La salute del tuo gatto è a rischio per il cambio di stagione? Ecco come proteggere il tuo amato micio dagli sbalzi di temperatura.
Quando il freddo è alle porte e iniziamo ad avvertire l’umidità e il fresco delle ore serali, allora è proprio arrivato il momento di salutare la stagione calda per dare spazio a quella invernale. Ma cosa significa per i nostri amici animali il cambio di temperatura? La risposta non deve limitarsi solo alle uscite o alle passeggiate fuori casa, poiché un cambiamento, soprattutto repentino, della temperatura può comportare malanni e raffreddori a noi come ai nostri animali domestici. Ecco come aiutarli ad affrontare meglio questo periodo di passaggio.
E’ vero che i gatti generalmente amano essere ‘pantofolai’: stanno sempre in casa anche se, appena ne hanno l’occasione, sgattaiolano fuori nel giardino a godersi l’aria aperta. Oppure anche se all’interno della casa, è facile che il gatto si metta dietro a una finestra a riscaldarsi al sole, proprio perché ama la sensazione di caldo sulla pelle. Tutto questo finirà nel periodo invernale? Non è detto, diciamo che ci sarà qualche modifica!
Cosa fare col gatto quando fuori piove? E’ ovvio che è altamente sconsigliato far uscire il gatto fuori quando piove, proprio per evitare che possa tornare in casa bagnato fradicio e beccarsi un raffreddore. Allo stesso tempo però, nei pomeriggi meno rigidi ovvero quando la giornata offre qualche ora di sole pomeridiano, lasciamolo pure uscire e rincasare prima che cali l’umidità.
E’ fondamentale conoscere tutte le dritte giuste per tenere il nostro micio al riparo da colpi di freddo e sbalzi di temperatura: infatti in quei periodi di passaggio da una stagione all’altra, sono proprio queste le cause principali dei suoi malanni. Ciò purtroppo non vi darà la certezza che il gatto non si ammali di febbre, ma almeno ce la mettiamo tutta per evitarlo!
Bagnetto? Si, ma non troppo: è vero che il gatto è un animale molto pulito e ama prendersi cura del suo corpo leccando via con la sua stessa lingua tutti i residui dal pelo. Ma se ci piace fargli il bagnetto, limitiamoci a una volta ogni due mesi e con particolare attenzione ad alcuni particolari. Infatti il micio potrebbe restare bagnato oppure uscire caldo dall’acqua e beccarsi una ventata di aria gelida da una finestra o una porta spalancata all’improvviso.
Uscite ‘limitate’: se fuori piove conviene che non scappi fuori a giocare. Se invece qualche ora di sole è concessa anche durante l’inverno più rigido, allora è quello il momento di approfittarne! E magari, prima di aprirgli la ‘via di fuga’, facciamolo giocare qualche minuto in casa con una pallino o un oggetto con il filo che dovrà rincorrere: questo stimolerà la circolazione sanguigna e l’impatto con la temperatura esterna risulterà meno traumatico.
La cura del pelo: è importante conoscere come prendersi cura del pelo del gatto tutto l’anno, non soltanto durante i cambi di stagione. Ma solitamente nei periodi più soggetti a sbalzi di temperatura si consiglia di spazzolarlo per bene: questo servirà non solo ad eliminare i peli morti prossimi alla caduta, ma anche a rigenerare il manto. Infatti i peli nuovi, non avendo più quelli più vecchi a coprirli, saranno liberi di uscire e proteggere meglio il nostro micio dalle insidie del freddo. La cute sarà ossigenata e il mantello apparirà anche visibilmente più forte e folto.
Pulizia generale delle sue cose: potreste chiedervi perché bisogna igienizzare a fondo gli accessori del nostro micio. A parte che la pulizia è sempre consigliata in qualsiasi periodo dell’anno, nei periodi di sbalzi di temperatura il gatto è particolarmente sensibile ai parassiti e batteri che possono facilmente infestare le sue cose, comprese lettiera e ciotole varie.
Ambiente caldo ma…non troppo: infatti se pensiamo che la soluzione migliore per proteggere il nostro gatto sia quella di garantire una temperatura costante in casa a 40˚ siamo completamente fuori strada! Infatti l’ambiente in cui vive o in cui passa la maggior parte del tempo, non dovrà mai essere eccessivamente caldo per due motivi: il primo è perché seccherebbe le vie respiratorie del gatto, il secondo perché lo esporrebbe al rischio maggiore di colpi d’aria.
Integrare l’alimentazione: se nei periodi estivi è consigliato qualche alimento più fresco e porzioni meno abbondanti, in inverno è più adatta una dieta ricca di sostanze nutrienti, grassi e proteine. Inoltre è caldamente consigliato integrare il pasto con l’uso di qualche vitamina. Dietro parere del veterinario possiamo acquistare dei prodotti fatti apposta per il nostro gatto, che contengono Omega 3, Omega 6 e Krill, per una pelle più sana e un pelo più folto e lucido.
Nei periodi dell’anno soggetti a sbalzi di temperatura, i gatti e tutti gli animali domestici sono sottoposti a questo stress da caldo a freddo e viceversa, quindi l’apparato respiratorio del gatto è piuttosto sensibile in questo periodo. Questa particolare suscettibilità a livello delle vie respiratorie si traduce in un abbassamento delle difese immunitarie. Ecco quali sono i principali malanni del nostro micio che potremmo ritrovarci, ahimè, a curare:
La tosse nel gatto spesso è accompagnata da starnuti ed episodi di vomito e potrebbero anche verificarsi condizioni di inappetenza. Evitiamo i rimedi fai-da-te e non pensiamo assolutamente si somministrare al micio dei farmaci da banco destinati a noi umani: essi infatti possono contenere paracetamolo, codeina e altri narcotici che espongono il gatto al rischio di avvelenamento. Affidiamoci alle cure consigliate dal nostro veterinario di fiducia, che di certo ci prescriverà dei medicinali specifici per il nostro micio.
Il naso gocciola, gli occhi sono arrossati, c’è una fuoriuscita frequente di muco e altre secrezioni da naso e bocca? E’ probabile che il gatto ha il raffreddore. Meglio quindi sottoporre il gatto alla visita del veterinario, ma anche stimolare il suo appetito con pasti non secchi, tenerlo in ambienti umidi per liberare le vie nasali e, sempre dietro prescrizione medica, l’uso di antinfiammatori, antistaminici e antibiotici.
Si tratta di un’infiammazione e irritazione dei bronchi, che causa nel gatto non solo ripetuti starnuti, ma anche salivazione eccessiva, scolo nasale, inappetenza, vomito, dimagrimento eccessivo e alte temperature. La cura consigliata solitamente per la bronchite nel gatto è a base di antibiotici, oppure degli antiparassitari mirati se la malattia è di origine infettiva.
Oltre tutti i sintomi precedentemente descritti, in caso di polmonite si sentirà anche una respirazione affannosa e un rumore sinistro, come se il gatto non riuscisse a far entrare abbastanza aria per respirare. Una volta diagnosticata la malattia, lo stesso esperto potrà valutare la gravità del caso e consigliare un’ossigenoterapia oppure una cura antibiotica. Inoltre sarà necessario fissare continui controlli e test per escludere il pericolo di nuovi episodi di polmonite nel gatto che è soggetto a questo tipo di patologia.
Dunque facciamo molta attenzione ai cambi di stagione, ma non teniamo il gatto chiuso in casa come un prigioniero: libertà sì, ma con prudenza!
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F.C.
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