L’osteoartrite nel gatto è una malattia debilitante quanto invisibile: ecco come individuarla tempestivamente e come intervenire.
L’osteoartrite è una patologia che comunemente colpisce il gatto anziano, diminuendo la sua qualità della vita. Vediamo insieme cosa sapere su questa malattia e quali buone pratiche adottare per aiutare il nostro amico a quattro zampe a recuperare serenità e benessere.
L’osteoartrite felina è una patologia articolare degenerativa a carico delle articolazioni.
Le cause della malattia sono di due tipi:
Sebbene queste ultime siano malattie rare nei felini domestici, ci sono alcune razze che risultano maggiormente a rischio. Tra queste rientrano:
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Capire che il nostro amico a quattro zampe soffre di questo disturbo non è affatto semplice.
Per questo, l’osteoartrite è anche nota come malattia invisibile del gatto.
Se condividi la tua casa con un pelosetto anziano o predisposto all’insorgenza di patologie articolari, osserva attentamente il suo comportamento, alla ricerca di eventuali segnali di malessere. Tra i principali sintomi ci sono:
Ulteriori segnali che potrebbero indicare la presenza di osteoartrosi nel gatto riguardano il grooming. Il felino dedica meno tempo alla sua igiene personale?
Potrebbe provare dolore durante la pratica del leccamento. Tra i sintomi indiretti della patologia c’è anche l’eccessiva crescita delle unghie.
Essa, infatti, potrebbe segnalare la ridotta attività fisica del micio. Infine, al contrario di quanto si possa pensare, sono pochi gli animali affetti da questa malattia che mostrano chiaramente una zoppia evidente.
Basti pensare, infatti, che è presente solo dal 4% al 17,5% dei casi. Per questo, è fondamentale focalizzarsi su altri segnali, ben più eloquenti nel manifestare che c’è qualcosa che non va nel nostro amico a quattro zampe.
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Come viene diagnosticata l’osteoartrite nel gatto?
Dopo un’accurata visita, il micio sarà sottoposto a una serie di esami attraverso strumenti diagnostici come radiografie, TC, risonanza magnetica e artroscopia.
Sfortunatamente, trattandosi di una patologia degenerativa non esiste una cura risolutiva.
In ogni caso, è possibile effettuare dei trattamenti che aiutino il pelosetto a combattere dolore e malessere, riducendo i sintomi.
Oltre al ricorso alla medicina tradizionale, con il ricorso ad antidolorifici per lenire il disagio, l’omeopatia può rappresentare un valido aiuto.
Ulteriori strumenti sono l’uso di integratori alimentari o derivati della cannabis, agopuntura e laser.
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A. S.
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