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Salute dei Gatti

Parodontite nel gatto: prevenzione, sintomi, diagnosi e cure

La parodontite è una malattia del cavo orale del gatto. Scopriamo come si manifesta, a quali trattamenti sottoporre il micio e come evitarla.

Parodontite nel gatto (Foto Adobe Stock)

La parodontite nel gatto è un’infiammazione che coinvolge la mucosa orale, linguale e orofaringea. Si tratta di una malattia molto comune nei felini, causata dall’azione dei batteri che, accumulandosi, determinano l’accumulo della placca. Cosa comporta questa malattia, come si manifesta e quali sono le cure? Scopriamolo insieme, capendo anche come si può prevenire l’insorgenza della patologia.

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Cos’è la parodontite nel gatto

Il rischio di parodontite è più alto nei gatti con età inferiore ai 3 anni e in determinate razze feline (Foto Pixabay)

La parodontite è una infiammazione che interessa le gengive, gli alveoli e i legamenti parodontali del gatto. Si tratta di una patologia simile a quella che colpisce gli esseri umani, che se non trattata può avere conseguenze ugualmente dannose per il micio.

Nonostante questa malattia possa insorgere in felini di ogni età, è molto comune nei gatti fino a 3 anni. Si stima infatti che ad essere colpito dalla parodontite sia l’80% dei felini in questa fascia d’età.

Tra gli altri fattori di rischio ci sono specifiche condizioni di salute dell’animale, oltre che la particolare predisposizione di alcune razze. Tra queste rientrano il gatto British Shorthair, il Persiano, l’Exotic Shorthairs e il Chincillà.

Come abbiamo anticipato, la causa di questa infiammazione è rappresentata dall’accumulo di residui di cibo e batteri. Inizialmente, si forma un sottile strato di placca trasparente, che con l’aggravarsi del disturbo assume un colore biancastro.

Quali sono i sintomi

Tra i principali sintomi della malattia ci sono gengive sanguinanti e alitosi (Foto Pixabay)

Come si manifesta la parodontite nel gatto? Tra i principali sintomi ci sono:

  • Alito cattivo nel gatto
  • Sanguinamento delle gengive
  • Caduta dei denti
  • Ulcere nella bocca
  • Dolore
  • Mancanza di appetito e dimagrimento
  • Salivazione abbondante
  • Placca estesa fino alla gengiva
  • Tartaro abbondante

Se noti questi sintomi, rivolgiti immediatamente al veterinario. Se trascurata, infatti, la patologia può provocare la perdita dei denti e, nei casi più gravi, la frattura della mascella. Non solo: i batteri associati alla parodontite sono in grado di spostarsi attraverso il flusso sanguigno.

Ciò permette loro di arrivare a organi importanti come reni, fegato e cuore.

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Diagnosi e cura della parodontite nel gatto

La cura della parodontite nel gatto prevede la somministrazione di antibiotici e la pulizia dei denti (Foto Adobe Stock)

Se il veterinario sospetta che il gatto sia affetto da parodontite, controllerà accuratamente la bocca dell’animale e lo sottoporrà ad alcuni esami, come analisi del sangue e radiografie. Come si cura l’infiammazione? Solitamente si ricorre a farmaci disinfettanti e antibiotici.

Inoltre, qualora sia necessario, si potrà procedere con la pulizia dei denti del felino, l’estrazione di denti non recuperabili ed eventuali operazioni chirurgiche al cavo orale.

A seguito della terapia, occorrerà curare l’igiene dentale del gatto, oltre che far seguire all’animale una dieta appositamente formulata ed effettuare visite periodiche dal veterinario, per evitare eventuali ricadute.

L’importanza della prevenzione

Lavare i denti al gatto due volte al giorno aiuta a prevenire la comparsa di parodontite (Foto Adobe Stock)

Come evitare l’insorgenza di questa patologia? La prevenzione svolge un ruolo fondamentale. Idealmente, occorrerebbe lavare i denti al micio due volte al giorno, ricorrendo ad appositi spazzolino e dentifricio per gatti.

Inoltre, sarebbe buona norma sottoporre il felino a controlli periodici dal veterinario, durante i quali il professionista possa accertarsi della sua salute del cavo orale. Anche l’alimentazione del gatto svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione.

Infatti, i mici possono mangiare piccole quantità di cibo fino a 20 volte al giorno. Per questo, è importante scegliere mangimi che possano aiutare a ridurre la presenza dei batteri. Ad esempio, si può ricorrere ad apposite crocchette che svolgono funzione abrasiva, combattendo l’accumulo di placca e tartaro.

Laura Bellucci

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