Nutrienti che possono danneggiare il gatto: sostante nutritive che vanno somministrare nelle giuste dosi. Vediamo quali sono.
La dieta del gatto deve essere equilibrata e completa, contrariamente a ciò, questa può solo causare danni all’organismo dell’animale.
Nell’alimentazione del gatto, generalmente, a prescindere se da quella di tipo industriale o casalinga, contiene dei nutrienti essenziali per lo sviluppo dell’animale.
Tali nutrienti se somministrati nelle dosi imprecise possono avere un effetto devastante.
Nell’articolo di oggi, andremo a capire quali sono i nutrienti che possono danneggiare il gatto, perché forniti nelle dosi scorrette.
I nutrienti che possono danneggiare il gatto o meglio la sua salute possono essere fondamentalmente 6.
Si tratta di sostanze nutritive che seppur essenziali possono danneggiare la salute del gatto, se somministrare in quantità eccessive.
I nutrienti che possono danneggiare il gatto sono:
Pur essendo verissimo che i gatti richiedono un livello più elevato di proteine rispetto ai cani, ci sono delle eccezioni, ovvero i gatti con malattia renale, i quali devono avere una dieta che contiene una fonte proteica facilmente digeribile.
Inoltre, le proteine devono essere di buona qualità poiché di scarsa qualità causano problemi al metabolismo, alla digeribilità e portare a perdita di peso, nausea, vomito e diarrea.
Il magnesio se somministrato in quantità eccessive, può avere un impatto negativo sia sul sistema nervoso che sul cuore.
Può anche contribuire alla formazione di calcoli alla vescica. Può causare sintomi come: debolezza, paralisi, arresto cardiaco, depressione respiratoria, coma e persino la morte del gatto.
L’eccesso di sodio presente nella dieta di un gatto può avere un impatto negativo su cuore, reni e sistema nervoso.
I gatti con malattie cardiache e renali dovrebbero avere un apporto di sodio controllato.
L’eccesso di sodio può causare aumento della sete al gatto, con conseguente aumento del volume di urina prodotta, causando anche la disidratazione nel gatto.
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Il calcio e il fosforo anche essi se somministrati in eccesso ai gatti possono fare danni alterando il rapporto corretto e generando un effetto negativo sulle ossa.
Per i gatti con malattie come le malattie renali, l’assunzione di calcio e fosforo va considerata a seconda dello stadio della malattia e del singolo animale.
Un eccesso di calcio o fosforo può portare a una progressione della malattia renale e contribuire alla formazione di calcoli alla vescica.
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L’elevata presenza di vitamina D può comportare un aumento dei livelli di calcio, generando una serie di sintomi che coinvolgono i reni, il tratto gastrointestinale, il sistema nervoso e il sistema cardiovascolare.
La quantità di proteine di cui ha bisogno il gatto è superiore ad altri animali, ma dovrà comunque rispettare le dosi necessarie.
Il quantitativo minimo è di 25 g/ 100g di prodotto per gatti adulti o 28-30 g / 100g di prodotto per gatti in crescita e in riproduzione.
Una dieta a ridotto contenuto di magnesio favorisce le funzioni renali, aiutando a prevenire la formazione di calcoli e cristalli di struvite nel gatto.
L’eccesso di sodio presente nella dieta di un gatto può avere un impatto negativo su cuore, reni e sistema nervoso, per tale motivo va moderato.
Infatti, i gatti con malattie cardiache e renali dovrebbero avere il loro apporto di sodio strettamente monitorato e una concentrazione di calcio anch’essa controllata al fine di mantenere un rapporto calcio-fosforo compreso tra 1:1 e 1:5.
Questo perché i livelli eccessivi possono causare la progressione di queste malattie.
La vitamina D per il gatto è importante per la salute di intestino, ossa, reni, ghiandole mammarie e utero e per il corretto bilanciamento di calcio e fosfato.
È fondamentale prestare attenzione ai livelli di Vitamina D, assicurandosi che siano corretti secondo la valutazione del veterinario, che avverrà in base alle specifiche esigenze dell’animale.
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