Fragile che fa quasi paura a toccarlo, eppure bisogna lavarlo: tutto quello che c’è da sapere sul primo bagnetto al gattino.
Sembra così indifeso, sempre infreddolito e soprattutto piccolo: eppure bisognerà lavarlo prima o poi. Sì, ma quando? Tutto quello che c’è da sapere e come prepararsi al primo bagnetto al gattino: gli strumenti, i consigli e le mosse giuste per quello che dovrà essere un momento piacevole e rilassante. Ovviamente il rischio che possa trasformarsi in un incubo è dietro l’angolo, quindi facciamo attenzione!
Tanta emozione e un po’ di ansia solitamente accompagnano i primi momenti ‘importanti’ della vita di un gattino, e il bagnetto è sicuramente uno di questi.
Ma non tutte le età sono quella giusta, soprattutto se si tratta di un cucciolo di gatto appena nato. In realtà il primo periodo di vita sarà fondamentale nella vita di un gatto perché è quello in cui potrà prendere ‘confidenza’ con l’acqua e non esserne terrorizzato da adulto.
Ma lavarlo appena nato non è assolutamente consigliabile: bisogna aspettare i sei mesi circa, giusto il tempo di fargli tutte le vaccinazioni e fare in modo che il suo piccolo corpicino sviluppi la giusta quantità di anticorpi.
Se dovessimo fare un bagnetto ad un gattino prima che abbia compiuto i sei mesi di vita, le complicazioni potrebbero essere diverse: in primis potrebbe raffreddarsi se non asciugato bene o subire degli sbalzi di temperatura.
In secondo luogo, fattore non meno importante, la mamma gatta potrebbe non riconoscere più il suo piccolo perché l’odore della sua pelle sarebbe compromesso dai prodotti che utilizziamo per lavarlo e dalle loro profumazioni.
Meglio dunque chiarire che il primo bagnetto è quello che si dovrebbe fare dopo i primi 6 mesi di vita; ma prima allora i gattini resteranno ‘sporchi’? In realtà no!
Ma non sarà necessario utilizzare acqua e shampoo, ma pulire il suo manto con un panno umido, dello shampoo a secco, una spazzola oppure dei prodotti per felini con esigenze particolari.
Quello che servirà invece per lavare un gattino un po’ più grande d’età sarà:
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La prima cosa da fare è scegliere un luogo tranquillo dove posizionare la vaschetta; se invece si preferisce il lavandino del bagno, facciamo in modo che in casa ci sia silenzio e tranquillità per non agitarlo ed evitare stress al gatto.
La temperatura dell’acqua deve essere non troppo fredda né troppo calda; con una mano terremo il gattino ma facciamo in modo da creare un tappetino con l’asciugamani posto sul fondo del lavandino.
Con l’altra mano oppure con l’aiuto di una tazza, iniziamo a bagnare la schiena del piccolo con piccole quantità di acqua. Successivamente cospargiamolo di 2-3 gocce di shampoo (non sarà necessario usarne troppo, dato che ci sarà ‘poco’ da lavare).
Come lo abbiamo bagnato, procediamo al risciacquo con gli stessi strumenti (mano o tazza). Assicuriamoci che l’acqua abbia raggiunto anche i lembi e gli spazi più nascosti e difficili da lavare, come ad esempio le orecchie.
Per l’asciugatura passiamo con un panno asciutto sul suo pelo e non utilizziamo mai il phon, perché potrebbe scottarsi facilmente e spaventarsi (può capitare che infatti il gatto abbia paura del phon).
Una volta asciutto, passiamogli la spazzola o guanto per spazzolare il gatto delicatamente su tutta la lunghezza del pelo, per evitare la formazione di nodi e favorirne la crescita.
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Il gattino potrebbe essere (giustamente) spaventato dall’acqua, perfino dal rumore che fa quando esce dal rubinetto, e sarà del tutto normale.
Ciò che possiamo fare per aiutarlo è non perdere la pazienza, ma anzi tranquillizzarlo con tante coccole e con un tono di voce pacato e rassicurante. Laviamo bene ogni parte del corpo e cerchiamo di capire se la temperatura dell’acqua è quella giusta per lui.
Possiamo ‘premiare’ il suo coraggio post-bagnetto con qualche snack che gli piace tanto, in modo che ne abbia un buon ricordo per la volta successiva.
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Antonio D’Agostino
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