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Salute dei Gatti

Pillola contraccettiva per la gatta: come funziona e quali sono i rischi

Esiste la pillola contraccettiva per la gatta? La risposta è sì. Vediamo come funziona questo strumento di sterilizzazione chimica.

Pillola contraccettiva per la gatta (Foto Adobe Stock)

Hai adottato una gatta, ma non hai la possibilità di prenderti cura di un’eventuale cucciolata? La modalità di sterilizzazione chirurgica è sicuramente il metodo più conosciuto per impedire che la micia rimanga incinta. Tuttavia, potresti voler valutare l’utilizzo della pillola contraccettiva per la gatta. Vediamo come si usa e se ci sono dei rischi per l’animale.

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Come funziona

Il metodo più efficace per somministrare alla gatta il farmaco anticoncezionale è per via endovenosa (Foto Adobe Stock)

La pillola contraccettiva per la gatta ha il medesimo utilizzo del farmaco anticoncezionale assunto per via orale dalle donne. Esso è composto da un’alta concentrazione di un ormone, chiamato progesterone, che ha lo scopo di bloccare la secrezione di estrogeni nell’organismo.

Agendo sugli ormoni riproduttivi naturali, la pillola sopprime il ciclo mestruale e la gravidanza. Questi anticoncezionali possono essere assunti per via orale, tramite una pillola, o attraverso un’iniezione al gatto. Il metodo più sicuro è la puntura: il farmaco viene iniettato per via endovenosa.

Le compresse, invece, hanno un maggior numero di effetti collaterali. Non solo, c’è il rischio che l’animale possa sputare o vomitare la pillola, non ingerendo la giusta dose di farmaco. In questo modo, la sua efficacia verrebbe irrimediabilmente compromessa.

Pro e contro

Pillola contraccettiva per la gatta (Foto Adobe Stock)

L’uso della pillola contraccettiva per la gatta è un’ottima soluzione per tenere sotto controllo le nascite, laddove la micia non possa essere sottoposta all’intervento chirurgico di sterilizzazione. Inoltre, si tratta di una valida alternativa alla chirurgia, nel caso in cui non vogliate sottoporre l’animale a un processo di sterilizzazione irreversibile.

Per questo, se desiderate che in futuro, almeno una volta, la gatta abbia una gravidanza, potrete decidere di utilizzare temporaneamente questo farmaco. L’efficacia di tale strumento anticoncezionale, tuttavia, non è garantita al 100%. Questo aspetto risulta particolarmente problematico all’interno delle colonie feline.

Lasciando la pillola all’interno del cibo, può capitare che le gatte fiutino la presenza del farmaco e non lo ingeriscano. In questo modo, non sarebbe possibile distinguere gli esemplari che hanno assunto l’anticoncezionale da quelli a rischio di gravidanza indesiderata.

Una opportuna considerazione va svolta anche sui costi della sterilizzazione chirurgica e ormonale. Sebbene inizialmente il prezzo di acquisto della pillola per la gatta sia più vantaggioso rispetto all’operazione, tieni a mente che a lungo andare spenderai una cifra molto più consistente.

Infine, tra gli svantaggi dell’uso di questo metodo contraccettivo ci sono una serie di rischi legati alla salute del gatto. Un uso di questo farmaco prolungato nel tempo, infatti, può provocare l’insorgere di alcune malattie. Approfondiremo la questione nel prossimo paragrafo.

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Quali sono i rischi

L’uso prolungato della pillola anticoncezionale può presentare diversi effetti collaterali (Foto Pixabay)

Ad oggi, il dibattito sull’uso della pillola contraccettiva per la gatta è ancora aperto. Da un lato, infatti, sono schierati i veterinari che ne sostengono l’utilizzo; dall’altro, invece, quelli che sottolineano i numerosi pericoli di questo metodo anticoncezionale.

Tra gli effetti collaterali più frequenti, riscontrati dopo l’assunzione prolungata della pillola contraccettiva, ci sono tumore alla mammella e all’utero, piometra felina e infezioni alle vie urinarie. Non solo: molte femmine iniziano a soffrire di copiose emorragie dopo un utilizzo ripetuto del farmaco.

Vari studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che l’impiego dei contraccettivi aumenta del 90% il rischio di contrarre queste malattie. I sintomi delle patologie sopraelencate possono manifestarsi anche dopo anni dall’inizio dell’azione anticoncezionale.

Per un confronto completo sui pericoli associati all’uso di questo metodo anticoncezionale e sulla procedura più sicura da adottare per il controllo delle nascite, rivolgiti al tuo veterinario.

Antonio Scaramozza

 

Antonio Scaramozza

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