Malattie del Norvegese delle Foreste: principali patologie della razza

Malattie del Norvegese delle Foreste: principali patologie della razza

Le malattie del Norvegese delle Foreste, le patologie più comuni in questa razza di gatto. Scopriamo quali possono essere.

norvegese delle foreste
(Foto AdobeStock)

Se hai deciso di accogliere in casa un gatto di una razza in particolare, è sempre bene informarsi sulle sue necessità, sulle cure di cui ha bisogno e da quali patologie potrebbe essere colpito.

In questo articolo di oggi andremo a conoscere quali sono le malattie del Norvegese delle Foreste.

Quali i principali problemi di salute che possono colpire questa razza di gatto, come si evince dal nome di origini norvegesi e dal pelo semi-lungo.

Malattie comuni del Norvegese delle Foreste

Il Norvegese delle Foreste è un gatto dall’aspetto imponente e dall’indole selvaggia, con una corporatura grande, muscolosa ma atletica.

norvegese delle foreste
(Foto AdobeStock)

Nonostante questo aspetto possente, si tratta di una razza felina soggetta comunque a determinate patologie, per lo più ereditarie.

Tuttavia se il gatto Norvegese delle Foreste è trattato con cura e viene seguito per i controlli e le vaccinazioni, può vivere tranquillamente fino a 15 anni di età.

Ecco perché se hai deciso di adottare questa razza di gatto, è importante conoscere, le eventuali malattie a cui il Norvegese delle Foreste può essere soggetto.

Come accennavamo, il Norvegese delle Foreste è un gatto di taglia grande a pelo semi lungo.

Il suo mantello presenta due strati di pelo: un pelo di copertura lungo e idrorepellente e un folto sottopelo lanoso. Apparentemente sembra non aver bisogno di particolari cura, ma il suo aspetto nasconde la verità.

Il gatto Norvegese delle Foreste è soggetto a patologie, quali:

  • Obesità e diabete: nonostante il suo corpo muscoloso e agile è un gatto soggetto ad obesità se non si alimenta nel modo giusto. Occorrerà, quindi, controllare la sua dieta ed evitare che possa ritrovarsi in una situazione di obesità nel gatto. Necessita infatti, di consumare giornalmente pasti a base di proteine animali, che trasforma in pura energia. Di conseguenza ridurre al minimo la quantità di carboidrati. Il Norvegese delle Foreste, inoltre necessita di eseguire esercizio fisico quotidianamente, magari fornendogli diversi giochi, tiragraffi e mensole alte dove arrampicarsi. Perciò per mantenere il suo aspetto, elegante, longilineo, forte e robusto, è opportuno seguire la sua alimentazione senza mai esagerare nelle porzioni.

Malattie genetiche ereditarie

Il Norvegese delle Foreste può essere soggetto a patologie ereditarie genetiche, quali:

  • Cardiomiopatia ipertrofica nel gatto: si tratta dell’ispessimento della parete ventricolare nel cuore del gatto. Questa problematica si manifesta nei gatti dai 4 ai 7 anni ed ha un’origine familiare dovuta ad una o più mutazioni di un gene. L’aumento dello spessore della parete ventricolare, riduce il lume ventricolare, di conseguenza potrà accogliere meno sangue, il quale non progredendo più tornerà indietro. Questo creerà nel gatto un’insufficienza cardiaca congestizia che ha come sintomo l’edema polmonare nel gatto. I ventricoli colpiti possono essere sia il destro che il sinistro, rendendoli rigidi e poco elastici. Prima di diagnosticare una cardiomiopatia ipertrofica è importante escludere altre cause di ispessimento (ipertrofia) del muscolo cardiaco, come ipertensione cronica, ipertiroidismo e stenosi della valvola aortica. Poiché la maggior parte dei gatti con cardiomiopatia ipertrofica non hanno alcun sintomo, la diagnosi diventa piuttosto complicata, tuttavia tramite l’ecocardiografia, il veterinario potrà osservare la struttura e la funzione dinamica del cuore. La cura della malattia primaria può portare a una risoluzione completa delle condizioni cardiache.
  • Pk-Def: un’anemia emolitica, ovvero un’anemia nel gatto dovuta alla bassa concentrazione di emoglobina nel sangue per un eccessivo grado di distruzione dei globuli rossi, in questo caso dovuta all’insufficiente attività dell’enzima regolatore piruvatochinasi. L’anemia è intermittente, poiché il midollo osseo produce rapidamente nuovi globuli rossi per rimpiazzare quelli distrutti. Si tratta di un’anemia piuttosto leggera ed il gatto riesce ad adattarsi per compensare il minor numero di globuli rossi nel sangue, mostrando solo vaghi segnali come letargia e mancanza di appetito. Nella maggior parte dei casi, quindi, il gatto non rischia la vita, a volte però, può improvvisamente manifestarsi in forme più gravi.
  • GSD4: è un disturbo ereditario del metabolismo del glucosio, che può svilupparsi in questa razza felina. La glicogenosi o malattia di Andersen rientra nei disturbi metabolici ereditari “da accumulo” di glicogeno, detti GSD (Glycogen storage disease) o glicogenosi. Si tratta di una malattia autosomica recessiva: i genitori devono essere entrambi dei portatori sani del gene mutato, perché il cucciolo nasca affetto dalla malattia. Il glicogeno si accumula in alcuni tipi di cellule (muscolari, epatiche e nervose), causando diverse disfunzioni d’organo, che possono risultare anche letali.

Queste malattie genetiche ereditarie, si stanno via via debellando in quanto i gatti portatori di queste patologie vengono sterilizzati.

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Altre malattie comuni nei gatti

Ci sono altre patologie che possono colpire in genere tutti i gatti, e di certo non escludono il Norvegese delle Foreste. Esse possono essere le seguenti:

  • Toxoplasmosi: la toxoplasmosi nel gatto è una malattia infettiva, causata dal parassita Toxoplasma gondii, che trova nel felino il suo ospite finale dove riprodursi;
  • FeLV (leucemia felina): è una patologia causata da un virus della famiglia dei Retrovirus che colpisce il midollo osseo. La trasmissione avviene tramite scambio di sangue e saliva, anche non diretto. Per fortuna esiste la vaccinazione ad impedire la problematica nel gatto domestico;
  • FIV: è una sindrome di immunodeficienza felina, causata da un virus simile all’HIV dell’uomo che, come quest’ ultimo, colpisce il sistema immunitario dei gatti e provoca immunodepressione. Si trasmette attraverso la saliva e il sangue. Al contrario della FeLV non esiste vaccino ma se si interviene in tempo, si può allungare la vita del gatto;
  • Parodontite: una malattia della bocca del gatto che se non si cura per tempo può essere addirittura fatale. In particolare colpisce i gatti anziani;
  • Otite: è l’infiammazione dell’epitelio che ricopre il condotto uditivo del padiglione auricolare. Si verifica soprattutto nei gatti con le difese immunitarie basse;
  • Rogna: è detta anche scabbia è causata da un acaro di cui esistono diverse specie e sottospecie. Provoca sintomi simili all’eczema: prurito, croste, perdita di pelo a chiazze. È trasmissibile ad altri animali e all’uomo.

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Ettore D’Andrea

 

 

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