Le malattie dell’Orientale Longhair: le patologie più comuni nella razza
Le malattie dell’Orientale Longhair, le patologie più comuni in questa razza di gattoesotica. Scopriamo insieme quali possono colpirlo.
Imparare a riconoscere o a prevenire le malattie che possono colpire il nostro animale domestico è davvero molto importante, tante volte grazie ad una diagnosi precoce è possibile salvare la vita del nostro amico a quattro zampe.
Perciò prima ancora che arrivi nella nostra casa, cerchiamo di conoscere meglio la razza che si è decisi di adottare.
Nei prossimi paragrafi troverete tutto quello che c’è da sapere in merito alle malattie dell’Orientale Longhair, le patologie più comuni di questa razza di gatto.
Malattie dell’Orientale Longhair
L’Orientale Longhair è un gatto, straordinariamente intelligente, dinamico e vivace. Ha una speranza di vita che va dai 10 ai 20 anni con una media di 15 anni.
Questa razza di gatto soffre in particolare il freddo ma tutto sommato è di sana e robusta costituzione ma non immune a determinate patologie tipiche della razza.
L’Orientale Longhair è un gatto di taglia media con un peso che oscilla tra i 3 e i 6 kg. Dotato di una corporatura asciutta e un portamento elegante. Possiede caratteristiche orecchie grandi, occhi chiari e naso lungo e dritto.
Nonostante questa sua apparente fisicità muscolosa è soggetto ad alcune patologie specifiche,ovvero:
Atrofia progressiva della retina: una malattia ereditaria che porta alla cecità. Questa malattia può manifestarsi in età adulta del gatto ma anche in età giovane, con la differenza che un gatto adulto e maturo riesce meglio ad adattarsi alla sua nuova vita da cieco, mentre il gattino ha poco tempo per prepararsi progressivamente alla sua nuova vita da cieco.
Amiloidosi renale felina: è una malattia di tipo degenerativo molto difficile da diagnosticare. Si manifesta abitualmente negli individui giovani, dal primo al quinto anno d’età. È anch’essa una malattia ereditaria ma più rara, e comunque fatale. Ha sintomi molto simili all’insufficienza renale. Si tratta della presenza di un accumulo per deposito di sostanza amiloide (insieme di proteine) che l’organismo non riesce ad espellere in maniera corretta. Questo accumulo può arrivare a impedire il buon funzionamento degli organi interessati e può arrivare a provocare il decesso dell’animale.
Gangliosidosi Gm1: una carenza enzimatica ereditaria che causa un accumulo di scorie non degradate all’interno dei lisosomi che altera il metabolismo cellulare. questa patologia provoca danni neurologici e si manifesta intorno ai due anni di vita del gatto, portandolo alla paralisi totale fino poi alla morte.
Obesità e diabete: nonostante il corpo asciutto e agile, il gatto Orientale Longhair se non se non viene controllato con attenzione ed esegue una dieta alimentare adatta, può ritrovarsi in una situazione critica che riguarda l’obesità nel gatto. Questa razza necessità di esercizio fisico giornaliero ed è essenziale fornirgli diversi giochi che gli consentano di fare attività fisica (ad esempio: tiragraffi e delle mensole alte dove arrampicarsi).
Alcuni esemplari di Orientale Longhair possono soffrire le basse temperature, perciò in inverno può essere fatto uscire solo se ben coperto. Mentre tanti altri soggetti possono soffrire di patologie orali, quali:
assorbimento dello smalto: lo smalto tende a distaccarsi e il gatto ad ingoiarlo. I denti appariranno diversi dal solito, tendenzialmente con delle macchie rosse sui tessuti.
carcinoma: è il tumore delle mucose della bocca. Si presenta con escrescenze, ulcere e desquamazione dei tessuti. Una conduzione piuttosto grave dove è possibile tentare con le radioterapie;
gengivite nel gatto: un’infiammazione delle gengive del gatto causata dal tartaro. I sintomi evidenti saranno: sanguinamento, prurito, rossore e infiammazione della parte. L’animale deve assolutamente essere curato, generalmente con gli antibiotici;
periodontite: si tratta di un’infezione che raggiunge i denti, generando del pus che esce dalle gengive e che potrebbe essere ingerito dal felino. Questa sostanza infatti andrà ad intaccare vari organi interni, come i reni, il fegato e anche il cuore.
riassorbimento dentale: questa condizione impedisce al gatto di mangiare correttamente e di sbavare con frequenza, perché la parte che ricopre il dente si è totalmente consumata. In questi casi il veterinario, potrebbe prescrivere alcuni antibiotici o risolvere con l’estrazione dentale;
stomatite: l’infiammazione della mucosa della bocca a causa della presenza di batteri. I sintomi sono: arrossamento, salivazione eccessiva e irritazione dei tessuti;
tartaro: batteri che si uniscono a residui di cibo e altro, formano la placca dentale, che può peggiorare e diventare tartaro. Basterà una corretta igiene orale e l’utilizzo di oggetti e snack specifici per i denti, per evitare la problematica.
FeLV: nota come leucemia felina, colpisce il midollo osseo ed è causata da un virus della famiglia dei Retrovirus, tra i quali c’è anche quello responsabile della stessa FIV;
FIV: a è una sindrome di immunodeficienza felina simile all’HIV umana, trasmissibile attraverso la saliva e il sangue. Non è curabile e non esiste vaccino ma, se intercettata per tempo, può permettere una sopravvivenza talvolta notevole;
Otite: è l’infiammazione dell’epitelio che ricopre il condotto uditivo e del padiglione auricolare. Si manifesta spesso quando il gatto ha le difese basse;
Raffreddore: è una malattia respiratoria leggera ma che comunque va curata per evitare complicazioni ed essere attaccato anche da malattie secondarie delle vie respiratorie;
Rogna: è causata da un acaro di cui esistono diverse specie e sottospecie che si comportano in modi diversi. È trasmissibile ad altri animali e all’uomo, ne esistono di diversi tipi e ha sintomi simili all’eczema: prurito, croste, perdita di pelo a chiazze. Questa malattie è detta anche scabbia;
Toxoplasmosi: una malattia infettiva, causata dal parassita Toxoplasma gondii, che trova nel felino il suo ospite finale dove riprodursi.
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