Osteomielite nel gatto, un problema a cui si deve fare attenzione, perché ha conseguenze gravi sulla sua salute. Vediamo di capirne le cause, i sintomi e la sua terapia.
La salute del micio domestico può essere messa a dura prova, spesso, e aggredita da problematiche comuni o che interagiscono tra loro, dando inizio a problematiche più gravi. Una condizione simile è l’osteomielite nel gatto. Vediamo di che cosa si tratta e qual è la cura prevista per il felino.
Osteomielite nel gatto: che cos’è
Si tratta di una malattia che viene associata ad altre problematiche parallele nell’animale domestico. Non è un disturbo che va trattato con sufficienza. Approfondiamo, qui di seguito, le cause scatenanti e i sintomi con cui si manifesta.
Non è mai facile affrontare problemi fisici o malattie del proprio micio. Si soffre insieme al gatto qualsiasi sua condizione che influenza negativamente il suo benessere e la sua vita.
Per aiutare il caro animale domestico, però, ci si può informare su ciò che gli accade e intervenire subito perché riceva le sue cure.
Agire e non essere superficiali è molto importante, da parte del proprietario, in quanto possono celarsi delle problematiche molto serie e rischiose che possono aggravare la salute di micio.
Bisogna sapere che esistono delle malattie pericolose, in grado di peggiorare all’improvviso le sue condizioni e per le quali l’intervento medico deve essere immediato.
Una di queste è l’osteomielite nel gatto (e anche nel cane), ovvero una grave infiammazione e infezione estesa dell’osso, quindi che comprende anche la cavità midollare.
Questa pericolosa malattia la si classifica in base al suo patogeno e sulla sua localizzazione nell’animale colpito. In quasi tutti i casi, tale patologia è associata ad infezioni batteriche, quali Streptococco, Stafilococco, Escherichia coli ed altre.
Alcune volte, può essere associata anche a batteri anaerobici.
Fattori scatenanti e sintomi tipici dell’osteomielite nel gatto
É possibile individuare dei fattori capaci di scatenare l’infiammazione nel micio e sono i seguenti:
- Infezione;
- Ischemia;
- Trauma;
- Ictus nel gatto;
- Diffusione ematogena;
- Necrosi ossea.
Nel peloso affetto da osteomielite, si possono identificare alcuni sintomi tipici, alcuni dei quali si possono individuare mediante delle radiografie, e sono:
- Dolore intenso;
- Anoressia;
- Ascesso nella zona della ferita;
- Febbre nel gatto;
- Abbattimento;
- Il gatto zoppica;
- Depressione;
- Fistole;
- Irregolarità e sequestri ossei.
Una diagnosi accurata è fondamentale per poter curare lo stato di infiammazione nel gatto. Continuiamo a leggere, più avanti, per sapere in cosa consiste.
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Il felino e la patologia: diagnosi e terapia
Il micio colpito da questa patologia necessiterà di una corretta diagnosi, prima di procedere alla terapia adatta a lui. Ecco a cosa dovrà essere sottoposto l’animale per poter ricevere la sua cura.
Come abbiamo visto, sono vari i sintomi e i segnali che si manifestano nel felino che soffre di osteomielite. Agire in modo immediato può fare la differenza e permettergli di curarsi subito.
La diagnosi efficace, per questa malattia, consiste in una visita completa dell’animale. Sono previsti i normali esami del sangue, le radiografie necessarie, l’esame batteriologico e citologico.
In particolare, l’esame batteriologico è essenziale, in quanto consentirà di capire qual è la cura antibiotica più adatta al micio.
La scelta tra due terapie disponibili
Per quanto riguarda la cura del felino, sarà possibile optare tra due terapie: medica e chirurgica.
La terapia medica consiste nel somministrare antibiotici in un lungo periodo di tempo, cominciando da quelli a largo spettro.
All’inizio i dosaggi saranno alti e per lunghi periodi, dunque potrebbero esserci degli effetti collaterali, ma si deve rischiare, trattandosi di una malattia troppo pericolosa per il gatto, così come per il cane.
Una terapia chirurgica, invece, consiste nel drenare le ferite del peloso, nella rimozione di possibili placche e chiodi, nel courettage e, nei casi molto gravi, nell’amputazione.
Il punto è che l’intervento chirurgico dipenderà soprattutto dalla localizzazione e dall’avanzamento dell’osteomielite, al tipo di batterio coinvolto, insieme all’età e alle condizioni di salute generale del nostro gatto.