crasso e rilevare anomalie come l’infiammazione o le occlusioni intestinali nel gatto.
Inoltre, viene adoperata per guidare il veterinario durante le operazioni e procedure invasive che consentono di rimuovere una massa o trattare un disturbo addominale.
L’ecografia cardiaca, consente di visualizzare le dimensioni delle camere cardiache, la forza di pompaggio del cuore, il movimento delle valvole e altre anomalie che possono influenzare la funzione cardiaca.
Perciò, se il gatto ha una storia familiare di malattie cardiache o è a rischio di svilupparle a causa delle età o perché appartenente a razze geneticamente predisposte, l’ecografia cardiaca deve essere considerata nella routine degli esami di controllo.
Se il gatto, invece, è già in trattamento per una malattia cardiaca l’ecografia è utile per valutare l’efficacia della terapia, controllare eventuali cambiamenti e regolare il trattamento di conseguenza.
Se invece, dovesse mostrare segnali come, edema polmonare felino, gonfiore addominale, letargia e difficoltà respiratoria, in questi casi un’ ecografia cardiaca è essenziale.
Infine, se il gatto presenta sintomi come respirazione affannosa, affaticamento, tosse ora respiro e accelerato potrebbe essere necessaria quanto prima un’ecografia cardiaca.
I gatti, appartenenti a razze a rischio, come ad esempio il Maine Coon, possono essere sottoposti ad esami ecografici periodici, in cui si esegue un’ecografia specifica dell’organo o dell’apparato interessato alla malattia ereditaria.
L’ecografia, consente di rilevare segni precoci o anomalie nelle prime fasi della malattia, anche prima che compaiono sintomi evidenti.
Lo screening precoce e l’intervento tempestivo, possono migliorare la qualità della vita del gatto affetto da una malattia cardiaca ereditaria.
Prima che il gatto faccia l’ecografia, è necessario parlare con il veterinario e chiedere tutte le informazioni di cui si ha bisogno.
Il veterinario, oltre alla preparazione, come ad esempio il digiuno per alcune ore, vi consiglierà di evitare situazioni stressanti per il gatto, nel giorno dell’appuntamento.
Dopo l’ecografia, potreste premiare il gatto con un piccolo snack o una coccola, per farlo sentire meglio e far associare l’evento a qualcosa di positivo.
Se il gatto sembra molto nervoso e agitato, il veterinario potrebbe valutare la possibilità di somministrare dei farmaci per farlo calmare.
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È fondamentale, che prima di eseguire un’ecografia, il veterinario prenda in considerazione, lo stato generale di salute del gatto, le circostanze e le possibili controindicazioni .
Ci sono, infatti, alcune situazioni in cui, l’ecografia potrebbe essere non appropriata. Queste circostanze includono:
Queste appena elencate, erano alcune nelle condizioni in cui è meglio evitare di eseguire l’ecografia al gatto.
Perciò, se utilizzare questa tecnica, non sembra essere una buona idea in certe situazioni, il veterinario, potrebbe suggerire altri metodi per capire cosa sta succedendo al gatto o in alternativa, potrebbero essere prese precauzioni, prima di svolgere l’esame diagnostico.
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