Miosite nel gatto, una condizione molto dolorosa da affrontare. Ma quali sono le caratteristiche? Leggiamo le cause scatenanti, i sintomi presenti e il suo trattamento.
Quando si decide di prendersi cura di un felino, è bene sapere che bisognerà essere molto responsabili e attenti a notare tutti quei segnali che possono comunicare un problema o un disagio nel micio. Oggi, parliamo della miosite nel gatto, a quali altri problemi può essere associata e come affrontarla.
Si tratta di una malattia molto dolorosa per l’esemplare che ne viene colpito e che può condizionare negativamente la sua vita quotidiana. Leggiamo che cos’è, nello specifico, insieme alle cause principali della sua comparsa.
Occuparsi della salute del proprio micio domestico è una grande responsabilità e si tratta di metterla in pratica ogni giorno e, soprattutto, nei momenti di difficoltà.
Indipendente e autonomo in alcuni aspetti della sua vita, il felino per vivere sano e nel benessere si affida completamente al suo padrone umano, senza il quale gli mancherebbero molte cose, a cominciare dall’alimentazione sicura.
Il micio si può trovare ad affrontare, prima o poi, delle condizioni problematiche in cui può soffrire molto e dove l’aiuto umano, per riprendersi, è fondamentale.
Per questo animale ci sono malattie più o meno gravi e su alcune di esse si è sempre poco informati. Per cui, cerchiamo di rimediare parlandone insieme qui.
Che cos’è la miosite nel gatto? Con questo termine si indica, precisamente, un’infiammazione del muscolo, molto dolorosa, la quale può essere associata ad altre problematiche.
Questa condizione patologica può interessare un solo muscolo o un gruppo di muscoli ma anche tutti i muscoli del pet colpito. Ma da cosa viene causata questa problematica fisica?
La miosite, quindi l’infiammazione dei muscoli, può verificarsi in risposta dell’organismo alla presenza di parassiti a livello muscolare, come toxoplasma, batteri, Ehrlichia, Rickettsia.
Anche quando l’organismo produce anticorpi che reagiscono contro il muscolo, quindi abbiamo una miosite dei muscoli masticatori; oppure, in una forma più localizzata, una miosite dei muscoli extraoculari (colpisce in particolare razze canine).
Un’altra causa scatenante della miosite riguarda gatto con il tumore. Infatti, i tumori ad alcuni organi dell’animale possono scatenare una reazione del sistema immunitario contro i muscoli.
Per quanto riguarda i sintomi che possono manifestarsi nel gatto, questi possono variare a seconda della zona muscolare colpita. Se localizzata sulla testa si può verificare atrofia muscolare.
Altri sintomi sono difficoltà a muovere la mandibola e dolore nell’aprire la bocca per mangiare e bere. Ci sono, poi, episodi di strabismo, debolezza e andatura rigida, difficoltà nella deglutizione, rigurgito di cibo o acqua, problemi respiratori.
É molto importante intervenire subito in aiuto del felino colpito da miosite, per poter individuare la causa scatenante del disturbo e agire subito con il trattamento adeguato. Continuiamo la lettura.
Come abbiamo detto, possono presentarsi sintomi diversi nel felino colpito da miosite, in base alla zona muscolare interessata. Per questo, occorre informare subito il veterinario di fiducia, appena si notano dei segnali.
Tramite la visita clinica viene effettuata la corretta diagnosi, controllando l’aumento degli enzimi muscolari e con i risultati di una biopsia muscolare, insieme all’esame istologico, per verificare lo stato di infiammazione nel muscolo colpito.
Per escludere la presenza di tumori nel gatto, si effettueranno anche dei test specifici per le malattie infettive, dunque ecoaddome, esami del sangue completi, Rx torace.
Il trattamento della miosite, infatti, dipenderà dalla causa che l’ha scatenata. Leggiamo ancora, più avanti.
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Conoscendo la causa precisa del disturbo, si procederà alla sua cura. In caso di miosite infettiva, si dovrà eliminare l’agente infettivo. Invece, se si tratta di tumore, occorrerà agire con il trattamento di esso.
Qualora si tratti di forme immunomediate, si procederà con l’uso di farmaci immunosoppressivi, inizialmente con dosi alte del farmaco indicato, che verrà ridotto solo quando la malattia sarà sotto controllo. La terapia sarà monitorata continuamente.
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