Il pectus excavatum è una patologia molto insidiosa, che può perfino mettere a repentaglio la vita del gatto: scopriamo di cosa si tratta.
Il pectus excavatum è una patologia comune sia alla medicina umana che veterinaria, e può colpire anche il gatto. Si tratta di un disturbo anatomico, che, a seconda della gravità, può portare con sé diverse complicazioni, e perfino condurre alla morte l’animale. Scopriamo quali sono sintomi e rimedi di questa peculiare patologia.
Il pectus excavatum è un disturbo di natura anatomica; ed è congenito, ovvero affligge il gatto fin dalla nascita. Come detto, è una patologia che l’essere umano condivide con i suoi amici a quattro zampe e può colpire sia il cane che il felino; quest’ultimo tuttavia, statistica alla mano, è quello più colpito tra i due.
La denominazione latina della malattia lascia poco spazio all’immaginazione; il disturbo infatti riguarda proprio la zona del petto, che risulta appiattito in modo anomalo.
Si badi, il difetto non è solo estetico; anzi, si tratta dell’ultimo dei problemi del gatto. La malformazione, purtroppo, incide pesantemente e negativamente sulle capacità cardiorespiratorie dell’animale. Gli organi contenuti nella cassa toracica, infatti, hanno troppo poco spazio per poter funzionare correttamente.
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Il sintomo più evidente del pectus excavatum è la malformazione del petto del gatto; o almeno, se la patologia si manifesta in una forma più grave.
L’animale, infatti, può essere affetto dalla malattia, senza che sia visibile alcuna anomalia estetica e senza che presenti particolari sintomi. Sarà il veterinario, nel corso delle visite di controllo, a diagnosticare il problema.
Per quanto si tratti di un’anomalia anatomica, non è sempre semplice accertare l’insorgenza del pectus excavatum nel gatto; questo perché il disturbo può presentarsi in forma più o meno grave.
Laddove la malattia si presenti nella sua forma più grave, i sintomi correlati possono essere molteplici:
Possono altresì manifestarsi segni clinici quali il vomito o la tosse nel gatto, che, come noto, sono molto comuni e pertanto riferibili ad un gran numero di patologie.
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L’approccio sarà diverso a seconda della forma di pectus excavatum che ha colpito il gatto.
Come detto, laddove il difetto sia di poco conto e non crei particolari difficoltà, il felino potrà continuare a condurre una vita del tutto ordinaria. Certo, una volta accertata l’esistenza della patologia, l’animale andrà controllato periodicamente, secondo le scadenze dettate dal vostro veterinario di fiducia.
Nel caso in cui invece sia stata diagnosticata la forma più grave, sarà necessario ricorrere ad un intervento chirurgico. L’operazione è estremamente invasiva (in quanto volta alla rimozione dell’osso del torace che cagiona la malformazione), e va effettuata in giovane età, a partire dal terzo o quarto mese di vita.
La degenza durerà qualche settimana, durante la quale è consigliato predisporre in casa un ambiente deputato all’accudimento del gatto dopo l’operazione chirurgica.
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A. S.
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