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Salute dei Gatti

Nutrizione parenterale del gatto: a cosa serve e come funziona

Il tuo amico a quattro zampe è malato e ha bisogno di una nutrizione specifica? Vediamo insieme cos’è la nutrizione parenterale nel gatto e come funziona.

Gatto dal veterinario (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Proprio come noi esseri umani anche i nostri amici a quattro zampe possono ammalarsi ed è compito nostro prenderci cura di loro. A volte Micio può contrarre malattie gravi che possono portare l’animale ad avere difficoltà nell’alimentarsi.

Tuttavia l’alimentazione è importante per la salute del felino, soprattutto quando non sta bene. Per questo motivo, quando il gatto è in condizioni gravi e ha difficolta nel nutrirsi si ricorre alla nutrizione parenterale. Nel seguente articolo vedremo di cosa si tratta e soprattutto come funziona.

Nutrizione parenterale nel gatto: di cosa si tratta e come funziona

Come sappiamo l’alimentazione è un fattore molto importante per il funzionamento dell’organismo dei nostri amici a quattro zampe. Se il gatto non si nutre anche solo per pochi giorni, il suo digiuno può causare diversi problemi all’organismo, come: abbassamento delle difese immunitarie, metabolismo catabolico, riduzione dell’ossigeno, problemi renali ed empatici e altri problemi ancora.

Nutrizione parenterale gatto (Adobe Stock-Amoreaquattrozampe.it)

Per questo motivo, se il nostro amico peloso non riesce o non può mangiare da solo, il veterinario potrebbe ricorrere all’alimentazione forzata.

Quest’ultima può essere effettuata attraverso la nutrizione enterale e con la nutrizione parenterale. La prima consiste nel somministrare cibo al gatto attraverso delle sonde.

Mentre la nutrizione parenterale consiste nella somministrazione di cibo al gatto attraverso le vene (per via endovenosa). esistono due tipi di nutrizione parenterale:

  • Nutrizione parenterale parziale: effettuata tramite la  vena periferica, si fornisce al felino solo una parte del fabbisogno energetico di cui ha bisogno;
  • Nutrizione parenterale totale: effettuata tramite accesso venoso centrale. Si somministra al Micio tutto il fabbisogno energetico di cui ha bisogno, ma è poco utilizzata a causa dei costi.

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Come funziona?

Come detto nel paragrafo precedente, la nutrizione parenterale parziale è quella più utilizzata e consiste nell’inserimento del tubicino della flebo nella vena cefalica del gatto.

Gatto dal veterinario (Pixabay-Amoreaquattrozampe.it)

Tale tubicino viene sostituito ogni 3 giorni per evitare una flebite nel felino. Inoltre è necessario controllare almeno due-tre volte al giorno la condizione della cannula della flebo, per evitare che sia al di fuori della vena e che si formino coaguli al suo interno, i quali possono otturare il tubicino.

Per questo motivo la nutrizione parenterale nel gatto viene effettuata principalmente in ospedale sotto la supervisione di uno specialista, in modo tale da evitare anche eventuali complicanze come:

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Quando iniziare e quando finire la nutrizione parenterale

Lo specialista stabilirà la nutrizione parenterale nel gatto quando quest’ultimo non mangia per più di 24 ore e presenta i seguenti disturbi:

  • Anoressia del gatto
  • Problemi respiratori
  • Sepsi
  • Vomito e diarrea (gravi)
  • Interventi chirurgici
  • Chetoacidosi diabetica
  • Tumori

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Nel momento in cui la nostra palla di pelo si riprende e inizia a mangiare da sola, la nutrizione parenterale viene sospesa.

Marianna Durante

Diplomata al Liceo Scientifico e iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Le mie passioni più grandi sono la scrittura, la lettura e soprattutto il mondo animale. Amo tutti gli animali, in particolare i cani, i quali solo con la loro presenza ti stravolgono la vita. Come ha fatto il mio amico a quattro zampe, che nonostante la sua età (14 anni) è sempre molto attivo e affettuoso.

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Marianna Durante

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